Ecco perché è stata decisa la chiusura degli istituti scolastici per tre giorni e cosa dice l’ordinanza del governatore della Regione Campania. Consulta l’ordinanza.
Aumentano i casi di contagio, sono dodici le vittime e 465 le persone contagiate in Italia. Mentre nei focolai lombardi la vita ritorna pian piano alla normalità con misure di prevenzione specifiche da coronavirus, l’epidemia colpisce nuove zone italiane. Il Presidente della regione Puglia dispone la sanificazione sanitaria di tutte le scuole chiuse per Covid 19 nella provincia di Taranto. Il Governatore De Luca ha annunciato due casi in Campania durante l’incontro con i sindaci per stabilire misure di prevenzione da coronavirus. I due contagiati hanno già effettuato i tamponi al Cotugno.
I test sono stati poi inviati a Roma. Sono due donne, entrambe di ritorno dal Nord Italia, ad essere in sorveglianza.
Le pazienti, attualmente in isolamento, presentano sintomi leggeri e le loro condizioni non preoccupano. Nell’attesa che dallo Spallanzani arrivi il risultato dei test ,previsto per stamattina, De Luca ha deciso di non perdere altro tempo. Ieri sera, dunque, ha firmato l’ordinanza con la quale dispone scuole chiuse in tutta la Campania per Coronavirus fino a domenica. La decisione di chiudere le scuole fino al primo marzo era stata già adottata da diversi sindaci delle città campane. A partire da oggi,infatti, e per tre giorni, gli istituti sono chiusi per consentire interventi di disinfestazione straordinaria. Vediamo nel dettaglio l’ordinanza di De Luca per la prevenzione nelle scuole campane.
Università e scuole chiuse in Campania per Coronavirus > ordinanza chiusura istituti
Il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha emanato un’ordinanza di chiusura per tre giorni ,da stamattina fino a sabato 29 febbraio , di tutte le scuole di qualsiasi ordine e grado di tutta la Regione.
L’ordinanza è necessaria per consentire pulizie e disinfezione in tutti i plessi scolastici e universitari, per prevenire possibili contagi di Coronavirus. Le scuole e le università riapriranno normalmente lunedì 2 marzo. I vari sindaci avevano già preso decisioni simili in autonomia. Difatti, Luigi De Magistris, sindaco di Napoli, aveva emanato ordinanza di chiusura nel napoletano.
Il Ministro dell’Università Gaetano Manfredi, inoltre, ha comunicato che da lunedì 2 marzo nelle aree rosse da contagio coronavirus iniziano le lezioni delle Università online. Molti universitari, quindi, possono tornare a seguire le lezioni sul web grazie all’insegnamento a distanza. Già Azzolina aveva preannunciato questa ipotesi. Le indicazioni saranno pubblicate sui siti web degli Atenei interessati.
Misure prevenzione scuole di ogni ordine e grado e nelle università
L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda misure di prevenzione anche per le scuole. Oltre a chiudere gli istituti per le sanificazioni necessarie, bisogna seguire indicazioni specifiche. Tutte le superfici toccate di frequente, come muri, porte, finestre, servizi igienici e sanitari, devono essere pulite con particolare attenzione. In commercio sono disponibili due tipologie di disinfettanti autorizzati, uno per la cute integra e uno per le superfici. Il primo è a base di alcol e il secondo a base di candeggina.
Molti Sindaci stanno adottando misure speciali. Tra questi, quello di Camposano (NA), spiega su Facebook le azioni per combattere l’emergenza coronavirus nelle scuole del Comune. Quando la scuola riapre, infatti, seguirà un protocollo specifico, ovvero:
- Rilevamento della temperatura corporea a tutti i bambini e al personale docente e non, con termometro frontale;
- Lavaggio delle mani ogni due ore con disinfettante.
Ma cosa fare se un bambino torna da una zona a rischio? Il dirigente scolastico che sa del rientro a scuola di uno studente proveniente dalle aree rosse informa l’ASL di competenza. In presenza di un caso sospetto, bisogna valutare la febbre ed altri sintomi. Solo in presenza di particolari condizioni viene avviato il percorso sanitario e l’eventuale tampone. Ricordiamo che è consigliata la permanenza volontaria per quattordici giorni.