>
  • Meoli
  • Buzzatti
  • Catizone
  • Algeri
  • Scorza
  • Romano
  • Baietti
  • Santaniello
  • Barnaba
  • Alemanno
  • Gelisio
  • Califano
  • Romano
  • Boschetti
  • Crepet
  • Paleari
  • Antonucci
  • Rinaldi
  • Liguori
  • De Leo
  • de Durante
  • Coniglio
  • Valorzi
  • De Luca
  • Mazzone
  • Rossetto
  • Tassone
  • Bruzzone
  • Carfagna
  • Cacciatore
  • Pasquino
  • Ward
  • Grassotti
  • Cocchi
  • Gnudi
  • Miraglia
  • Chelini
  • Bonanni
  • Napolitani
  • Quaglia
  • Falco
  • Ferrante
  • Leone
  • di Geso
  • Casciello
  • Bonetti
  • Andreotti
  • Dalia
  • Quarta

Iscrizione università in ritardo: come e quando è possibile farlo

Daniela Saraco 21 Settembre 2019
D. S.
04/11/2024

Ecco entro quando fare l'iscrizione all'università in ritardo: come effettuare l’iscrizione all’ateneo e facoltà scelta, tempi di immatricolazione, date scadenza e modalità di pagamento.

Le facoltà in Italia si  distinguono in facoltà a numero aperto, numero chiuso e ad accesso programmato a livello nazionale.

Per le ultime due, prima dell’immatricolazione al corso di laurea, è necessario superare un test d’ingresso al quale ci si deve iscrivere. L’iscrizione alla prova d’ammissione e l’iscrizione all’università non sono la stessa cosa. La prima, infatti, è valida per partecipare ai test d’ingresso, la seconda invece è la vera e propria immatricolazione universitaria.

Per essere ammessi ad un corso di laurea, che sia magistrale a ciclo unico o a percorso unitario, occorre possedere un diploma di scuola secondaria superiore di durata quinquennale.

Ma entro quale data  bisogna iscriversi all’università? Scopriamolo subito. In linea di massima il periodo di iscrizione inizia a luglio fino a fine ottobre. Esistono dei casi in cui è possibile immatricolarsi fuori termine? Vediamo anche come fare l’iscrizione all’università in ritardo .

Per le facoltà a numero programmato non esiste la possibilità di prorogare i termini d’iscrizione poiché è necessario sostenere e superare una prova d’accesso. In queste facoltà è il Ministero dell’Istruzione a decidere non solo la data del test, uguale in tutta Italia, ma anche quella entro cui immatricolarsi, una volta pubblicate le graduatorie nazionali.

Per le facoltà a numero aperto, invece, il periodo di immatricolazione è stabilito dalle singole università. Generalmente, è possibile iscriversi al primo anno da luglio a fine settembre, o comunque entro metà ottobre. Ogni Ateneo stabilisce anche se e entro quale data consentire l’iscrizione in ritardo. In generale, entro dicembre o gennaio è possibile immatricolarsi. E’ necessario, comunque, consultare i siti ufficiali delle università o la Segreteria degli studenti.

Iscrizione università in ritardo: come fare ad iscriversi all’ateneo e facoltà ed entro quando

Spesso l’iscrizione all’università, in tempi diversi da quelli stabiliti, necessita di una valida motivazione da inserire all’interno della domanda di ammissione. La stessa deve essere, poi, autorizzata ed accettata dal Rettore dell’Ateneo.

Va pagata una mora da aggiungere al pagamento della tassa di iscrizione. In alcuni Atenei è prevista una quota fissa entro i cento euro, mentre altre università stabiliscono l’entità della mora in relazione al ritardo rispetto ai termini regolari d’iscrizione.  Per la documentazione da presentare è l’Università prescelta a dare tutte le informazioni. E’ necessario, inoltre, presentare i moduli di autocertificazione per la condizione economica che  consentono  di stabilire l’importo di tasse da pagare.

Quando è possibile iscriversi : scadenze da rispettare

L’iscrizione all’università prevede la compilazione di moduli, la consegna di documenti e il pagamento della tassa d’iscrizione. Ogni Ateneo stabilisce anche se e entro quale datapermettere ritardi. In genere, è possibile immatricolarsi entro dicembre o gennaio dell’anno accademico in corso, ossia prima dell’inizio del secondo semestre di studio. Per conoscere la data precisa bisogna , però, consultare il sito dell’ università.
In ogni caso, oltre al pagamento della tassa d’iscrizione, si deve pagare anche una mora.

© Riproduzione Riservata
© Riproduzione Riservata
Daniela Saraco Sona una donna, una madre, una docente. Scrivo di scuola e di formazione perché è il mio mondo quotidiano. La Direzione di Controcampus mi ha affidato la rubrica sulla scuola, per aiutare a capire meglio le notizie che raccontano la realtà scolastica, con pochi e semplici passaggi: • Cronaca, ossia il racconto dei fatti interessanti accaduti nel mondo della scuola • Inchiesta, è l'approfondimento di un tema attraverso ricerche e interviste. • Intervista, è interessante fare due chiacchiere con una persona particolare che ci può raccontare un'esperienza o una sua opinione. Perché è così difficile raccontare la scuola sui giornali? Perché è difficile trovare giornalisti davvero specializzati nel settore, che ha le sue caratteristiche peculiari e anche il suo lessico giuridico. Far scrivere un articolo sulla scuola a qualcuno che non sa cosa sia un PTOF, ignora le direttive delle ultime circolari ministeriali, non conosce la differenza fra un concorso abilitante per entrare in ruolo e uno aperto solo agli abilitati è come affidare la spiegazione di un discorso finanziario a un giornalista che non mastica neppure i termini base dell'economia. Gli articoli che riguardano la scuola e i suoi problemi, solitamente, nelle redazioni ormai sono affidati in molti casi a cronisti generici. Questo perché, mancando pagine specializzate e un interesse continuativo per il settore, l'articolo parte quasi sempre da un fatto specifico di cronaca spicciola avvenuto in tale o tal altro istituto, e che viene portato a conoscenza dei media da persone estranee alla scuola stessa. Io, invece, essendo ferrata sulle normative del settore e sui termini tecnici e avendo una memoria storica consolidata di quanto è avvenuto in precedenza, racconto episodi e avvenimenti di cui capisco la reale sostanza. Una scuola non ha un ufficio stampa o un addetto ai rapporti con i media, il Ministero non interviene se non con scarni comunicati che riguardano cose sue, i Presidi si trovano a dover rispondere a domande che rischiano di toccare particolari aspetti della privacy degli alunni e che, se rivelati incautamente, possono avere pesanti ripercussioni sulle vite di ragazzi spesso minorenni. Ecco perché risulta importante e necessario far scrivere di scuola a chi la scuola la fa! Leggi tutto