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Chi è il nuovo ministro istruzione MIUR Lucia Azzolina

D. S.
18/12/2024

Ecco chi è  Lucia Azzolina, nuovo Ministro Istruzione MIUR: biografia e curriculum vitae, dove e quando è nata, studi svolti e carriera della deputata del Movimento 5 Stelle.

Dalla crisi di Goveno iniziata ad agosto 2019 dall’ex Ministro Matteo Salvini, che ha creato nuove assegnazioni in Parlamento, si susseguono ministri e novità nel Miur, ministero che ha visto anche Lorenzo Fioramonti come Ministro dell’Istruzione, già ex Vice-Ministro del MIUR sotto Bussetti.

Quest’ultimo ha rassegnato le dimissioni dal suo incarico con una lettera al premier Conte. Nel corso della conferenza stampa di fine anno 2019 è proprio il  premier Giuseppe Conte ad annunciare la nuova carica di nuovo Ministro all’Istruzione a Lucia Azzolina. Spiega, inoltre, che il ministero così come lo conosciamo si sdoppia, e al nuovo Ministro dell’Istruzione  si affianca Gaetano Manfredi che diventa il titolare dell’Università e Ricerca.

Ma chi è Lucia Azzolina, dal suo CV dove si è laureata, quali studi ha fatto e quali titoli ha in curriculum vitae? A 37 anni, deputato M5S al primo mandato, dal 13 settembre aveva già occupato l’incarico di  sottosegretario del Miur. In questi quattro mesi ha seguito da vicino il decreto Scuola che prevede una sanatoria per i precari e un concorso per 24.000 nuove assunzioni.

Nel maggio 2019 si è classifica tra gli idonei del concorso per dirigente scolastico. Per molti anni è stata attiva all’interno del sindacato ANIEF, dapprima in Piemonte, per poi operare in Lombardia . In seguito è tornata a svolgere la professione di docente   all’I.I.S “Quintino Sella” di Biella.

Nel 2018 si candida alle parlamentarie per Novara-Biella-Vercelli-Verbania e parte della provincia di Alessandria, ottenendo il maggior numero di voti tra le donne candidate. Il 19 marzo 2018 è stata proclamata deputato della Repubblica Italiana eletta nella XVIII Legislatura.

Chi è il nuovo ministro istruzione Lucia Azzolina del Movimento 5 Stelle: Biografia e Curriculum

Ne curriculum di Lucia Azzolina, non mancano titoli accademici e non, infatti a soli 37 anni, gode di una biografia professionale ampia.

Nasce  il 25 agosto 1982, e ricopre dal 2020 la carica di nuovo ministro della Scuola.   Eletta alla Camera dei deputati nella circoscrizione Piemonte 2 con il M5S, è diventata ufficialmente deputato il 19 marzo scorso. Sottosegretario di Stato per l’Istruzione, l’università e la ricerca dal 13 settembre 2019.

E’ laureata in filosofia e in giurisprudenza e ha la specializzazione all’insegnamento di Storia e Filosofia nonchè l’abilitazione all’insegnamento con gli studenti diversamente abili. E’ una insegnante di scuola secondaria superiore.

E’ molto attiva anche sui social. E’ su profilo Facebook Lucia Azzolini ufficiale che pubblica, infatti post di quanto ama l’insegnamento e di quanto crede nella scuola italiana.

Scrive: “Investire sulla scuola, sul futuro di ogni singolo studente, significa potergli cambiare la vita in meglio. Se migliori la vita di uno studente, domani avrai un cittadino migliore e tutta la Repubblica ne trarrà giovamento. La scuola non è un onere per lo Stato, è un investimento, è formare menti pensanti, cittadini e non sudditi, è il nostro futuro più bello”.

Quali sono le proposte del nuovo ministro MIUR

E’ sempre in un post su Facebook, nel giorno della nomina a sottosegretario, che trasferisce il suo impegno per la scuola. Oggi, si aprono ufficialmente le iscrizioni scolastiche ed è immancabile un suo augurio. Scrive, infatti: ”Da oggi prendono il via le iscrizioni al nuovo anno scolastico. Una procedura ormai rodata a cui il Ministero lavora da mesi e che presidieremo fino all’ultimo giorno. Il nostro sistema scolastico ha bisogno, come tutti i sistemi complessi, di aggiustamenti. Ma la nostra è una scuola che funziona.Buona scelta!”

Appena eletta ha  presentato una proposta di legge contro le cosiddette classi pollaio per ridurre il numero massimo di studenti per ogni aula.  Ha inoltre annunciato di voler presentare un disegno di legge per aumentare i posti di ruolo per gli insegnanti di sostegno. Vuole  creare la laurea specifica per i docenti con un percorso apposito.

Spiega che non si può lavorare solo sulle urgenze, bisogna avere una visione della scuola. La sua idea  è che la Nazione  tornasse a percepire la scuola come l’Istituzione più importante, quel luogo in cui si  formano i cittadini, quel posto magico in cui si diventa uomini e donne.

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Daniela Saraco Sona una donna, una madre, una docente. Scrivo di scuola e di formazione perché è il mio mondo quotidiano. La Direzione di Controcampus mi ha affidato la rubrica sulla scuola, per aiutare a capire meglio le notizie che raccontano la realtà scolastica, con pochi e semplici passaggi: • Cronaca, ossia il racconto dei fatti interessanti accaduti nel mondo della scuola • Inchiesta, è l'approfondimento di un tema attraverso ricerche e interviste. • Intervista, è interessante fare due chiacchiere con una persona particolare che ci può raccontare un'esperienza o una sua opinione. Perché è così difficile raccontare la scuola sui giornali? Perché è difficile trovare giornalisti davvero specializzati nel settore, che ha le sue caratteristiche peculiari e anche il suo lessico giuridico. Far scrivere un articolo sulla scuola a qualcuno che non sa cosa sia un PTOF, ignora le direttive delle ultime circolari ministeriali, non conosce la differenza fra un concorso abilitante per entrare in ruolo e uno aperto solo agli abilitati è come affidare la spiegazione di un discorso finanziario a un giornalista che non mastica neppure i termini base dell'economia. Gli articoli che riguardano la scuola e i suoi problemi, solitamente, nelle redazioni ormai sono affidati in molti casi a cronisti generici. Questo perché, mancando pagine specializzate e un interesse continuativo per il settore, l'articolo parte quasi sempre da un fatto specifico di cronaca spicciola avvenuto in tale o tal altro istituto, e che viene portato a conoscenza dei media da persone estranee alla scuola stessa. Io, invece, essendo ferrata sulle normative del settore e sui termini tecnici e avendo una memoria storica consolidata di quanto è avvenuto in precedenza, racconto episodi e avvenimenti di cui capisco la reale sostanza. Una scuola non ha un ufficio stampa o un addetto ai rapporti con i media, il Ministero non interviene se non con scarni comunicati che riguardano cose sue, i Presidi si trovano a dover rispondere a domande che rischiano di toccare particolari aspetti della privacy degli alunni e che, se rivelati incautamente, possono avere pesanti ripercussioni sulle vite di ragazzi spesso minorenni. Ecco perché risulta importante e necessario far scrivere di scuola a chi la scuola la fa! Leggi tutto
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