Leggi la storia dell’impressionismo in arte e quello musicale. Dove nasce, quali sono le caratteristiche e quali le tecniche utilizzate in quadri e opere degli artisti più famosi. Riassunto breve sul significato e la storia del movimento pittorico francese per interrogazioni e compiti in classe.
Corrente artistica nata in Francia, l’impressionismo è caratterizzato da una precisa dimostrazione di gusto. Caratteristica di questo movimento è la capacità del pittore di fissare sulla tela lo scorrere del tempo. Tra gli artisti più importanti dell’impressionismo Monet è il più famoso. E proprio questi decide di raffigurare un determinato paesaggio in diverse ore del giorno e in diverse stagioni.
Ricordiamo a tal proposito le numerose tele delle Ninfee, dello stesso Monet. Nonostante i caratteri generali della corrente, è inesatto definirla monolitica. Ogni artista dipinge infatti secondo le proprie emozioni e sensibilità. Vi è chi si interessa principalmente ai paesaggi, e chi come Renoir e Degas si interessa alla figura umana in movimento. Molti pittori, inoltre, non possono definirsi propriamente impressionisti, perché se ne distaccheranno. Possiamo infatti affermare che l’Impressionismo inizia con Manet, tocca il suo vertice con Monet, e si chiude con Cézanne. Quest’ultimo sviluppa infatti una propria tecnica, che è la premessa del Cubismo.
Scopri allora le caratteristiche e i caratteri generali dell’Impressionismo, cos’è questo movimento, quando nasce e quali sono le tecniche, frasi e citazioni degli impressionisti. Riassunto sulla storia del movimento pittorico francese dell’Impressionismo. Potrebbe interessarti anche come fare una mappa concettuale per interrogazioni e compiti in classe.
Impressionismo: storia e riassunto per interrogazioni e compiti a scuola e università
L’Impressionismo è la corrente artistica sviluppatasi a Parigi dal 1860 ai primi anni del Novecento. Fondamentali per la sua nascita sono il Romanticismo e il Realismo che, rompendo con la tradizione, introducono importanti novità. Tra queste troviamo la riscoperta della pittura di paesaggio e l’interesse verso il colore piuttosto che al disegno. Iniziano poi a prevalere le emozioni dell’artista, riportate su tela con spennellate irregolari. Nuovi stimoli arrivano dall’Esposizione universale del 1889, dove gli artisti si avvicinano all’arte giapponese e cinese.
Importante è poi Leggi sull’accostamento dei colori di Eugène Chevreul. Da qui si sviluppa la teoria impressionista sul colore: i colori vanno accostati e mai mescolati. Questa è la teoria del pointillisme, iniziata da Seurat. La tecnica utilizzata dagli impressionisti è quella en plein air, che mette da parte l’atelier. E’ una tecnica rapida, che gli permette di ultimare l’opera in poche ore. L’intento è quello di riportare su tela le sensazioni visive comunicate dal paesaggio nella varie ore del giorno.
La storia dell’impressionismo nasce ancor prima che si crei un vero movimento. Inizialmente il termine impressionismo è inteso in modo negativo, indicando l’apparente incompletezza delle opere. Caratteristiche di queste ultime sono i contrasti di luci e ombre, i colori forti e spesso insoliti (come gli alberi azzurri). Nella tavolozza il nero è definitivamente escluso, si preferiscono piuttosto sfumare del blu e del marrone. Nel 1863 Napoleone III inaugura il Salon des Refusés, che ospitava le opere escluse dall’Esposizione universale. La prima esposizione ufficiale del movimento si tiene il 15 aprile 1874 nello studio del fotografo Felix Nadar. Vi parteciparono, tra i tanti, Monet, Degas, Sisley e Renoir. La mostra era a carattere provocatorio, e riuscì nel suo intento. In Europa il movimento si diffonde rapidamente, in particolare la penisola italiana vede la nascita della corrente dei macchiaioli.
