Patriota e religioso italiano del Risorgimento, il Bassi apparteneva all’associazione della Massoneria. La sua appartenenza alla fratellanza morale è affermata dal Gran Maestro Umberto Cipollone. Tuttavia è messa in dubbio dallo storico Rosario Francesco Esposito.
Al Bassi sono state dedicate numerose vie, piazze e corsi. A Roma, presso il Gianicolo, è possibile ammirare un suo busto marmoreo, posto tra i busti degli eroi del Risorgimento.
Allo stesso tempo Bologna ospita una sua statua con il braccio sollevato ed il dito puntato. Inizialmente, per volere dello scultore Carlo Parmeggiani, il dito puntava verso Roma. Oggi, invece, punta verso il Veneto.
Oltre alla biografia di Giuseppe Bassi, possiamo scoprire chi è questo patriota attraverso le frasi tratte dalle sue opere, citazioni e aforismi per conoscerlo meglio. Approfondimenti e mappa concettuale per capire meglio chi è e quali erano i pensieri di Ugo Bassi, analisi del testo da scaricare con approfondimenti sul Risorgimento italiano.
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Chi era Ugo Bassi: biografia e analisi del testo, frasi, citazioni e aforismi > SCARICA PDF
Scopriamo insieme chi era Ugo Bassi, nato Giuseppe, nato il 12 agosto 1801 a Cento, nella provincia di Ferrara. Suo padre, Luigi Sante Bassi, era un impiegato della dogana pontificia mentre sua madre, Felicita Rossetti, una cameriera. Compie i primi studi a Bologna, dove poi ritornerà con una nuova consapevolezza.
Da giovane si avvicina all’Ordine dei Barnabiti, molto probabilmente a causa di una delusione amorosa. Nel 1821 pronuncia i voti a Roma, nella chiesa di San Carlo al Corso. Predicatore molto conosciuto, i suoi sermoni attiravano numerosi fedeli. Questi ultimi spesso lo accompagnavano nei suoi numerosi viaggi per l’Italia. Dal 1822 al 1828 si trova a Napoli, dove insegna retorica, poi si trasferisce ad Ancona. Qui conosce un gruppo di volontari in partenza per i campi di battaglia della Prima guerra d’indipendenza. Ugo Bassi decide così di celebrare per loro la messa di congedo. Parte quindi con l’esercito pontificio del generale Giovanni Durando. Quando il papa decide di ritirare il suo esercito, Giuseppe Bassi decide di seguire i volontari bolognesi di Guidotti, impegnati contro gli austriaci.
Il 12 maggio 1848, mentre si trovava a Treviso, viene ferito e portato a Venezia. Qui resta fino alla guarigione, in seguito alla quale combatte per la Repubblica di San Marco (1848-1849). Torna poi a Roma, dove assiste alla nascita della Repubblica Romana. In seguito alla caduta della Repubblica fugge con Garibaldi alla volta di Venezia.
A Venezia è catturato per la seconda volta dagli austriaci, che il 7 agosto lo trasferiscono a Bologna. Arrestato con la falsa accusa di porto d’armi non autorizzato, morirà nei pressi della Certosa l’8 agosto 1849. Il Bassi e l’amico Giovanni Livraghi furono fucilati in gran fretta, per volere del capitano Carlo Pichler von Deeben. Oggi Giovanni Bassi è sepolto a Roma, presso il Pantheon.
Storia di Padre Bassi: opere principali e mappa concettuale
Della storia delle sue opere si sa ben poco, sappiamo solo che scrisse cantiche, inni, sonetti e qualche operetta, tutti prevalentemente di carattere sacro. Sappiamo inoltre, grazie alla sua biografia, che usò come pseudonimo i nomi Ugo Selvaggio, Senzaterra e Ugo Plangeneto. Fu perlopiù a Napoli che si dedicò alla sua attività letteraria. Parte delle sue carte, tra le quali le prediche, è conservata al Museo Centrale del Risorgimento di Roma. Altri documenti per capire chi era il Bassi sono conservati negli archivi dei conventi barnabiti e nell’Archivio Vaticano.
