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Scioperi mezzi di trasporto del 25 ottobre 2019: treni, tram, bus

Daniela Saraco 24 Ottobre 2019
D. S.
23/11/2024

Nuova ondata di scioperi dei mezzi di trasporto del 25 ottobre 2019: si fermano treni, tram, bus e aerei, ecco gli orari dello sciopero generale e le fasce di garanzia.

Venerdì 25 ottobre 2019 l’Italia si ferma: dai trasporti alla scuolaPrevisti disagi, sia per quanto riguarda il blocco dei mezzi pubblici, sia per le strade chiuse al traffico per le varie manifestazioni organizzate. Quali sono gli orari dello stop? E chi partecipa?

Si specifica che  sono comunque  assicurate le fasce di garanzia, con corse regolari di bus e tram fino alle 8.45 e poi dalle 15.00 alle 18.00; per la metropolitana il servizio è assicurato fino alle 18.00.

Le mancanze  dei mezzi  interessano  ovviamente anche il trasporto ferroviario, con orari diversi, dalle 21.00 di giovedì 24 ottobre alle 21.00 di venerdì 25 ottobre 2019.

Disagi previsti, dunque, non solo per chi si deve spostare in città ma anche per i tanti che viaggiano da una città all’altra, considerato anche che cade nel  fine settimana.

Nella serata di giovedì 24, prima dell’inizio dello stop, viaggiano regolarmente i treni in partenza entro le 21.00 e con arrivo a destinazione finale entro le 22.00, nella ben più critica giornata di venerdì 25 gli orari del blocco sono fino alle 6.00 e dalle 9.00 alle 18.00.

Trenitalia ha difatti comunicato che nelle 24 ore di sciopero vengono garantiti i servizi essenziali, così come Italo che ha trasmesso una lista dei treni garantiti.

Tutte le sigle sindacali  che hanno proclamato gli scioperi dei mezzi di trasporto del 25 ottobre 2019 e hanno pubblicato una nota in cui si scagliano apertamente contro l’ex governo Lega-Movimento cinque stelle e contro il neonato esecutivo Pd-cinque stelle.

Difatti, pur essendo cambiato il governo Italiano,pare che, ad oggi, nessuno si operi attivamente per le troppe situazioni irrisolte dei lavoratori. Sono gli stessi sindacati a trasmettere  una nota  sulle modalità della protesta.

Motivi degli scioperi dei mezzi di trasporto del 25 ottobre 2019: perché si fermano treni, tram, bus

Ma quali sono le motivazioni che spingono a manifestare venerdì 25 ottobre 2019? La mobilitazione è stata proclamata dalle associazioni sindacali Cub, Sgb Si-Cobas e Usi-Cit  per migliorare le condizioni dei lavorati. Nello specifico:

  • aumento dei salari, delle pensioni e salario medio garantito
  • riduzione delle aliquote fiscali su salari e pensioni e dell’orario settimanale di lavoro a parità di salario
  • recupero dell’evasione fiscale e istituzione della patrimoniale
  • superamento del Jobs Acte dei contratti precari
  • piano nazionale di risanamento e difesa dell’ambiente e del territorio
  • pensione a 60 anni o con 35 anni di contributi

La rappresentanza sindacale, inoltre, preme  per  elezioni libere, democratiche, contro i decreti 1 e 2 di Salvini. Si interessa anche al  diritto alla salute, alla scuola, alla mobilità politica e alla sicurezza sul lavoro.

Modalità sciopero di bus, treni e tram e fasce di garanzia

Domani sono a rischio i trasporti pubblici delle principali città italiane come Palermo, Torino, Napoli, Roma e Milano. Difficoltà, dunque, per  treni, bus, tram, aerei, trasporto marittimo ed autostrade. Ecco gli orari pubblicati sul sito ufficiale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti:

  • sciopero autostrade dalle ore 22 del 24 ottobre 2019 fino alle ore 22 del 25 ottobre 2019,
  • trasporto ferroviario, blocco dalle ore 21 del 24 ottobre alle ore 21 del giorno dopo,
  • aerei, lo stop è dalle ore 00.01 alle ore 24 del 25 ottobre 2019.

A Roma scioperi mezzi di trasporto: bus, metro e treni ma come sempre ci sono fasce di garanzia dalle ore 5.30 alle 8.30 e dalle ore 17.30 fino alle ore 20. Per Napoli, invece, lo sciopero coinvolge anche  i dipendenti dell’Anm per cui ci sono gravi restrizioni per bus e linee della metropolitana.

La città milanese, invece, vede a rischio tutti  i pendolari che viaggiano con Trenord, Trenitalia ed Italo, sempre con le fasce di orario garantite.

© Riproduzione Riservata
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Daniela Saraco Sona una donna, una madre, una docente. Scrivo di scuola e di formazione perché è il mio mondo quotidiano. La Direzione di Controcampus mi ha affidato la rubrica sulla scuola, per aiutare a capire meglio le notizie che raccontano la realtà scolastica, con pochi e semplici passaggi: • Cronaca, ossia il racconto dei fatti interessanti accaduti nel mondo della scuola • Inchiesta, è l'approfondimento di un tema attraverso ricerche e interviste. • Intervista, è interessante fare due chiacchiere con una persona particolare che ci può raccontare un'esperienza o una sua opinione. Perché è così difficile raccontare la scuola sui giornali? Perché è difficile trovare giornalisti davvero specializzati nel settore, che ha le sue caratteristiche peculiari e anche il suo lessico giuridico. Far scrivere un articolo sulla scuola a qualcuno che non sa cosa sia un PTOF, ignora le direttive delle ultime circolari ministeriali, non conosce la differenza fra un concorso abilitante per entrare in ruolo e uno aperto solo agli abilitati è come affidare la spiegazione di un discorso finanziario a un giornalista che non mastica neppure i termini base dell'economia. Gli articoli che riguardano la scuola e i suoi problemi, solitamente, nelle redazioni ormai sono affidati in molti casi a cronisti generici. Questo perché, mancando pagine specializzate e un interesse continuativo per il settore, l'articolo parte quasi sempre da un fatto specifico di cronaca spicciola avvenuto in tale o tal altro istituto, e che viene portato a conoscenza dei media da persone estranee alla scuola stessa. Io, invece, essendo ferrata sulle normative del settore e sui termini tecnici e avendo una memoria storica consolidata di quanto è avvenuto in precedenza, racconto episodi e avvenimenti di cui capisco la reale sostanza. Una scuola non ha un ufficio stampa o un addetto ai rapporti con i media, il Ministero non interviene se non con scarni comunicati che riguardano cose sue, i Presidi si trovano a dover rispondere a domande che rischiano di toccare particolari aspetti della privacy degli alunni e che, se rivelati incautamente, possono avere pesanti ripercussioni sulle vite di ragazzi spesso minorenni. Ecco perché risulta importante e necessario far scrivere di scuola a chi la scuola la fa! Leggi tutto