In questa Giornata internazionale a sostegno delle vittime della tortura, esprimiamo la nostra solidarietà e il supporto per le centinaia di migliaia di vittime in tutto il mondo. E dei loro familiari che soffrono tale sofferenza. Notiamo anche l’impegno degli Stati non solo per prevenire il fenomeno, ma di fornire a chi ne subisce un tempestivo ed efficace risarcimento. Compensazione e appropriate forme sociali, psicologici, medici e altri di riabilitazione. Questo il messaggio del Segretario dell’ONU. Ogni giorno una moltitudine di persone e Paesi combattono questa guerra, tuttavia in altrettanti numerosi Paesi questa pratica continua a passare inosservata e a non essere punita.
Ogni singolo cittadino è nato con il diritto di essere libero. Questa Giornata a favore delle persone torturate, è un’occasione per rimarcare quel diritto che ci è riconosciuto a livello universale. La strada per la sua totale eliminazione è ancora lunga, ma oggi possiamo iniziare a fare la differenza tutti insieme. Questo è un giorno in cui dobbiamo rendere omaggio a coloro che hanno sopportato l’inimmaginabile. Questa è un’occasione per il mondo di parlare contro l’indicibile. Quello riportato è il messaggio dell’allora segretario delle Nazioni Unite, in occasione della prima Giornata. Due frasi di grande effetto in grado di smuovere gli animi. Perché da soli siamo semplici prede, ma insieme possiamo comandare il branco.
Scopri ora le origini e il significato della Giornata internazionale per le vittime di tortura del 26 giugno. E le migliori frasi e citazioni da condividere in occasione dell’International day for torture victims.
Origini della Giornata internazionale per le vittime di tortura: perché si celebra il giorno 26 giugno
Istituita nel 1997, ogni anno il 26 giugno si celebra la Giornata internazionale per le vittime di tortura. Eliminare tale pratica è tra le principali sfide delle Nazioni Unite. Nel 1984 è approvata la Convenzione contro la pratica, i trattamenti e le punizioni crudeli, inumani e degradanti. Entrata in vigore nel 1987, oggi è ratificata da 163 Paesi. Tuttavia gran parte di questi ultimi continua a trasgredire.
La giornata è istituita il 18 febbraio 1998 con la Risoluzione RES/52/149. Essa nasce per sollecitare i governi all’eradicazione totale della pratica, e all’effettiva attuazione della Convenzione delle Nazioni Unite. Crimine sancito dal diritto internazionale, essa non è mai consentita né giustificata. Nemmeno in casi di emergenza, di instabilità politica, di minaccia e nemmeno in caso di conflitto armato o guerra. A ricordarcelo è la Dichiarazione universale dei diritti umani del 1948.
Al suo interno si può infatti leggere che nessun individuo potrà essere sottoposto a tortura, a trattamenti o punizioni crudeli, inumani o degradanti. La disciplina che regola la pena per le persone che compiono tali atti è sottoscritta e ratificata da 175 Paesi. L’Italia ha ratificato la Convenzione il 12 gennaio 1989. Tuttavia essa è stata codificata solo con l’articolo 613 bis del Codice Penale, introdotto con la Legge 14/07/2017 n.110.
Nonostante ciò in questi Paesi continuano a verificarsi tali episodi, anche in entità minore. E l’Italia non ne resta certo fuori, basti ricordare il caso Stefano Cucchi. Duole dirlo, ma l’episodio non ha lasciato alcun insegnamento… non ai governi, almeno. Questi continuano infatti ad utilizzare metodi rudi per estorcere informazioni o mettere a tacere. Inoltre sono episodi che possono verificarsi anche tra adolescenti, seppur in forme diverse. Ricordiamo il cyberbullismo, per il quale c’è una Giornata dedita all’informazione.
International day for torture victims: storia e significato data
Con il termine tortura s’intende qualsiasi atto inflitto da un soggetto ad un altro soggetto. I motivi per i quali viene effettuata tale pratica sono molteplici. Dall’intimidazione alla discriminazione, fino alla semplice intenzione di punire quella persona. Qualsiasi sia la motivazione essa non è minimamente giustificabile.
