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Come fare il test medicina 2019: cosa portare ed errori da evitare

D. S.
03/11/2024

Stamattina  tantissimi studenti devono affrontare il test di medicina 2019.

Ma come fare il test di medicina? Qual è la procedura di ammissione ? Come funziona? Ecco tutto ciò che c’è da sapere per affrontare con serenità quel giorno. Consigli dei membri di commissione e professionisti su come fare il test di medicina.

Oltre al ripasso generale  degli argomenti oggetto del test, infatti  è utile conoscere esattamente la procedura dei test di ammissione. Quest’anno, in particolar modo, visto il numero altissimi di candidati, 68.694 iscritti, per 11.568 posti disponibili, bisogna impegnarsi davvero tanto. Inoltre, i  candidati al test di Medicina e Odontoiatria  sono i protagonisti  di alcune importanti novità sulla struttura della prova. La cultura generale torna ad avere un ruolo principale del test di Medicina. Il numero delle domande è stato aumentato. Una scelta decisamente controtendenza rispetto al passato.

Dei 60 quesiti che comporranno la prova, 12 vertono sulla cultura generale. Ma scopriamo ora cosa devono affrontare le future matricole stamane, 3 settembre 2019.

La procedura del test di medicina  ha delle caratteristiche  valide per tutte le facoltà è composta essenzialmente da due fasi, ovvero:

Una volta individuata l’aula destinata al test di ammissione, i candidati consegnano il cellulare spento ed occupano  una postazione disponibile. Il primo documento da compilare è una scheda contenente i dati anagrafici, da visionare per eventuali errori. Subito dopo vengono consegnate le istruzioni, una scheda per le risposte e un plico contenente la prova d’esame. Attenzione a non scrivere nulla sui plichi, pena l’esclusione dalla prova.

Alle future matricole, oltre il plico, viene consegnata una penna nera a sfera per contrassegnare le risposte. Quando la commissione autorizza l’apertura del plico, inizia effettivamente il test.

E’ molto importante seguire alcuni consigli pratici, come

Come fare il test medicina 2019: cosa portare durante le prove d’accesso

L’informazione esatta di cosa è consentito portare durante le prove di accesso  è contenuta nei bandi di ogni singolo ateneo. E’ utile , pertanto, leggerli  attentamente il giorno prima  dell’inizio del test per preparare in tempo le cose utili. Comunque sia è essenziale avere:

Si può , dunque, preparare una cartellina che contenga i documenti  per l’ ingresso al test, evitando tutto ciò che non è esplicitamente segnalato. L’importanza delle prove d’ingresso sono regolate da molta serietà e la commissione non si risparmia di annullarle in caso di comportamenti scorretti o di materiale non consentito in aula.

Cosa non fare ed errori da evitare al test d’ingresso

C’è a disposizione ancora qualche giorno per ripassare e approfondire  gli argomenti oggetto dei test. In attesa del giorno della prova, ricordiamo cosa è assolutamente vietato portare in aula:

Anche le penne, non sono ammesse, difatti sono fornite direttamente dagli atenei.

La professoressa Savarese, membro di commissione, nonchè presidente dell’aula silenziosa per ragazzi con disabilità o disturbo dell’apprendimento, ci racconta le sue esperienze da membro e da alcuni consigli utili: “La cosa essenziale è leggere attentamente tutte le domande. Per non farsi prendere dall’ansia, annotare direttamente in griglia le risposte sicure. Credo che il vero segreto sia ottimizzare i cento minuti disponibili. Difatti, al dipartimento, nei corsi organizzati per la preparazione ai test d’accesso, le esercitazioni si basano molto sulla gestione del tempo. Bisogna utilizzare la propria strategia di studio con tranquillità.”

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Daniela Saraco Sona una donna, una madre, una docente. Scrivo di scuola e di formazione perché è il mio mondo quotidiano. La Direzione di Controcampus mi ha affidato la rubrica sulla scuola, per aiutare a capire meglio le notizie che raccontano la realtà scolastica, con pochi e semplici passaggi: • Cronaca, ossia il racconto dei fatti interessanti accaduti nel mondo della scuola • Inchiesta, è l'approfondimento di un tema attraverso ricerche e interviste. • Intervista, è interessante fare due chiacchiere con una persona particolare che ci può raccontare un'esperienza o una sua opinione. Perché è così difficile raccontare la scuola sui giornali? Perché è difficile trovare giornalisti davvero specializzati nel settore, che ha le sue caratteristiche peculiari e anche il suo lessico giuridico. Far scrivere un articolo sulla scuola a qualcuno che non sa cosa sia un PTOF, ignora le direttive delle ultime circolari ministeriali, non conosce la differenza fra un concorso abilitante per entrare in ruolo e uno aperto solo agli abilitati è come affidare la spiegazione di un discorso finanziario a un giornalista che non mastica neppure i termini base dell'economia. Gli articoli che riguardano la scuola e i suoi problemi, solitamente, nelle redazioni ormai sono affidati in molti casi a cronisti generici. Questo perché, mancando pagine specializzate e un interesse continuativo per il settore, l'articolo parte quasi sempre da un fatto specifico di cronaca spicciola avvenuto in tale o tal altro istituto, e che viene portato a conoscenza dei media da persone estranee alla scuola stessa. Io, invece, essendo ferrata sulle normative del settore e sui termini tecnici e avendo una memoria storica consolidata di quanto è avvenuto in precedenza, racconto episodi e avvenimenti di cui capisco la reale sostanza. Una scuola non ha un ufficio stampa o un addetto ai rapporti con i media, il Ministero non interviene se non con scarni comunicati che riguardano cose sue, i Presidi si trovano a dover rispondere a domande che rischiano di toccare particolari aspetti della privacy degli alunni e che, se rivelati incautamente, possono avere pesanti ripercussioni sulle vite di ragazzi spesso minorenni. Ecco perché risulta importante e necessario far scrivere di scuola a chi la scuola la fa! Leggi tutto
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