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Borsa di studio università 2019: come ottenerla, date e scadenza

Daniela Saraco 1 Ottobre 2019
D. S.
24/11/2024

Ecco si ottiene una borsa di studio all'università per l'anno accademico 2019: come funziona e come come ottenerla in base al reddito, date e scadenza per presentare la domanda.

Tutto quello che c’è da sapere sugli incentivi agli studenti  per merito e per reddito. I consigli dell’avvocato Michele Balia.

Il diritto allo studio, tutelato dalla Costituzione italiana, è garantito dallo Stato italiano attraverso dei sostegni agli studenti, affinchè ognuno possa salvaguardare il proprio diritto all’istruzione.

Anche quest’anno le tasse universitarie pesano sull’economia di molte famiglie. In Italia gli studenti hanno la possibilità di ottenere la borse di studio universitarie per l’anno 2019. Vediamo nel dettaglio quali sono i requisiti per richiederla, come ottenerla e le scadenze da rispettare.  Molti atenei  offrono la possibilità di pagare una parte delle tasse  con aiuti e incentivi universitari.

Le stesse sono  gestite in maniera autonoma dalle singole Regioni che ricevono i fondi direttamente dal Ministero. Bisogna, quindi, fare riferimento alla sede dell’Azienda per il Diritto Allo Studio della propria città per ottenere tutte le informazioni circa l’ottenimento.

Inoltre, è importante ricordare che esistono diverse tipologie di borse di studio, ovvero:

  • Regionale: erogata dalle Regioni e dalle Province autonome.
  • Universitaria: erogata dall’ateneo stesso, in modo da garantire il diritto allo studio agli studenti con un basso reddito familiare e agli studenti più meritevoli.

E’ il Miur, invece, a pubblicare un apposito decreto che determina gli studenti che hanno diritto alle borse di studio richieste  come sussidio economico.

Come ottenere una borsa di studio all’università per l’anno accademico 2019: come funziona

I sussidi universitari come questi vengono erogate con bandi specifici dalle Università e sono suddivise  in due categorie:

  • Borsa di studio per studente fuori sede: è un incentivo più cospicuo. Ha lo scopo di aiutare lo studente a coprire le spese come alloggio, viaggio, mensa e  tasse.
  • Borsa di studio per studente pendolare: viene erogata agli studenti che risiedono ad una determinata distanza dall’ateneo. L’incentivo  serve, quindi,  a coprire le spese di viaggio.

E’ importantissimo leggere i bandi di concorso per l’erogazione dei sussidi universitari. E’ lì, infatti, che sono specificati i requisiti, le scadenze, i documenti da presentare e le modalità di partecipazione.

In genere le borse di studio sono  concesse in base al reddito ISEE, al numero di crediti e di esami sostenuti e alla media dei voti. Nel caso  di matricole con gli stessi requisiti economici, ha la precedenza lo studente più giovane o, in alcune università, lo studente con un voto di maturità più alto . Gli universitari iscritti agli anni successivi al primo invece possono richiedere una sussidi all’università in base ai crediti raggiunti, alla media dei voti, al numero di esami sostenuti.

E’ necessario, comunque,  partecipare ad un concorso che si svolge ogni anno e che prevede dei criteri di selezione basati sulla condizione economica e di merito dello studente. La matricola compila la domanda on line che si  trova sul sito dell’Ente Regionale per il diritto allo studio universitario di riferimento di ciascun Ateneo.

Date e scadenze borse di studio universitarie anno accademico 2019

Esaminato il bando della borsa di studio, compilata ed inviata la domanda, bisogna poi attendere la graduatoria redatta dall’Ateneo. Dunque, è necessario controllare spesso la data dell’emanazione del bando. La scadenza della presentazione della domanda e i documenti richiesti  variano in ogni  università.

In genere i bandi sono già pubblicati da luglio e la scadenza ultima è tra agosto e settembre.

L’avvocato Michele Balia consiglia: “Sostanzialmente questi incentivi, sono è una forma di assistenza, fornita da diversi enti, pubblici e privati, uno su tutti l’università. Parliamo, quindi, di somme monetarie elargite in base a criteri diversi. Uno dei quali è il rendimento dei singoli studenti, per borse di studio per merito.”

“Altra discriminante è la situazione economica dell’ambito familiare dello studente richiedente. In ogni caso, per essere considerati concorrenti abili di queste assegnazioni, bisogna partecipare ad un bando. Si tratta di una vera e propria forma di sostegno del diritto allo studio, una spinta mecenatica che merita di ricevere sia chi è in difficoltà sia chi eccelle per le sue doti accademiche. Il più delle volte, queste due prerogative coesistono nel richiedente.

© Riproduzione Riservata
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Daniela Saraco Sona una donna, una madre, una docente. Scrivo di scuola e di formazione perché è il mio mondo quotidiano. La Direzione di Controcampus mi ha affidato la rubrica sulla scuola, per aiutare a capire meglio le notizie che raccontano la realtà scolastica, con pochi e semplici passaggi: • Cronaca, ossia il racconto dei fatti interessanti accaduti nel mondo della scuola • Inchiesta, è l'approfondimento di un tema attraverso ricerche e interviste. • Intervista, è interessante fare due chiacchiere con una persona particolare che ci può raccontare un'esperienza o una sua opinione. Perché è così difficile raccontare la scuola sui giornali? Perché è difficile trovare giornalisti davvero specializzati nel settore, che ha le sue caratteristiche peculiari e anche il suo lessico giuridico. Far scrivere un articolo sulla scuola a qualcuno che non sa cosa sia un PTOF, ignora le direttive delle ultime circolari ministeriali, non conosce la differenza fra un concorso abilitante per entrare in ruolo e uno aperto solo agli abilitati è come affidare la spiegazione di un discorso finanziario a un giornalista che non mastica neppure i termini base dell'economia. Gli articoli che riguardano la scuola e i suoi problemi, solitamente, nelle redazioni ormai sono affidati in molti casi a cronisti generici. Questo perché, mancando pagine specializzate e un interesse continuativo per il settore, l'articolo parte quasi sempre da un fatto specifico di cronaca spicciola avvenuto in tale o tal altro istituto, e che viene portato a conoscenza dei media da persone estranee alla scuola stessa. Io, invece, essendo ferrata sulle normative del settore e sui termini tecnici e avendo una memoria storica consolidata di quanto è avvenuto in precedenza, racconto episodi e avvenimenti di cui capisco la reale sostanza. Una scuola non ha un ufficio stampa o un addetto ai rapporti con i media, il Ministero non interviene se non con scarni comunicati che riguardano cose sue, i Presidi si trovano a dover rispondere a domande che rischiano di toccare particolari aspetti della privacy degli alunni e che, se rivelati incautamente, possono avere pesanti ripercussioni sulle vite di ragazzi spesso minorenni. Ecco perché risulta importante e necessario far scrivere di scuola a chi la scuola la fa! Leggi tutto