Chiusa la scuola e l’università da domani per emergenza Covid-19: comunicazione del premier Conte, l’ok del Miur e del Ministro della Sanità.
Ecco perché il Governo propone la chiusura degli istituti scolastici dal 5 al 15 marzo.
Scuole chiuse per Covid 19, aumentano i casi di contagio e le misure di prevenzione si fanno più serrate. L’ultimo bollettino comunica i casi in Italia: 2.263 positivi , 79 morti, 160 le persone guarite. Mentre nei focolai lombardi la vita ritorna pian piano alla normalità con misure di prevenzione specifiche, l’epidemia colpisce nuove zone italiane. Ed ora si fa sempre più incalzante l’ipotesi delle scuole chiuse per Coronavirus in Campania, Lombardia, Veneto, Toscana e in tutte le regioni d’Italia.
I Governatori delle Regioni assumono decisioni singolarmente. L’autonomia regionale è, difatti, sancita dalla Costituzione.
Il governo sta svolgendo un incontro tecnico a Palazzo Chigi con l’istituto di Sanità Superiore per decidere la chiusura delle scuole e università fino a metà marzo. Il premier Conte , sulla chiusura di scuole e università, si è affidato al parere della commissione scientifica che già ieri aveva consigliato la chiusura per un mese degli eventi sportivi in tutto il Paese. Il Ministro della Salute di Roberto Speranza, è favorevole alla chiusura. L’annuncio ufficiale sarà probabilmente comunicato dal presidente del Consiglio in serata.
Ma il Miur cosa ne pensa? Il Ministro Azzolina conferma? Il Ministro dell’istruzione comunica: “Abbiamo chiesto un approfondimento al comitato tecnico-scientifico. Nel frattempo continuano le lezioni a distanza per gli studenti delle scuole rosse”. Azzolina dichiara ancora:” Lunedì mi sono collegata con una scuola di Melzo, l’altro giorno con una di Vo’. Ho conosciuto realtà splendide, ho visto che sta venendo mori l’orgoglio di docenti e famiglie. La chiusura della scuola è anche una questione emotiva. Ha a che fare con la socialità, con la normalità della vita quotidiana. Bisogna far sì che gli insegnanti non lascino soli i loro studenti, soprattutto i più piccoli. ”
Il Governo, dunque, vuole chiudere scuole e università. Ma perchè? Ecco i dettagli.
Chiusura scuole e università per Coronavirus dal 5 al 15 marzo: emergenza Corvid-19
L’emergenza del coronavirus porta le autorità ad adottare una serie di misure per contenere il contagio. Alcune di esse riguardano scuole e atenei. Gli ultimi casi di contagio nella regione Campania ha colpito tre docenti. E’ di ieri la notizia del professore risultato positivo al Coronavirus, in quarantena dalla settimana scorsa. L’inizio dei corsi del secondo semestre sono posticipati di una settimana per la facoltà di architettura della Federico II. Due casi di coronavirus sono stati confermati nell’istituto comprensivo Don Bosco-D’Assisi di Torre del Greco. E un terzo caso sospetto emerso in serata. Il sindaco Giovanni Palomba ha imposto la chiusura delle scuole fino al venerdì 7 marzo per contrastare la diffusione del coronavirus sul territorio cittadino.
Inoltre ha chiuso tutte le strutture pubbliche e private nonché ha sospeso la frequenza delle attività di formazione superiore e ogni attività che coinvolga le altre strutture come le palestre.
Una donna, inoltre, è stata trovata positiva al coronavirus al Campus Bio-medico di Roma. La donna è stata trasferita allo Spallanzani nella serata del 3 marzo. La donna presentava sintomi come febbre e polmonite già da lunedì 2 marzo, e nel giro di un’ora era stata messa in isolamento e sottoposta al tampone.
Nuovo decreto legge sulle scuole chiuse per Coronavirus
Il governo, dunque, avrebbe deciso per la chiusura di tutte le scuole per arginare l’emergenza coronavirus. Lo stop delle attività di scuole e atenei dovrebbe durare almeno fino a metà marzo. Il provvedimento arriverebbe con un nuovo decreto della presidenza del Consiglio dei ministri. Sarebbe il terzo finora. Lo stop alle attività scolastiche su tutto il territorio nazionale, e non solo nelle zone rosse e arancioni, potrebbe già arrivare per stasera o al massimo per lunedì prossimo.
Di conseguenza, con la chiusura degli istituti, è preferibile seguire le misure di prevenzione in tutti i luoghi pubblici. La cittadinanza deve comunque attenersi a quanto riportato nel nuovo decreto.