Scritto tra il 1796 e il 1799 è Reggio nell’Emilia alla fine del secolo XVIII, opera di referenza. Nel 1837 pubblica Il cholera in Sicilia e rime altre diverse. L’anno successivo pubblica l’Ugo da Esti. Si tratta di una tragedia profana nella quale sono ben visibili spunti patriottici, comuni alla produzione del Risorgimento. Nel 1843 pubblica La buona novella: libri due: luce e amore. Si tratta una raccolta poetica divisa in due volumi, di cui il primo è intitolato Luce e il secondo Amore.
Del 1847 è il libro Il p. Ugo Bassi andando da Roma salutava Maria. Si tratta di un libricino in ottave, di solo tre pagine, dedicate alla Madonna. L’anno successivo pubblica Versi. Infine nel 1849, poco prima della sua morte, a Bologna vengono pubblicati due scritti: A Pio IX, parole di U. B. dei crociati del 1848 e Della scomunica e più altre cose de’ tempi nostri, dialogo di U. B. Entrambe le opere tendono a scuotere l’opinione pubblica circa l’elezione dei deputati alla Costituente romana.
Tra le opere postume troviamo Opere sacre e religiose (1864) e Lineamenti dell’espansione coloniale italiana (1929-1939). Successivamente sono apparse le due più importanti biografie: Il padre U. B. (1936), e U. B., 2 voll. (1939-40), contenente molti documenti.
Frasi di Ugo Bassi: citazioni e aforismi da condividere
Ecco una raccolta di frasi di Giuseppe Bassi, citazioni tratte dalle sue opere e aforismi da condividere per capire chi era e quali erano i suoi pensieri.
- E nel mio sangue fosti sì cortese, che a sanar le dogliose piaghe tante nel mio figliuolo il tuo spirto discese.
- Fiore di creazione, il cui pensier ridea, pria ch’aprisse il creato al primo Amore.
- E i tuoi diletti mentre ride il giorno, e mentre tace, faccian lor cammino di tutti i fior di caritade adorno.
- La tua delizia tutto il ciel ricrea, e spiri tanto, e attiri tanto amore, che ‘n amar te che l’ami il cor si bea.
- Beati gli occhi che ‘l tuo dolce riso e gli occhi tuoi vedranno in Paradiso.
- Dormono gli occhi, ma non dorme il core.
- Dicon che puoi trovare anco il sorriso e ‘l bel guardo d’amore in bianca pietra, e ‘l parlar che concede e quel che ‘mpetra, e ‘n quanti modi viene il core al viso.
- Or più non trovo in terra alcun conforto, né troverò mentre verrò all’occaso mentre si schietta e favellar sì scorto.
- […] così mosser le rote de’nostri anni, e dove lontananza era molesta, amor riempiva i dolorosi danni.
- Gl’Italiani cantavano Italia per quel canto, che d’ira l’ammalia, sopra quelli il crudel cavalcò.
- Le ferite aspettate, o le morti? E feriti non furono e morti I fratelli, i fratelli non fur?
- O Venezia! come il cielo d’ogni ben tutto s’infiora: l’alma luce senza velo, quivi gli angeli innamora.
- Le tue vie son belle e chiare, come l’isole serene.
- Sì stellate son tue belle strade a sera, e fra le stelle sembra il popol tuo danzar.
- Così Italia agli occhi miei fu e l’amai; ma come io scorsi Te, Vinegia mia, m’accorsi ch’io potrei più amare ancor.
Anagrafica Principale | |
Dopo i primi studi a Bologna si avvicina all'Ordine dei Barnabiti, pronunciando i voti a Roma. Predicatore molto conosciuto, era in grado di attirare folle di fedeli. Parte insieme ad un gruppo di volontari per la Prima guerra d'indipendenza, dove resta ferito. Arrestato con la falsa accusa di porto d'armi non autorizzato, muore nel 1849. | |
Nome e Cognome | Giuseppe Bassi |
Data di nascita | 12/08/1800 |
Luogo di nascita | Cento |
Professione | Patriota e religioso |
Breve Biografia | Dopo i primi studi a Bologna si avvicina all'Ordine dei Barnabiti, pronunciando i voti a Roma. Predicatore molto conosciuto, era in grado di attirare folle di fedeli. Parte insieme ad un gruppo di volontari per la Prima guerra d'indipendenza, dove resta ferito. Arrestato con la falsa accusa di porto d'armi non autorizzato, muore nel 1849. |