La corrente artistica nelle altre arti: tra scultura e cinema
I principi dell’impressionismo influenzano anche la scultura, cambiandone i motivi e le forme. Nasce così un modellato vivo e sensibile, che fonde forma e spazio. Tra le opere scultoree impressioniste è doveroso citare quelle di Degas e Renoir, e quelle dell’italiano Medardo Rosso. In letteratura possiamo invece parlare di un’incontro con il movimento, ma non di un vero e proprio cambio di stile. Quest’ultimo ricorda molto il naturalismo, in particolar mondo quello di Émile Zola. L’unico romanziere che può considerarsi impressionista è forse Octave Mirabeau, amico di Claude Monet. Nella musica si verifica invece un vero abbandono delle forme tradizionali, come la sonata e la sinfonia. Tra i maggiori compositori impressionisti ricordiamo Satie, Ravel, Scriabin, Dukas e Delius. I contorni musicali, allo stesso modo di quelli pittorici, comunicano un’atmosferica immaginaria, quasi onirica. Il maggior rappresentate è tuttavia Debussy, considerato dopo Wagner il padre della musica moderna.
L’impressionismo musicale si sviluppa vent’anni dopo quello pittorico di Monet. In coerenza con quello pittorico si propone di trovare un linguaggio capace di dar voce alle sensazioni individuali. Per quanto riguarda il cinema la BBC nel 2006 manda in onda un docufilm intitolato The Impressionists: Painting and Revolution. Si ripercorre così la storia del movimento, attraverso la vita dei maggiori esponenti. In questo periodo la situazione in Italia è molto lenta. Tuttavia i pittori italiani sono affascinati dal nuovo stile e pensiero parigino, riscontrandovi una modernità introvabile nel loro Paese. In Italia si sviluppano i macchiaioli, il cui lavoro segue il pensiero parigino, arrivando a costituirne un movimento parallelo. Tra i macchiaioli più importanti troviamo Sernesi, Cabianca, Borrani e Fattori. Infine Galileo Cattabriga introdurrà una declinazione del movimento tradizionale francese. In questo periodo è più coerente parlare di impressionisti franco-italiani, viste le lunghe permanente parigine di questi ultimi.
Opere Impressionismo: quadri famosi ed artisti più importanti
I quadri più famosi dell’Impressionismo, e gli artisti più importanti, sono:
- Levar del sole di Claude Monet, 1872
- La lezione di danza di Edgar Degas,1871-1874
- La colazione dei canottieri di Pierre-Auguste Renoir, 1880-1881
- Neve a Louveciennes di Alfred Sisley, 1874
- Boulevard Montmartre di Camille Pissarro, 1897
- Le ninfee di Claude Monet, 1883 – 1926
- Il bar delle Folies-Bergère di Édouard Manet, 1881-1882
- Mother Combing her Child’s Hair di Mary Cassat, 1879
- La riunione di famiglia di Jean-Frédéric Bazille, 1867
- Le grandi bagnanti di Paul Cézanne, 1898
Le più belle frasi degli impressionisti: citazioni sull’impressionismo
Le più belle frasi di impressionisti celebri, citazioni sulla pittura e aforismi per capire meglio la storia dell’Impressionismo e le sue caratteristiche.
- Lavoro tutto il giorno a queste tele, me le passano una dopo l’altra. Nell’atmosfera riappare un colore che avevo scoperto ieri e abbozzato su una delle tele. Immediatamente il dipinto mi viene dato e cerco il più rapidamente possibile di fissare in modo definitivo la visione. Ma di solito essa scompare rapidamente per lasciare il suo posto a un altro colore già registrato qualche giorno prima in un altro studio, che mi viene subito posto innanzi. E si continua così tutto il giorno. – Claude Monet
- Com’è difficile capire nel fare un quadro qual è il momento esatto in cui l’imitazione della natura deve fermarsi. Un quadro non è un processo verbale. Quando si tratta di un paesaggio, io amo quei quadri che mi fanno venir voglia di entrarci dentro per andarci a spasso. – Pierre-Auguste Renoir
- Io non dipingo cose, ma soltanto i rapporti che le collegano. – Henri Matisse
- Per un Impressionista dipingere la natura non significa dipingere il soggetto, ma concretizzare sensazioni. – Paul Cézanne
- Sono costretto a continue trasformazioni, perché tutto cresce e rinverdisce. Insomma, a forza di trasformazioni, io seguo la natura senza poterla afferrare, e poi questo fiume che scende, risale, un giorno verde, poi giallo, oggi pomeriggio asciutto e domani sarà un torrente. – Claude Monet
- Una mattina, siccome uno di noi era senza nero, si servì del blu: era nato l’impressionismo. – Pierre-Auguste Renoir
- Bisogna rifare dieci volte, cento volte lo stesso soggetto. Niente, in arte, deve sembrare dovuto al caso. – Edgar Degas
- Tutti discutono la mia arte e affermano di comprenderla. Come se fosse necessario comprendere, quando invece basterebbe amare. – Claude Monet