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Come prepararsi al test Veterinaria 2019: cosa studiare per superarlo

Daniela Saraco 21 Agosto 2019
D. S.
15/12/2024

Consigli per come  prepararsi al test d’ingresso di veterinaria 2019: le materie da studiare, domande e risposte anni passati e le prove da affrontare per i posti disponibili.

Quest’anno diventare una matricola di Veterinaria prevede moltissimo impegno, visto che i posti disponibili sono pari al 10 % degli iscritti. Il test Veterinaria 2019 si svolgerà il 4 settembre contemporaneamente in tutta Italia a partire dalle ore 11:00. La prova di ingresso è composta da 60 domande da rispondere entro cento  minuti. Ogni domanda presenterà cinque opzioni di risposta e una sola soluzione giusta. A entrare al corso di laurea sarà però uno studente su 10  poiché gli iscritti al test Veterinaria 2019 sono oltre settemila,ma  i posti disponibili sono 759.

Ma come studiare al meglio per superare una prova di ammissione così difficile? E soprattutto, come riuscire ad immatricolarsi?

Il primo passo da fare è prepararsi nel migliore dei modi. Per la  preparazione ai test di ammissione all’università, è sicuramente utile munirsi di libri  specifici sui test di ingresso. Con  i testi dedicati  si possono:

  • conoscere i contenuti delle prove d’esame;
  • fare delle simulazioni;
  • esercitare le proprie capacità di ragionamento logico;
  • contribuire a migliorare la formulazione delle risposte.

Insomma,  permettono di raggiungere una preparazione ottimale ai test di ammissione.

Altro passo importante, è l’esercitazione, sui tantissimi siti on line, che permette di simulare la prova con i vari quesiti suddivisi per argomento. 

Come prepararsi al test Veterinaria 2019: cosa studiare per la prova – PDF domande e risposte

Tra le varie informazioni utili contenute nel bando del test d’ingresso di veterinaria ci sono anche gli argomenti da studiare in vista della prova d’ammissione. ll bando del Ministero infatti è l’unico documento ufficiale che consente di conoscere esattamente quali potrebbero essere i quesiti che gli studenti italiani il quattro settembre troveranno nella prova. Inoltre è importante anche sapere a quante domande occorre rispondere, e quante soluzioni fornire per superare la prova ed entrare in graduatoria.

Per arrivare preparati al test di veterinaria, è necessario ripassare bene i programmi ministeriali di biologia, chimica, fisica e matematica. Diversa preparazione richiedono i quesiti di logica e cultura generale, per cui bisogna semplicemente allenarsi, visto che non vi è alcun piano di studio associato. In ogni  modo  la cosa fondamentale è  velocizzarsi nelle risposte  e acquisire scioltezza nei ragionamenti logici e matematici.

Come funziona la prova di ammissione: domane e risposte anni passati

Per prepararsi al test VeterinariaIl test di Veterinaria 2019 al meglio, è bene conoscere la struttura della prova. Inoltre un utile consiglio è quello di prepararsi sui test Veterinaria degli anni passati.

Il test sarà composto da 60 domande suddivise in :

  • 10 quesiti di logica
  • 12 quesiti di cultura generale
  • 16 quesiti di biologia
  • 16 quesiti di chimica
  • 6 quesiti di fisica e matematica

La prova, a scelta multipla tra 5 opzioni di risposta, durerà 100 minuti. Ogni risposta esatta vale 1,5 punti, ogni risposta non data 0 punti, ogni risposta sbagliata -0,4 punti.

Per superare i test, occorre esercitarsi con le simulazioni e le prove degli anni precedenti.

© Riproduzione Riservata
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Daniela Saraco Sona una donna, una madre, una docente. Scrivo di scuola e di formazione perché è il mio mondo quotidiano. La Direzione di Controcampus mi ha affidato la rubrica sulla scuola, per aiutare a capire meglio le notizie che raccontano la realtà scolastica, con pochi e semplici passaggi: • Cronaca, ossia il racconto dei fatti interessanti accaduti nel mondo della scuola • Inchiesta, è l'approfondimento di un tema attraverso ricerche e interviste. • Intervista, è interessante fare due chiacchiere con una persona particolare che ci può raccontare un'esperienza o una sua opinione. Perché è così difficile raccontare la scuola sui giornali? Perché è difficile trovare giornalisti davvero specializzati nel settore, che ha le sue caratteristiche peculiari e anche il suo lessico giuridico. Far scrivere un articolo sulla scuola a qualcuno che non sa cosa sia un PTOF, ignora le direttive delle ultime circolari ministeriali, non conosce la differenza fra un concorso abilitante per entrare in ruolo e uno aperto solo agli abilitati è come affidare la spiegazione di un discorso finanziario a un giornalista che non mastica neppure i termini base dell'economia. Gli articoli che riguardano la scuola e i suoi problemi, solitamente, nelle redazioni ormai sono affidati in molti casi a cronisti generici. Questo perché, mancando pagine specializzate e un interesse continuativo per il settore, l'articolo parte quasi sempre da un fatto specifico di cronaca spicciola avvenuto in tale o tal altro istituto, e che viene portato a conoscenza dei media da persone estranee alla scuola stessa. Io, invece, essendo ferrata sulle normative del settore e sui termini tecnici e avendo una memoria storica consolidata di quanto è avvenuto in precedenza, racconto episodi e avvenimenti di cui capisco la reale sostanza. Una scuola non ha un ufficio stampa o un addetto ai rapporti con i media, il Ministero non interviene se non con scarni comunicati che riguardano cose sue, i Presidi si trovano a dover rispondere a domande che rischiano di toccare particolari aspetti della privacy degli alunni e che, se rivelati incautamente, possono avere pesanti ripercussioni sulle vite di ragazzi spesso minorenni. Ecco perché risulta importante e necessario far scrivere di scuola a chi la scuola la fa! Leggi tutto