Non solo il mese di ottobre, ma anche quello di novembre 2019 è un mese con diversi scioperi già annunciati in vari settori di pubblico interesse.
E’ stato pubblicato il decreto Salvaprecari Bis, ma le polemiche nel mondo della scuola continuano a crescere.
E’ previsto lo sciopero docenti e personale ATA per il 12 novembre 2019. Il sindacato Anief ha proclamato scioperi dei docenti che riguardano, però, tutto il personale scolastico compresi quindi, collaboratori, tecnici e bidelli. In discussione principalmente gli stipendi e il precariato. Ma è soprattutto il decreto salva-precari a non essere soddisfacente, perché non risolve le problematiche più importanti per gli insegnanti e operatori scolastici.
Allo STOP già calendarizzato del 27 novembre, quindi, si aggiunge anche quello del 12 e le lezioni sono quindi a rischio per tutti gli studenti.
Una scuola che pecca su troppi aspetti. Anche l’ultimo e tragico avvenimento di Milano, denota troppe mancanze organizzative e amministrative. Oltre le carenze delle strutture , c’è difficoltà di assicurare un’adeguata sorveglianza a causa di personale non sufficiente. I Sindacati delle scuole sono pronti a scendere in piazza. Protestano per il contratto scaduto ad ottobre 2018 e per la sicurezza . Chiedono un maggiore impegno e il potenziamento delle risorse umane
Gli scioperi scolastici vengono indetti dai sindacati, i quali accolgono le proteste del comparto scuola e organizzano le proteste. Il sindacato ha annunciato una protesta a supporto di tutte quelle categorie di lavoratori dimenticate dal decreto “Salva precari”, su tutti i diplomati magistrali. Per l’occasione si preannuncia una mobilitazione a livello nazionale e si aspetta la partecipazione di tantissimi lavoratori.
Motivi dello sciopero docenti e personale ATA scuola a novembre 2019: perché degli scioperi
I motivi dell’opposizione al decreto sono tanti. Dalla riduzione degli aventi diritto, al conseguimento dell’abilitazione, all’inserimento in nuove graduatorie utili per l’immissione in ruolo qualora le GAE risultano esaurite.
Si protesta, inoltre, per la mancanza di risorse per il rinnovo del contratto di tutto il personale docente, amministrativo e ata. In più il nuovo decreto limita la copertura a soli 24 mila posti, ma le cattedre vacanti sono in numero maggiore.
Anief contesta, inoltre, ritiene illegittime le limitazioni del servizio svolto nelle scuole paritarie e nei percorsi di formazione IEFP, svolti presso le regioni, come del servizio prestato sul sostegno, l’esclusione del personale della primaria, infanzia, educativo e dei docenti di religione. Inoltre, gli alunni disabili sono affidati ad otto docenti precari su dieci non specializzati, senza garantire, dunque, qualità di insegnamento proprio verso i meno abbienti.
Penalizzati anche il personale Ata così come i diplomati magistrale. Riepiloghiamo le motivazioni principali, ovvero:
- immissione in ruolo degli assistenti amministrativi
- creazione della figura di un assistente tecnico per ogni istituto
- aumento di livello retributivo e contrattuale per i lavoratori
Vista l’importanza delle proteste,gli studenti rischiano di non trovare docenti e personale ATA a scuola. Difatti, il personale scolastico non è tenuto a comunicare la propria adesione agli scioperi alla scuola di appartenenza.
Date degli scioperi della scuola nel mese di novembre 2019
Le manifestazioni iniziano venerdì 8 con uno degli scioperi organizzato dagli studenti e si prosegue con lo sciopero del personale ATA del 27 novembre . E’ stato però proclamato il terzo sciopero del mese, fissato per il 12. E si conclude con il 29 novembre con la protesta di docenti e dirigenti.
Da parte del personale Ata della scuola, l’intera giornata di mercoledì 27 novembre è dichiarata per le proteste. Per le giornate di martedì 12 e venerdì 29 novembre, invece, lo STOP è stato dichiarato dal personale docente e dirigente della scuola a livello nazionale.
Dunque in questi giorni lo stop alle attività riguardano le scuole di tutte le regioni italiane. Nella giornata del 12 novembre l’iniziativa coinvolgerà anche le università e tutto il loro personale docente.