L’emergenza sanitaria ha bloccato molti comparti lavorativi. Tra questi, c’è quello scolastico e universitario. La Ministra Azzolina ha più volte ribadito che si tonerà tra i banchi solo in condizioni di assoluta sicurezza.
Gli esperti bocciano l’ipotesi di riaperture delle scuole a fine maggio. Di conseguenza, optano per il rientro a settembre. Il Comitato tecnico scientifico ha consigliato di mantenere chiuse fino a settembre scuole, asili, università.
Le riaperture delle scuole in questo momento porterebbero ad una frequenza scaglionata, con classi dimezzate, partendo dalla scuola primaria.
Se da un lato, infatti, le famiglie si chiedono quando sono programmate le riaperture delle scuole, dall’altro la paura di un eventuale contagio è tanta. Gli istituti scolastici muovono milioni di persone e il rischio è davvero alto. Dunque, bisogna attendere settembre per le riaperture di scuole e università. Ma come saranno organizzate le lezioni? Ci sarà molto da lavorare per consentire il rientro in aula in tutta sicurezza. Oltre le modifiche strutturali degli edifici, è indispensabile garantire il distanziamento sociale. I possibili scenari prevedono turni di mattina e di pomeriggio. La didattica a distanza sarà integrata con quella in presenza.
Di ufficiale non vi è ancora nulla. Il Ministero dell’Istruzione, infatti, è impegnato ad organizzare gli esami. Quelli di maturità 2020 si svolgeranno in presenza il 17 giugno. Per quelli di terza media è stata approvata, invece, la modalità a distanza. Ultimati gli esami, il tavolo tecnico studierà nuovi piani per il rientro? Ma cosa si prevede? Quali misure adottare? Vediamo le ipotesi di rientro a scuola e la tipologia di lezione che gli studenti dovranno affrontare.
Ipotesi riaperture scuole nella fase 2: quali misure di sicurezza andrebbero adottate
La fase 2 prosegue per molte attività commerciali e lavorative. La scuola è ancora ferma e si ipotizza un rientro con l’inizio del nuovo anno scolastico. Nel frattempo il comparto scuola lavora in modalità telematica.
La didattica a distanza è sicuramente un surrogato di quella in presenza. Durante l’emergenza sanitaria, però, è stato l’unico strumento a garantire la continuità scolastica. Gli studenti in Italia sono circa 8 milioni e il numero degli insegnanti è superiore alle 800.000 unità. Intorno a questi numeri c’è un nucleo familiare collegato, dunque alle riaperture delle scuole è coinvolta quasi la metà della popolazione italiana. La modalità on line ha anche garantito condizioni di sicurezza. Ma come torneranno gli studenti tra i banchi di scuola? Quali misure bisogna adottare?
A risponderci è la Preside Rita Cerchia: “Gli istituti scolastici rappresentano un concentrato di soggetti a contatto tra loro. Dunque, la distanza di sicurezza è difficilmente realizzabile. Oltre l’utilizzo dei dispositivi individuali, è necessario riprogettare le aule. I banchi vanno sistemati garantendo la distanza sociale. Inoltre bisogna tutelare i più piccoli. Per la scuola primaria bisogna studiare situazioni idonee. E’ importante non spaventare i bambini ma nello stesso tempo proteggerli. La scuola deve essere organizzata con pochi alunni. E’ necessario pensare ai turni. Bisogna, inoltre, prevedere delle pause per la sanificazione degli ambienti . Il servizio mensa va eliminato almeno per l’anno prossimo.”
Ipotesi apertura università fase 2: quali misure di sicurezza adottare
Dall’evoluzione del virus dipendono molte cose. Oltre alla riapertura delle attività lavorative ancora bloccate, c’è anche la ripresa dei corsi universitari. Se da un lato c’è la possibilità che gli atenei riapriranno a inizio luglio, dall’altro le lezioni continueranno online fino al gennaio 2021. Quando torneranno gli studenti all’università? Quali misure bisogna adottare?
La parola alla Preside Rita Cerchia: “Riprendere l’attività in presenza negli atenei a luglio non è una scelta indispensabile. L’anno accademico sta terminando ed è possibile sfruttare il periodo delle vacanze estive per far passare altro tempo prima del rientro. Da settembre è possibile attuare un modello misto. Una parte di attività da svolgere in presenza almeno per i corsi di laurea affollati. Inoltre gli universitari sono in grado di utilizzare i dispositivi di sicurezza e di mantenere la giusta distanza sociale. “
La Preside conclude: “Gli atenei sono considerati assembramenti. Quindi è preferibile mantenere la modalità degli esami a distanza. E’ importante, però, riorganizzare gli ambienti universitari secondo le nuove disposizioni. Ieri sera il Premier Conte ha annunciato che nel nuovo Decreto Rilancio si investirà molto sulle università. ”
Il tavolo tecnico sta studiando soluzioni per garantire agli studenti un accesso sicuro nelle aule. Il Ministro Azzolina assicura che a settembre ci saranno le riaperture delle scuole. L’ipotesi è di dividere le classi. La metà degli studenti frequenterà per tre giorni e a rotazione l’altra metà. Gli studenti saranno sempre collegati a distanza. Il Governo vuole garantire il diritto allo studio a tutti i ragazzi. Ci saranno regole chiare e flessibili in base alle esigenze di ogni scuola e di ciascun studente.