Si tratta di una grave violazione dei diritti umani. Oltre alla sofferenza fisica non dobbiamo dimenticarci di quella psichica, in grado di segnare a vita la vittima. Essa è ancora utilizzata in molti Stati per infliggere intenzionalmente dolore e sofferenze.
Lo scopo non è uccidere, ma distruggere la personalità della vittima. Oggi sempre più spesso si sente che ad essere presi di mira sono i bambini, terrorizzati e costretti a vivere anche il dramma dello stupro. Nella stessa situazione si trovano anche le donne, in molti casi costrette anche alla gravidanza forzata.
Il Segretario generale delle Nazioni Unite la definisce un vizioso tentativo di infrangere la volontà di una persona. Che trova il più vile riconoscimento nell’amministrazione della giustizia di alcuni Paesi in cui essa è un ordinario mezzo di prova. Il più delle volte essa è utilizzata anche con il semplice intendo di scoraggiare dissenso nei confronti di coloro che esercitano il potere.
Secondo l’ONU ogni anno si registrano oltre 50 mila persone alle quali viene inflitta un tipo di tormento. Molte di essere riescono tuttavia ad essere assistite dal Fondo ONU, nato proprio per queste persone. Nato nel 1891 esso è finanziato da contributi volontari degli Stati. Ciò che però preoccupa sono le numerose vittime non riconosciute e non sostenute. Nasce così l’International day for torture victims, con lo scopo di incoraggiare i singoli cittadini ed i governi ad aiutare il prossimo.
Citazioni Giornata internazionale per le vittime di tortura: frasi e aforismi
Le miglior frasi per la Giornata internazionale per le vittime di tortura del 26 giugno, citazioni sulla violenza e aforismi da condividere per l’International day for torture victims.
- I vigliacchi sono i migliori torturatori. I vigliacchi capiscono la paura e la usano. – Mark Lawrence
- Metà vittime, metà complici, come tutto il mondo. – Jean-Paul Sartre
- La tortura è il più odioso dei crimini contro l’umanità. Eppure per almeno tremila anni la sua pratica si è svolta in ossequio a precise norme giuridiche, disciplinata dalla maggior parte dei codici europei ed asiatici. – Brian Innes
- La vittima muore di fronte all’assassino. L’assassino … lui muore di fronte al mondo intero. – Victoria Thérame
- È il carnefice che chiede la riconciliazione, mai la vittima. La vittima chiede memoria. – Michela Murgia
- C’è in questa pratica qualcosa di insostenibile e vertiginoso, la distruzione dell’uomo allo stato puro. – Vladimir Volkoff
- Chi è stato torturato rimane torturato. […] Chi ha subito il tormento non potrà più ambientarsi nel mondo, l’abominio dell’annullamento non si estingue mai. La fiducia nell’umanità, già incrinata dal primo schiaffo sul viso non si riacquista più. – Jean Améry
- La storia non è altro che una compilazione delle deposizioni fatte dagli assassini circa le loro vittime e sé stessi. – Simone Weil
- Gli animali selvaggi non uccidono mai per divertimento. L’uomo è la sola creatura per cui la tortura e la morte dei suoi simili è spassosa in sé. – James Anthony Froude
- La vita non è altro che una lotta tra l’essere il criminale piuttosto che la vittima. – Bertrand Russell
Evento del giorno: Giornata internazionale per le vittime di tortura | |
Riportiamo di seguito le parole dell'ex Segretario generale delle Nazioni Unite, che spiegano al meglio perché è nata tale ricorrenza. "Questo è un giorno per rendere omaggio a coloro che hanno sopportato l'inimmaginabile. Questa è un'occasione per il mondo a parlare contro l'indicibile. " | |
Nome Evento | Giornata internazionale per le vittime di tortura |
Data istituzione | 18/02/1998 |
Data ricorrenza | 26/06/2020 |
Origine e significato | La giornata nasce in seguito alla Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura |
Scopo | Rivendicare il diritto di essere liberi, anche da qualsiasi forma di tortura |