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Fridays For Future dicembre: cos’è, date scioperi e manifestazioni

Daniela Saraco 6 Dicembre 2019
D. S.
22/07/2024

Cos'è il Fridays For Future e quali sono le ultime notizie previste per dicembre 2019: dare dei prossimi scioperi e manifestazioni dei giovani e degli studenti per il clima.

Dal perchè delle manifestazioni, al dove, come e quando ci saranno gli incontri nel mese di Dicembre.

Chi ha detto che si sciopera solo per far valere i propri diritti lavorativi? Nasce nel mondo la volontà di manifestare anche per far valere i propri diritti ambientali!

I Fridays for future iniziano, infatti,  dalla protesta pacifica di Greta Thunberg, la studentessa svedese, che ha avviato la sua protesta contro il disinteresse della politica sui cambiamenti climatici.

La ragazza si  presentava ogni venerdì mattina davanti al Parlamento di Stoccolma. Questa azione di protesta ha colpito l’intera popolazione mondiale, tanto da diventare un percorso da seguire.

Numerosi i ragazzi che hanno perseguito la sua azione in svariate città del pianeta. Anche sui social, è molto sentito il segno di protesta di Greta, che nel giro di pochissimi mesi, è diventata una icona del web.

Dai venerdì di Greta, hanno inizio i venerdì per il clima. In realtà gli scioperi hanno lo scopo di sollecitare i politici a misure concrete contro i cambiamenti climatici. Quella del 29 novembre è la giornata scelta per il quarto sciopero globale per il clima, milioni di persone sono scesi in piazza, non solo in Italia, ma in moltissimi Paesi del mondo. La giornata del 29 novembre non è stata scelta a caso. Difatti  cade  a una settimana esatta dalla COP25, conferenza ONU sui cambiamenti climatici, che si terrà a Madrid dal 2 al 13 dicembre.

Cos’è il Fridays For Future e quali sono le ultime notizie previste per dicembre 2019

Venerdì per il futuro, noto anche come sciopero scolastico per il clima  o anche in varie nazioni come Fridays for Future,  è un movimento internazionale di protesta, composto da alunni e studenti che decidono di non frequentare le lezioni scolastiche per partecipare a manifestazioni di protesta. Chiedono  e rivendicano azioni atte a prevenire il riscaldamento globale e il cambiamento climatico.

Il movimento  inizia quando la svedese Greta Thunberg organizza un’azione di protesta al di fuori del Riksdag. La ragazza mostra  un cartello con scritto” Sciopero scolastico per il clima” durante l’agosto 2018. Great ha poi deciso di non frequentare la scuola fino alle elezioni del 2018 in Svezia a causa delle ondate di calore anomale e degli incendi scoppiati in Svezia.

Le sue proteste vertono sulla richiesta di ridurre le emissioni di anidride carbonica in base all’Accordo di Parigi. Le sue  proteste avvenivano ogni giorno durante l’orario scolastico. In seguito, ha annunciato che avrebbe continuato a manifestare ogni venerdì fino a quando la Svezia non si fosse allineata con l’accordo di Parigi. Il suo  slogan Fridays For Future  ha attirato l’attenzione di tutto il mondo. E’ così che  gli studenti delle scuole di tutto il mondo hanno poi organizzato gli scioperi del venerdì.

Date degli scioperi e manifestazioni del Venerdì per il futuro a dicembre

A dicembre 2018  gli scioperi studenteschi si sono attivati in tantissime città. Hanno partecipato ai friday for future paesi  come Australia, Austria, Belgio, Italia, Canada ,Germania. Quest’anno la data del 29 novembre è stata scelta perché lunedì  2 dicembre, si è aperta  a Madrid l’annuale conferenza sul clima dell’Onu. Quindi dal due al tredici dicembre sono molteplici le iniziative di protesta giovanili affinchè l’ambiente venga preso in considerazione anche in campagna elettorale. In particolare, nella giornata di oggi a Madrid inizia una manifestazione alle 18 presso Atocha, nei pressi di una delle principali stazioni ferroviarie della città fino a Nuevos Ministerios, per avvicinarsi  alla zona  dove si tiene il vertice dell’Onu. Alla fine della manifestazione verrà letto un manifesto dal titolo “il mondo si è svegliato di fronte all’emergenza climatica”. Lo scopo è di chiedere  azioni urgenti di fronte alla crisi climatica mondiale. Numerose le manifestazioni  anche a Tokyo e in Francia dove gli attivisti hanno organizzato proteste contro Amazon.

© Riproduzione Riservata
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Daniela Saraco Sona una donna, una madre, una docente. Scrivo di scuola e di formazione perché è il mio mondo quotidiano. La Direzione di Controcampus mi ha affidato la rubrica sulla scuola, per aiutare a capire meglio le notizie che raccontano la realtà scolastica, con pochi e semplici passaggi: • Cronaca, ossia il racconto dei fatti interessanti accaduti nel mondo della scuola • Inchiesta, è l'approfondimento di un tema attraverso ricerche e interviste. • Intervista, è interessante fare due chiacchiere con una persona particolare che ci può raccontare un'esperienza o una sua opinione. Perché è così difficile raccontare la scuola sui giornali? Perché è difficile trovare giornalisti davvero specializzati nel settore, che ha le sue caratteristiche peculiari e anche il suo lessico giuridico. Far scrivere un articolo sulla scuola a qualcuno che non sa cosa sia un PTOF, ignora le direttive delle ultime circolari ministeriali, non conosce la differenza fra un concorso abilitante per entrare in ruolo e uno aperto solo agli abilitati è come affidare la spiegazione di un discorso finanziario a un giornalista che non mastica neppure i termini base dell'economia. Gli articoli che riguardano la scuola e i suoi problemi, solitamente, nelle redazioni ormai sono affidati in molti casi a cronisti generici. Questo perché, mancando pagine specializzate e un interesse continuativo per il settore, l'articolo parte quasi sempre da un fatto specifico di cronaca spicciola avvenuto in tale o tal altro istituto, e che viene portato a conoscenza dei media da persone estranee alla scuola stessa. Io, invece, essendo ferrata sulle normative del settore e sui termini tecnici e avendo una memoria storica consolidata di quanto è avvenuto in precedenza, racconto episodi e avvenimenti di cui capisco la reale sostanza. Una scuola non ha un ufficio stampa o un addetto ai rapporti con i media, il Ministero non interviene se non con scarni comunicati che riguardano cose sue, i Presidi si trovano a dover rispondere a domande che rischiano di toccare particolari aspetti della privacy degli alunni e che, se rivelati incautamente, possono avere pesanti ripercussioni sulle vite di ragazzi spesso minorenni. Ecco perché risulta importante e necessario far scrivere di scuola a chi la scuola la fa! Leggi tutto