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Come scegliere la scuola media adatta per il figlio: consigli utili

Daniela Saraco 28 Novembre 2019
D. S.
23/11/2024

Consigli per come scegliere la scuola media migliore e più adatta al proprio figlio secondo aspirazioni e capacità del bambino: cosa fare e quali scuole preferire.

Finita la primaria, arriva un momento  importante: il cambiamento della vita dei propri figli che da bambini diventano adolescenti. Arrivati in quinta elementare è tempo di scegliere la scuola media, ma quel scegliere, quale la migliore per il proprio figlio in base a sue capacità e attitudini. Cosa bisogna considerare?

Devono scegliere i genitori o i bambini? E’  meglio optare per un istituto vicino casa o assecondare il desiderio dei figli di frequentare la stesse scuole degli amici?

Prima di farvi assalire dai dubbi sulla scelta del prossimo istituto che frequenterà vostro figlio chiedendovi se sia giusto, per esempio, iscriverlo alla scuola del quartiere.

Piuttosto che in quella frequentata dai fratelli di cui già possedete i libri di testo, considerate tutti i consigli utili, non ultimi quelli del MIUR.

La scuola giusta potrebbe, difatti, essere quella che assicura continuità didattica con la primaria. Gli istituti comprensivi nascono proprio con questo intento. Non solo perché spesso si trovano nello stesso istituto per cui il bambino proverebbe meno disagio in un ambiente a lui conosciuto, ma soprattutto perchè ha così la possibilità di incontrare amici e maestri che sono stati suoi complici per cinque anni.

Di conseguenza, alunni che formano classi di media provenienti dalla stesse scuole elementare in genere hanno un livello abbastanza omogeneo di formazione. Ovvio, che la scelta della scuola giusta passa anche attraverso valutazioni di tipo didattico. 

Come scegliere la scuola media adatta per il figlio: orientamento scolastico, cosa fare

Ogni scelta è a se. E’ opportuno, valutare, quindi, tutte le componenti dei vari istituti che più si avvicinano alle necessità del bambino e dell’adulto.

Se i genitori preferiscono che il proprio figlio possa studiare più lingue straniere, se l’alunno ha, invece, una indole musicale, o se c’è l’esigenza di frequentare l’istituto scolastico a tempo prolungato,

Non è una scelta facile quella della scuola media, in quanto entrano in gioco diversi fattori: l’influenza di insegnati e dei genitori , l’indecisione se proseguire il percorso scolastico con alcuni amici . Molte volte si sceglie un istituto solo perché è vicino casa, perché ci è andato il fratello o la sorella. Prima di procedere con l’iscrizione è quindi necessario valutare bene tutte le possibilità di scelta .

All’atto dell‘iscrizione on line, i genitori possono indicare l’orario settimanale preferito. Possono, infatti,  scegliere tra tempo ordinario di 30 ore oppure tempo prolungato ,da 36 fino a 40 ore. In subordine agli istituti scolastici che costituiscono la prima scelta, è comunque  possibile indicare fino a un massimo di altri due istituti di proprio gradimento. Per l’iscrizione alle prime classi a indirizzo musicale, i genitori devono barrare l’apposita casella del modulo di domanda di iscrizione on line. Le istituzioni scolastiche organizzano, poi,  la prova orientativo-attitudinale in tempo utile per consentire ai genitori, nel caso di carenza di posti disponibili, di presentare una nuova richiesta di iscrizione scolastica anche diversa come istituto.

Elenco di consigli utili per la scelta delle scuole medie giuste

Per i bambini, il passaggio dalle scuole elementari alle scuole medie è un momento molto delicato.  Si passa da un ambiente familiare e vicino al mondo dei giochi, alle scuole dello studio e delle  responsabilità. In questo momento della vita dei figli, i genitori devono compiere l’ importante selezione delle scuole più adatte.

Ecco alcuni consigli per come scegliere la  scuola media e  per garantire al proprio figlio 3 sereni anni scolastici:

  • Se il bambino è insicuro o timido, è opportuno iscriverlo con qualche compagno della primaria, in modo da sentire più familiare questo passaggio che comunque spaventa i più deboli;
  • Dialogare  dell’importanza dell’educazione abituandolo, per tempo, al passaggio dal “ tu” del maestro al “ lei “ del professore.
  • Far conoscere le materie , più numerose e articolate rispetto alle elementari, che dovrà studiare. Usare giochi a quiz, soprattutto per la chimica o la  tecnica, facilmente scaricabili sul cellulare, per affrontare con semplicità le nuove discipline.
  •  Non forzare e caricare troppo di aspettative, perché il mancamento degli obiettivi proposti, potrebbe portare nel bimbo  uno stato di frustrazione o un senso di inadeguatezza.
© Riproduzione Riservata
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Daniela Saraco Sona una donna, una madre, una docente. Scrivo di scuola e di formazione perché è il mio mondo quotidiano. La Direzione di Controcampus mi ha affidato la rubrica sulla scuola, per aiutare a capire meglio le notizie che raccontano la realtà scolastica, con pochi e semplici passaggi: • Cronaca, ossia il racconto dei fatti interessanti accaduti nel mondo della scuola • Inchiesta, è l'approfondimento di un tema attraverso ricerche e interviste. • Intervista, è interessante fare due chiacchiere con una persona particolare che ci può raccontare un'esperienza o una sua opinione. Perché è così difficile raccontare la scuola sui giornali? Perché è difficile trovare giornalisti davvero specializzati nel settore, che ha le sue caratteristiche peculiari e anche il suo lessico giuridico. Far scrivere un articolo sulla scuola a qualcuno che non sa cosa sia un PTOF, ignora le direttive delle ultime circolari ministeriali, non conosce la differenza fra un concorso abilitante per entrare in ruolo e uno aperto solo agli abilitati è come affidare la spiegazione di un discorso finanziario a un giornalista che non mastica neppure i termini base dell'economia. Gli articoli che riguardano la scuola e i suoi problemi, solitamente, nelle redazioni ormai sono affidati in molti casi a cronisti generici. Questo perché, mancando pagine specializzate e un interesse continuativo per il settore, l'articolo parte quasi sempre da un fatto specifico di cronaca spicciola avvenuto in tale o tal altro istituto, e che viene portato a conoscenza dei media da persone estranee alla scuola stessa. Io, invece, essendo ferrata sulle normative del settore e sui termini tecnici e avendo una memoria storica consolidata di quanto è avvenuto in precedenza, racconto episodi e avvenimenti di cui capisco la reale sostanza. Una scuola non ha un ufficio stampa o un addetto ai rapporti con i media, il Ministero non interviene se non con scarni comunicati che riguardano cose sue, i Presidi si trovano a dover rispondere a domande che rischiano di toccare particolari aspetti della privacy degli alunni e che, se rivelati incautamente, possono avere pesanti ripercussioni sulle vite di ragazzi spesso minorenni. Ecco perché risulta importante e necessario far scrivere di scuola a chi la scuola la fa! Leggi tutto