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Concorso referendario di TAR 2019 per 40 posti: bando e prove

Daniela Saraco 19 Settembre 2019
D. S.
03/11/2024

Nuovo concorso referendario di TAR 2019: date, cosa prevede il bando da scaricare da qui in Pdf, numero dei posti disponibili e prove.

Il bando di Concorso di  Giustizia Amministrativa per l’assunzione di 40 figure di referendario  di Tribunale Amministrativo Regionale del ruolo della magistratura amministrativa è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale . Approvato con decreto del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri  del 12 Agosto 2019, il bando è finalmente attivo.

La domanda di partecipazione deve essere inviata entro e non oltre le ore  17,00  del  sessantesimo  giorno successivo alla  data  di  pubblicazione  del bando  nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica  italiana.

La  domanda   deve   essere   presentata esclusivamente mediante l’utilizzo del portale concorsi on-line.

Possono partecipare alla procedura concorsuale  gli appartenenti alle seguenti categorie:

  • Magistrati ordinari, nominati a seguito di concorso per esami, con 18 mesi di tirocinio valutati positivamente;
  • Magistrati contabili e della Giustizia Militare con qualifica equiparata al precedente;
  • Avvocati dello Stato e Procuratori dello Stato alla II classe di stipendio;
  • Dipendenti dello Stato con laurea in Giurisprudenza e ufficiali militari con almeno 5 anni di anzianità di servizio nelle suddette categorie;
  • Docenti universitari di ruolo nelle materie giuridiche e ricercatori con almeno 5 anni di servizio;
  • Dipendenti delle Regioni, Enti Pubblici a carattere nazionale ed Enti Locali con laurea in Giurisprudenza e almeno 5 anni di anzianità nelle qualifiche dirigenziali ammesse;
  • Avvocati iscritti al relativo albo da almeno 8 anni;
  • Consiglieri Regionali, Provinciali e Comunali con laurea in Giurisprudenza ed esperienza di 5 anni.

Concorso referendario di TAR 2019 per 40 posti: domanda e istruzioni, scarica bando PDF

Per la presentazione della domanda al concorso per referendario di TAR i candidati devono essere in possesso di  un  indirizzo  di  posta  elettronica certificata intestato a loro   e  devono registrarsi     al  portale  concorsi  all’indirizzo web predisposto.

Soltanto per i  candidati  in  condizioni  di disabilità  per  minorazioni  visive,   certificate   da   struttura sanitaria pubblica, che non rende possibile l’utilizzo  del  portale, la  partecipazione  al  concorso  puo’  avvenire  con  domanda redatta in formato cartaceo. Nella domanda di ammissione il  candidato  deve  dichiarare quanto segue:

  • cognome e nome;
  • data e luogo di  nascita;
  • codice fiscale;
  • di  essere  in  possesso  della  cittadinanza italiana;
  • il comune nelle cui liste elettorali risulta iscritto
  • le eventuali condanne penali riportate e  i procedimenti penali eventualmente pendenti,  dei  quali  deve  essere specificata la natura;
  • di essere in possesso del diploma di laurea in giurisprudenza conseguita al termine di un corso universitario di durata non inferiore a quattro  anni;
  • di  non essere stato dichiarato decaduto  o  dispensato  dall’impiego  presso pubbliche amministrazioni.

Come diventare referendari di TAR: un cosa consistono le prove

Per diventare referendario di Tribunale Amministrativo Regionale i candidati devono sostenere quattro prove scritte e una prova orale. Nello specifico, le prove scritte consistono nello svolgimento di quattro temi (tre teorici ed uno pratico) sulle  materie di diritto privato, amministrativo, finanziario e scienza delle finanze.

I candidati che ottengono una media di almeno quaranta cinquantesimi nel complesso delle prove scritte, possono sostenere la prova orale. La prova orale verte sul diritto costituzionale, penale, processuale civile e penale, internazionale pubblico e privato, del lavoro e sull’economia politica. In questa prova i candidati devono conseguire almeno quaranta cinquantesimi. 

La valutazione finale si ottiene sommando i punti ottenuti nella valutazione dei titoli, i punti riportati in ciascuna delle prove scritte e i punti della prova orale. 

Inoltre, alla somma del punteggio conseguito per i titoli e per le prove scritte ed orali, la commissione aggiunge non più di due punti per ogni lingua straniera che il concorrente dimostri di conoscere in modo da poterla parlare e scrivere correttamente.

© Riproduzione Riservata
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Daniela Saraco Sona una donna, una madre, una docente. Scrivo di scuola e di formazione perché è il mio mondo quotidiano. La Direzione di Controcampus mi ha affidato la rubrica sulla scuola, per aiutare a capire meglio le notizie che raccontano la realtà scolastica, con pochi e semplici passaggi: • Cronaca, ossia il racconto dei fatti interessanti accaduti nel mondo della scuola • Inchiesta, è l'approfondimento di un tema attraverso ricerche e interviste. • Intervista, è interessante fare due chiacchiere con una persona particolare che ci può raccontare un'esperienza o una sua opinione. Perché è così difficile raccontare la scuola sui giornali? Perché è difficile trovare giornalisti davvero specializzati nel settore, che ha le sue caratteristiche peculiari e anche il suo lessico giuridico. Far scrivere un articolo sulla scuola a qualcuno che non sa cosa sia un PTOF, ignora le direttive delle ultime circolari ministeriali, non conosce la differenza fra un concorso abilitante per entrare in ruolo e uno aperto solo agli abilitati è come affidare la spiegazione di un discorso finanziario a un giornalista che non mastica neppure i termini base dell'economia. Gli articoli che riguardano la scuola e i suoi problemi, solitamente, nelle redazioni ormai sono affidati in molti casi a cronisti generici. Questo perché, mancando pagine specializzate e un interesse continuativo per il settore, l'articolo parte quasi sempre da un fatto specifico di cronaca spicciola avvenuto in tale o tal altro istituto, e che viene portato a conoscenza dei media da persone estranee alla scuola stessa. Io, invece, essendo ferrata sulle normative del settore e sui termini tecnici e avendo una memoria storica consolidata di quanto è avvenuto in precedenza, racconto episodi e avvenimenti di cui capisco la reale sostanza. Una scuola non ha un ufficio stampa o un addetto ai rapporti con i media, il Ministero non interviene se non con scarni comunicati che riguardano cose sue, i Presidi si trovano a dover rispondere a domande che rischiano di toccare particolari aspetti della privacy degli alunni e che, se rivelati incautamente, possono avere pesanti ripercussioni sulle vite di ragazzi spesso minorenni. Ecco perché risulta importante e necessario far scrivere di scuola a chi la scuola la fa! Leggi tutto