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Risultati test architettura 2019: graduatorie e punteggio minimo

Daniela Saraco 5 Settembre 2019
D. S.
23/11/2024

Ecco come conoscere i risultati test architettura 2019 e quali sono le graduatorie per entrare in questa facoltà a numero chiuso: date pubblicazione e punteggio minimo.

Le future matricole hanno, oramai, ben chiaro la modalità dei test d’accesso presso le facoltà a numero chiuso.

Ma  quando escono i risultati della prova d’accesso scolta questa mattina e come funziona  la graduatoria e i relativi scorrimenti?

Vediamo nel dettaglio tutto quello che c’è da sapere su come essere ammessi alla facoltà a numero chiuso di d’architettura, scorrimenti di graduatoria, quanti sono, quando escono e come funzionano.

Dopo aver espletato il test,  bisogna effettuare l’accesso sulla piattaforma Universitaly, inserire  il  codice etichetta e cliccare  sull’università in cui si è effettuata la prova.

Compare  una griglia delle singole materie ed infine il punteggio totale:

  • Ragionamento Logico
  • Cultura generale
  • Storia
  • Disegno e rappresentazione
  • Fisica e Matematica
  • Punti TOT: Punteggio totale del test

Per far parte  della graduatoria unica nazionale ed essere assegnati ad una delle sedi universitarie scelte bisogna raggiungere il risultato minimo  di 20 punti.

Quando escono i risultati test architettura 2019: graduatorie d’accesso ed esiti della prova

Il 19 settembre è la data in cui  si viene a conoscenza dei risultati del test, nonché del punteggio personale. I risultati  sono pubblicati sulla pagina di Universitaly. La graduatoria nazionale per il Test di Architettura 2019 , invece, viene pubblicata il primo ottobre. La graduatoria del Test Ingresso 2019 di Architettura assegna i posti disponibili ai candidati con il punteggio più alto. I migliori ottengono un posto assegnato. Gli altri ,invece , indicati  come prenotati oppure in attesa, devono attendere gli  scorrimenti di graduatoria.

Ricordiamo che il limite massimo per confermare l’interesse all’immatricolazione è entro le ore 12.00 del quinto giorno lavorativo successivo alla pubblicazione della graduatoria o dello scorrimento. Coloro che non effettuano  la conferma escono automaticamente dalla graduatoria. Bisogna, quindi, confermare dopo ogni scorrimento, fino alla reale immatricolazione.

Come funzionano le graduatorie del test d’accesso per ogni facoltà

Spieghiamo, ora,  come funzionano le graduatorie del test d’accesso. Iniziamo a chiarire che esistono due tipi di graduatorie , ovvero:

  • le  locali: riguardano i singoli atenei che  stabiliscono di limitare il numero degli iscritti ad alcuni corsi di laurea.
  • le nazionali: i corsi di laurea dove il numero di posti disponibili viene stabilito dal MIUR, ovvero dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

Le graduatorie nazionali vengono stilate in base a dei parametri stabiliti dal MIUR ed interessano alcuni corsi di laurea specifici, come Medicina e Chirurgia, Architettura, IMAT. Tutte le future  matricole vengono inserite in un’ unica graduatoria nazionale, in base al punteggio raggiunto ai test di ammissione e alle  preferenze di sede manifestate al momento dell’iscrizione.  Invece, per le  lauree ad accesso programmato locale, ogni ateneo stabilisce non solo il numero di posti disponibili, ma anche la struttura dei test di ammissione, il numero dei quesiti, i contenuti e i criteri di valutazione che compongono, poi,  le graduatorie finali.

Graduatorie, risultati del test architettura 2019 e punteggio minimo

Il Professore Persico, Presidente di Commissione a UNISA, comunica: ” Il Ministero, da quest’anno, ha prestato ancora più attenzione  alle graduatorie. Ricordo ad ogni candidato della facoltà di Architettura  di leggere bene il bando del MIUR circa lo stesso punteggio per due candidati”

Difatti “Per la graduatoria dei corsi di laurea e di laurea magistrale a ciclo unico direttamente finalizzati alla formazione di Architetto prevale in ordine decrescente il punteggio ottenuto dal candidato nella soluzione, rispettivamente, dei quesiti relativi agli argomenti di ragionamento logico, cultura generale, storia, disegno e rappresentazione, fisica e matematica. In caso di ulteriore parità, prevale il candidato anagraficamente più giovane.”

© Riproduzione Riservata
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Daniela Saraco Sona una donna, una madre, una docente. Scrivo di scuola e di formazione perché è il mio mondo quotidiano. La Direzione di Controcampus mi ha affidato la rubrica sulla scuola, per aiutare a capire meglio le notizie che raccontano la realtà scolastica, con pochi e semplici passaggi: • Cronaca, ossia il racconto dei fatti interessanti accaduti nel mondo della scuola • Inchiesta, è l'approfondimento di un tema attraverso ricerche e interviste. • Intervista, è interessante fare due chiacchiere con una persona particolare che ci può raccontare un'esperienza o una sua opinione. Perché è così difficile raccontare la scuola sui giornali? Perché è difficile trovare giornalisti davvero specializzati nel settore, che ha le sue caratteristiche peculiari e anche il suo lessico giuridico. Far scrivere un articolo sulla scuola a qualcuno che non sa cosa sia un PTOF, ignora le direttive delle ultime circolari ministeriali, non conosce la differenza fra un concorso abilitante per entrare in ruolo e uno aperto solo agli abilitati è come affidare la spiegazione di un discorso finanziario a un giornalista che non mastica neppure i termini base dell'economia. Gli articoli che riguardano la scuola e i suoi problemi, solitamente, nelle redazioni ormai sono affidati in molti casi a cronisti generici. Questo perché, mancando pagine specializzate e un interesse continuativo per il settore, l'articolo parte quasi sempre da un fatto specifico di cronaca spicciola avvenuto in tale o tal altro istituto, e che viene portato a conoscenza dei media da persone estranee alla scuola stessa. Io, invece, essendo ferrata sulle normative del settore e sui termini tecnici e avendo una memoria storica consolidata di quanto è avvenuto in precedenza, racconto episodi e avvenimenti di cui capisco la reale sostanza. Una scuola non ha un ufficio stampa o un addetto ai rapporti con i media, il Ministero non interviene se non con scarni comunicati che riguardano cose sue, i Presidi si trovano a dover rispondere a domande che rischiano di toccare particolari aspetti della privacy degli alunni e che, se rivelati incautamente, possono avere pesanti ripercussioni sulle vite di ragazzi spesso minorenni. Ecco perché risulta importante e necessario far scrivere di scuola a chi la scuola la fa! Leggi tutto