Feder. A.T.A., la Federazione del personale Amministrativo Tecnico e Ausiliario, ha proclamato lo sciopero nazionale del personale Ata della scuola per il giorno 11 dicembre 2019. Nel mese di dicembre, quindi, una nuova agitazione, causata dallo sciopero indetto da Feder Ata, che coinvolge il mondo della scuola. Inizialmente fissato per mercoledì 27 novembre, è stato spostato a mercoledì 11 dicembre. Blocco generale per gli operatori scolastici del comparto del personale tecnico, amministrativo e ausiliario.Tra i punti principali della protesta ci sono sicuramente le assunzioni dei dipendenti delle cooperative in qualità di collaboratore scolastico, saltando di fatto le graduatorie formate negli anni di prima, seconda e terza fascia.
La scuola non riesce a trovare equilibrio. Nel mese scorso si sono susseguite molte proteste, soprattutto dopo l’approvazione del salva precari bis. Oltre ai docenti che manifestano per i propri diritti, stavolta, a scendere in campo, c’è la componente ATA. Il personale amministrativo, tecnico e ausiliario, chiamato appunto personale ATA, , è composto da persone che lavorano nella scuola italiana.
La selezione del personale avviene tramite concorso pubblico per titoli e/o titoli ed esami, a seconda della qualifica per la quale si concorre, emanato del MiUR. La figura professionale è definita in tale modo nel CCNL Scuola 1998-2001.
I compiti del personale ATA sono costituiti da incarichi specifici che, nei limiti delle disponibilità e nell’ambito dei profili professionali, comportano lo svolgimento di compiti di particolare responsabilità, rischio o disagio, necessari per la realizzazione del piano dell’offerta formativa. Per cosa scioperano, dunque, i collaboratori? E perchè? Scopriamolo nel dettaglio.
Motivi dello sciopero del personale ATA 11 dicembre 2019 > scarica circolare MIUR
La Feder. A.T.A. chiede, anzitutto, che nelle assunzioni la precedenza sia per coloro che si trovano in 1ª, 2ª e 3ª fascia. Tra le altre richieste c’è la pretesa di immissione in ruolo per tutti i profili di assistenti amministrativi FF DSGA; inoltre, richiedono che venga istituito un assistente tecnico per ciascuna scuola italiana.
Il personale A.T.A. protesta anche verso l’inadempienza dell’Articolo n° 36, circa il diritto ad una retribuzione economica in proporzione a qualità e quantità del lavoro da egli svolto. C’’è, poi, la richiesta riguardante l’immissione in ruolo su tutti quei posti disponibili e vacanti in organico di diritto.
In merito ai contratti su posti vacanti già sottoscritti, vogliono la posticipazione fino al 31 agosto, mentre attualmente il termine è fissato al 30 giugno. C’è, inoltre, la questione degli assistenti amministrativi e tecnici, per i quali viene chiesto lo spostamento all’interno dell’area C, così da svuotare l’area B, mentre per i collaboratori scolastici si richiede lo spostamento all’interno dell’area AS. Infine, richiedono una distinzione di ruoli tra DS e DSGA in maniera ben definita. Queste le motivazioni principali dello sciopero.
Servizi minimi essenziali garantiti durante gli scioperi personale ATA
La Legge 146/90 prevede che in caso di sciopero nei servizi pubblici essenziali, tra cui la scuola, il Dirigente formi un gruppo minimo di lavoratori che non sciopera per garantire le prestazioni indispensabili, detti anche servizi minimi.
Nella scuola si formano contingenti solo per il personale ATA o gli educatori di convitti o educandati e solo in determinate circostanze. Ma quali sono i servizi minimi da garantire? Sono, appunto, i servizi essenziali per il regolare svolgimento delle lezioni, quali:
- vigilanza per i servizi igienici e durante il servizio mensa;
- accensione dell’impianto di riscaldamento;
- raccolta e smaltimento rifiuti;
- apertura e chiusura dei locali scolastici;
- un collaboratore scolastico tecnico per il funzionamento della segreteria scolastica.