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Concorso scuola 2020: nuovi concorsi e assunzioni in arrivo

D. S.
27/11/2024

Ultime notizie sul nuovo concorso scuola 2020 dopo news comunicate dal MIUR, novità introdotte dal decreto e dopo il così detto salva precari.

 Le assunzioni scolastiche sono in un  blocco durato quasi nove anni che ha immobilizzato il comparto scuola.

Ora ritorna un  nuovo concorso scuola e  nella pubblica amministrazione a partire dal 2020: selezione pubblica che permette di entrare e lavorare nel mondo del comparto istruzione. Le procedure di assunzioni avvengono con la pubblicazione in gazzetta ufficiale di appositi bandi pubblici che offrono la possibilità di essere assunti come dipendenti  del Miur. In questi anni infatti era in atto il blocco del turn over che  impediva nuove assunzioni di personale. Dal 2020 possono essere pubblicati in gazzetta nuovi concorsi pubblici.

Di conseguenza, con lo sblocco del turn over  il personale fuoriuscito dagli organici ministeriali può essere sostituito.

Pertanto, per ogni lavoratore che andrà in pensione ci sarà un nuovo assunto. Un ricambio generazionale e nuove opportunità di lavoro, dunque, nei prossimi anni. Si abbasserà anche l’età media dei dipendenti pubblici che risulta essere molto elevata. Ma quanti saranno gli assunti nella Pubblica Amministrazione?

Il numero dei nuovi dipendenti della PA sarà piuttosto alto. Sono previste, difatti,  circa 150 mila assunzioni annue, per un totale di circa mezzo milione di nuovi assunti. Tra i settori interessati dai concorsi sicuramente c’è  il comparto scuola dove sono previste procedure concorsuali  per docenti e per il personale ATA.

Di fatto, per ogni pensionamento ci sarà una nuova assunzione, indipendentemente dal ruolo ricoperto dal dipendente che sceglie di andare in pensione. Una buona notizia per gli enti della PA, i cui organici sono da tempo molto ristretti. Vediamo nel dettaglio le novità sul concorso scuola 2020.

Novità concorso scuola 2020: nuovi concorsi in decreto e dopo il così detto salva precari

Durante il mese di ottobre il consiglio dei Ministri ha approvato un decreto legislativo interamente incentrato sul mondo della scuola. Un decreto che introduce molteplici novità soprattutto sul fronte delle assunzioni dei docenti 2020. Con la pubblicazione di bandi di concorsi pubblici mirati a risolvere alcune problematiche che affliggono la scuola pubblica, come il precariato o la mancanza di docenti di sostegno.I nuovi concorsi pubblici per la scuola partiranno ad inizio 2020, una parte delle assunzioni avverranno già nel corso del 2020. All’inizio del 2020 sono infatti in programma  due diversi bandi di concorso per insegnanti della scuola secondaria di I e di II grado.

Il primo vede la partecipazione dei docenti precari e non che hanno maturato tre anni di servizio, negli ultimi otto, nelle scuole pubbliche, di cui almeno uno nella classe di concorso per la quale ci si candida.  il secondo  è aperto a tutti i laureati che soddisfano i requisiti richiesti dal bando. Nel dettaglio, per i posti comuni bisogna avere come prima cosa un titolo coerente con le classi di concorso vigenti alla data di indizione del bando. Nello specifico, una laurea magistrale o a ciclo unico, piuttosto che  un diploma di II livello dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica. A regolamentare la prima selezione, quella di tipo straordinario, è il decreto Scuola licenziato dalla Presidenza del Consiglio, oggi in esame in Parlamento.

Assunzioni da graduatorie di istituto e corso sostegno senza selezione

Ancora agitazione per il comparto scuola. Si attende il nuovo decreto e già sono pronte le modifiche. Nello specifico, si vogliono semplificare le procedure di reclutamento attraverso l’utilizzo delle attuali graduatorie ad esaurimento e di quelle di istituto utilizzate per l’attribuzione delle 200 mila supplenze . Si cerca, quindi, la  riapertura delle ex graduatorie permanenti in luogo delle nuove da realizzarsi previste dal decreto e  aggiornabili periodicamente e aperte ai giovani laureati. Per quanto riguarda il corso di specializzazione per l’insegnamento su posti di sostegno nelle scuole  è riservato, senza l’espletamento di alcuna procedura selettiva in ingresso, a tutti coloro che abbiano prestato almeno due anni di servizio anche non continuativi su posto di sostegno nelle scuole e che siano in possesso dell’abilitazione all’insegnamento. E’, inoltre, aperto  a tutti coloro che siano risultati idonei in precedenti procedure selettive per l’accesso ai corsi di specializzazione per l’insegnamento di sostegno.

Stando a quanto previsto  dal DL 126/2019 saranno, dunque,  bandite le seguenti procedure concorsuali:

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Daniela Saraco Sona una donna, una madre, una docente. Scrivo di scuola e di formazione perché è il mio mondo quotidiano. La Direzione di Controcampus mi ha affidato la rubrica sulla scuola, per aiutare a capire meglio le notizie che raccontano la realtà scolastica, con pochi e semplici passaggi: • Cronaca, ossia il racconto dei fatti interessanti accaduti nel mondo della scuola • Inchiesta, è l'approfondimento di un tema attraverso ricerche e interviste. • Intervista, è interessante fare due chiacchiere con una persona particolare che ci può raccontare un'esperienza o una sua opinione. Perché è così difficile raccontare la scuola sui giornali? Perché è difficile trovare giornalisti davvero specializzati nel settore, che ha le sue caratteristiche peculiari e anche il suo lessico giuridico. Far scrivere un articolo sulla scuola a qualcuno che non sa cosa sia un PTOF, ignora le direttive delle ultime circolari ministeriali, non conosce la differenza fra un concorso abilitante per entrare in ruolo e uno aperto solo agli abilitati è come affidare la spiegazione di un discorso finanziario a un giornalista che non mastica neppure i termini base dell'economia. Gli articoli che riguardano la scuola e i suoi problemi, solitamente, nelle redazioni ormai sono affidati in molti casi a cronisti generici. Questo perché, mancando pagine specializzate e un interesse continuativo per il settore, l'articolo parte quasi sempre da un fatto specifico di cronaca spicciola avvenuto in tale o tal altro istituto, e che viene portato a conoscenza dei media da persone estranee alla scuola stessa. Io, invece, essendo ferrata sulle normative del settore e sui termini tecnici e avendo una memoria storica consolidata di quanto è avvenuto in precedenza, racconto episodi e avvenimenti di cui capisco la reale sostanza. Una scuola non ha un ufficio stampa o un addetto ai rapporti con i media, il Ministero non interviene se non con scarni comunicati che riguardano cose sue, i Presidi si trovano a dover rispondere a domande che rischiano di toccare particolari aspetti della privacy degli alunni e che, se rivelati incautamente, possono avere pesanti ripercussioni sulle vite di ragazzi spesso minorenni. Ecco perché risulta importante e necessario far scrivere di scuola a chi la scuola la fa! Leggi tutto
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