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Cosa fare quando si è chiusi in casa con i bambini per tenerli occupati

D. S.
23/11/2024

Ecco cosa fare in casa insieme ai bambini, consigli per genitori e baby sitter su come intrattenere i più piccoli, dal tablet alla Tv, i giochi educativi, le favole a telefono.

Guida con indicazioni di una serie attività da svolgere a casa.

A causa dell’emergenza sanitaria coronavirus, tutte le famiglie italiane sono costrette ad una quarantena obbligatoria.

Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 9 marzo 2020, infatti,  estende a tutto il nostro Paese le misure restrittive per contenere il propagarsi del Coronavirus. Di conseguenza ci troviamo a vivere una realtà nuova, talvolta impreparati ad affrontare questo lungo periodo tra le mura domestiche. Ma cosa fare per occupare i bambini?

La regola è di restare a casa il più possibile, senza nascondere ai figli il motivo del perché è necessario farlo.

Spiegare ai bambini cosa sta succedendo, con onestà, sincerità, in un modo e in linguaggio adatto alla loro età, aiutarli a mantenere le loro routine è il consiglio anche di Telefono Azzurro. Inoltre abbiamo pensato di dare alcuni consigli per passare questo tempo in casa in maniera stimolante e propositiva. Ci sono infatti tante cose da fare quando ti annoi a casa.

E trovare il modo di tenere i bambini occupati a casa, evita capricci e malumori causati proprio da questa situazione difficile. L’idea di preparare una torta, per esempio, affascina i bambini. Ovviamente, tutti gli attrezzi da cucina devono  essere utilizzati  con la stretta supervisione di un adulto, ma possono  montare la panna o versare la cioccolata nelle formine da dolci. Altra possibilità è preparare per la pasta di sale. Mescolate acqua, farina e sale  in una ciotola e divertitevi con i bambini a creare le forme più disparate. Dopo averle cotte in forno, si possono dipingere  insieme ai piccoli e continuare a giocarci. Ecco un elenco di cose da fare quando siamo chiusi in casa.

Idee e consigli per sapere cosa fare quando si è chiusi in casa con i figli e bambini piccoli

Con le scuole chiuse e le lezioni sospese a causa dell’emergenza coronavirus, bimbi e ragazzi sono costretti a restare in casa. Come tenere occupati i bambini a casa? Esistono tanti giochi da fare in casa con i più piccoli. Tanti modi per impegnare i piccoli, catturando la loro attenzione e il loro interesse in modo più costruttivo. Ad esempio, un gioco da fare in casa è quello di suddividere tutti giochi per colore, assegnando un barattolo a ciascuno colore che individueranno. Potranno partire da matite, pennarelli e pastelli a cera, passare alle paste modellanti, proseguire con le gomme e le perline, continuare con le macchinine.

Altra attività da svolgere a casa è preparare collane di pasta. Ai bambini piace l’attività di infilare e sfilare. Inoltre creare  qualcosa di unico e sempre diverso è stimolante. In questo tipo di attività non solo si stimola la capacità di concentrazione del bambini, ma si allenano le sue capacità motorie e si  stimola fantasia e creatività. Un gioco da proporre a tutti, maschi e femmine. Altra iniziativa simpatica è “Favole al telefono“.

Prendendo, poi, spunto dallo scrittore Gianni Rodari, che era solito telefonare a sua figlia ogni sera per raccontarle una favola, nasce questa iniziativa. Una favola al telefono è un bel modo per sentirsi più vicini, soprattutto in questo momento, è un modo per esserci per gli altri e celebrare il piacere di leggere e raccontare storie. Oggi,  giovedì 19 marzo, venerdì 20 marzo e sabato 21 marzo 2020 dalle ore 10.00 alle 12.00 e dalle ore 19.00 alle 21.00 un’allegra squadra di lettori e bibliotecari coordinati da Damatrà, leggerà  una favola al telefono per i  bambini.

Sette idee per tenere occupati i bambini a casa per genitori e baby sitter

Cosa fare a casa per passare il tempo con i bambini durante la quarantena coronavirus? Ecco sette idee per occupare il tempo:

Ecco, dunque, alcune idee su cosa fare tra le mura domestiche. Provateci e fateci sapere com’è andata!

© Riproduzione Riservata
Daniela Saraco Sona una donna, una madre, una docente. Scrivo di scuola e di formazione perché è il mio mondo quotidiano. La Direzione di Controcampus mi ha affidato la rubrica sulla scuola, per aiutare a capire meglio le notizie che raccontano la realtà scolastica, con pochi e semplici passaggi: • Cronaca, ossia il racconto dei fatti interessanti accaduti nel mondo della scuola • Inchiesta, è l'approfondimento di un tema attraverso ricerche e interviste. • Intervista, è interessante fare due chiacchiere con una persona particolare che ci può raccontare un'esperienza o una sua opinione. Perché è così difficile raccontare la scuola sui giornali? Perché è difficile trovare giornalisti davvero specializzati nel settore, che ha le sue caratteristiche peculiari e anche il suo lessico giuridico. Far scrivere un articolo sulla scuola a qualcuno che non sa cosa sia un PTOF, ignora le direttive delle ultime circolari ministeriali, non conosce la differenza fra un concorso abilitante per entrare in ruolo e uno aperto solo agli abilitati è come affidare la spiegazione di un discorso finanziario a un giornalista che non mastica neppure i termini base dell'economia. Gli articoli che riguardano la scuola e i suoi problemi, solitamente, nelle redazioni ormai sono affidati in molti casi a cronisti generici. Questo perché, mancando pagine specializzate e un interesse continuativo per il settore, l'articolo parte quasi sempre da un fatto specifico di cronaca spicciola avvenuto in tale o tal altro istituto, e che viene portato a conoscenza dei media da persone estranee alla scuola stessa. Io, invece, essendo ferrata sulle normative del settore e sui termini tecnici e avendo una memoria storica consolidata di quanto è avvenuto in precedenza, racconto episodi e avvenimenti di cui capisco la reale sostanza. Una scuola non ha un ufficio stampa o un addetto ai rapporti con i media, il Ministero non interviene se non con scarni comunicati che riguardano cose sue, i Presidi si trovano a dover rispondere a domande che rischiano di toccare particolari aspetti della privacy degli alunni e che, se rivelati incautamente, possono avere pesanti ripercussioni sulle vite di ragazzi spesso minorenni. Ecco perché risulta importante e necessario far scrivere di scuola a chi la scuola la fa! Leggi tutto
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