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Festa del lavoro 1 maggio: origini e storia festa dei lavoratori

Redazione Controcampus 30 Aprile 2020
R. C.
20/11/2024

Dal significato della festa del lavoro del 1 maggio alle origini e storia della festa dei lavoratori: quando è stata creata, dove e perché.

Il primo maggio, festa del lavoro, affonda le sue origini nella storia del mondo del lavoro. Il punto di partenza, il primo evento che ha determinato profonde trasformazioni nella vita degli operai, risale a sabato 1 maggio 1886. Quel giorno, a Chicago, i sindacati americani lanciarono un movimento di protesta per ridurre la giornata lavorativa ad 8 ore. Uno sciopero, intrapreso da 200.000 dipendenti, che ha paralizzato molte fabbriche. La data del 1 maggio non fu casuale. A Chicago, ed in tutti gli Stati Uniti in generale, questo è il giorno in cui tradizionalmente le società americane eseguono i calcoli del loro anno contabile.

Per socialisti e comunisti, in passato la festa del lavoro era un’occasione per parlare, sfilare, fare una protesta coscienziosa.

D’altronde la storia della festa del lavoro ha origine proprio da una protesta organizzata il primo maggio del 1886. Circa 200.000 operai statunitensi si sono riuniti per organizzare un sciopero nazionale con l’obiettivo di ridurre la giornata lavorativa a  otto ore, come anticipato. Ma in realtà i sindacati non volevano affatto un semplice sciopero: quelle proteste iniziate il 1 maggio facevano parte di ciò che divenne noto come l’affare Haymarket.

Il 1 ° maggio di quell’anno, Chicago (insieme ad altre città) fu sede di un’importante manifestazione sindacale a sostegno della giornata lavorativa di otto ore. Le proteste di Chicago dovevano durare diversi giorni, paralizzando pertanto l’economia per un lungo periodo. Tanto che il 3 maggio, uno sciopero nella fabbrica di McCormick Reaper in città sfociò in violenza. Quindi il giorno successivo, un incontro pacifico in Haymarket Square diede vita a qualcosa di realmente significativo.

Significato della festa del lavoro del 1 maggio: perchè si festeggiano i lavoratori in questa data

I cronisti del tempo che hanno descritto quell’incontro decisivo per la storia della festa del lavoro. E raccontano che pochi minuti dopo le dieci della notte del 4 maggio 1886, una tempesta scoppiò propri sulla città di Chicago. Mentre cadevano le prime gocce di pioggia, una folla in Haymarket Square, nel quartiere dei magazzini, iniziò a sparpagliarsi. Alle otto c’erano 3000 persone, che ascoltavano gli anarchici che denunciavano la brutalità della polizia, e continuavano ad insistere per avere una giornata lavorativa di otto ore. Ma alle dieci c’erano solo poche centinaia di persone.

Mentre l’ultimo manifestante stava terminando il suo discorso, un gruppo di 180 poliziotti aveva iniziato a marciare dalla stazione a un isolato di distanza per interrompere ciò che rimaneva dell’incontro. Si fermarono quindi vicino ai manifestanti e il capitano dei poliziotti ordinò ai manifestanti di disperdersi. A quel punto gli operai spiegarono che si trattava di un raduno pacifico, ma una bomba esplose nei ranghi della polizia, ferendo 67 poliziotti, ed uccidendone 7. La polizia aprì il fuoco, uccidendo diversi uomini e ferendone 200.

La protesta è continuata e il bilancio di quegli scontri è tragico: una dozzina di morti ufficiali. Seguirà la condanna a morte di cinque anarchici. La tragedia di Haymarket è diventata parte della storia degli Stati Uniti. Nel 1889, la Conferenza Socialista Internazionale dichiarò che, in commemorazione dell’affare Haymarket, il 1 ° maggio sarebbe stata una festa internazionale per il lavoro, ora conosciuta in molti luoghi come la Giornata internazionale dei lavoratori.

Tre anni dopo, il congresso della 2a socialista internazionale riunito a Parigi per il centenario della Rivoluzione francese, decide di fare del 1 ° maggio una “giornata internazionale dei lavoratori” con l’obiettivo di imporre le otto ore lavorative per tutti i settori produttivi, e non solo. E dal 1890, i manifestanti mostrarono un triangolo rosso che simboleggiava la loro triplice affermazione: 8 ore di lavoro, 8 ore di sonno, 8 ore di svago.

Origini della festa dei lavoratori storia de primo maggio

Dopo questi episodi, i lavoratori di tutto il mondo cercavano di emanciparsi dalla rigidità imposta dal mercato. Due anni dopo il congresso a Parigi, la festa divenne ufficiale anche in Italia. Per capire la storia della festa del lavoro in Italia, basta ricordare il testo di un manifesto appeso a Napoli nel 1890 che recitava: “Lavoratori ricordatevi il 1° Maggio di far festa. In quel giorno gli operai di tutto il mondo, coscienti dei loro diritti, lasceranno il lavoro per provare ai padroni che, malgrado la distanza e la differenza di nazionalità, di razza e di linguaggio, i proletari sono tutti concordi nel voler migliorare la propria sorte e conquistare di fronte agli oziosi il posto che spetta a chi lavora. Viva la rivoluzione sociale! Viva l’Internazionale!”.

Il governo Crispi usò impegnative misure di prevenzione per sventare la manifestazione del 1° Maggio. “La manifestazione del 1° Maggio ha in ogni caso superato di molto tutte le speranze riposte in essa da socialisti e da operai progrediti.” Antonio Labriola, esponente socialista, si dichiarò comunque soddisfatto perché la manifestazione che si tenne in Italia nel 1890 superò di gran lunga le aspettative. Nacque da allora la tradizione del 1° Maggio, un’occasione di “festa e di lotta” che riuniva tutti i movimenti operai europei.

Durante il Fascismo l’evento fu spostato al 21 Aprile, in quanto il regime ritenne sovversive le celebrazioni svolte in occasione del 1° Maggio. Nel dopoguerra la situazione fu riportata alla normalità. Nella storia della Repubblica il 1° Maggio fu un evento politico e che risente dell’influenza dal governo in carica. Solo nel 1970 tutti i lavoratori ricominciarono a celebrare la festa del lavoro tutti insieme, senza distinzioni politiche. Ad oggi, indubbiamente la festa non ha più il valore di prima, ed è un’occasione per condividere riflessioni e cartoline di auguri. Oggi il 1° Maggio è un giorno di festa più che di rivendicazione. Non a caso dagli anni ’90 l’evento più grande consiste nell’organizzazione del “concertone” a Roma, Taranto o altre città.

© Riproduzione Riservata
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Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto