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Covid e bambini: sintomi e cosa fare in caso di Coronavirus

Redazione Controcampus 15 Settembre 2020
R. C.
25/11/2024

Ecco quali sono le differenze tra influenza e Coronavirus, come riconoscere il Covid nei bambini con febbre, sintomi e cosa fare in caso di contagio da Covid19.

Distinguere i sintomi del Coronavirus da influenza o raffreddore sarà la prima preoccupazione di ogni genitore. Il rientro a scuola e l’inizio della stagione influenzale, certamente rappresentano motivo di apprensione per mamma e papà, che alla prima febbre si interrogheranno “come faccio a distinguere il Covid dall’influenza stagionale?”. C’è una sintomatologia specifica che consente di individuare il SARS-CoV-2, ma nei bambini piccoli si manifesta in forma diversa, e non è facile individuare subito le differenze.

I sintomi del Coronavirus nei bambini, come febbre e tosse, potrebbero anche non manifestarsi in caso di contagio. E fare una diagnosi per gli asintomatici, o per chi manifesta malesseri generici, è ancora più complicato. Ma allora cosa bisogna fare quando si sospetta un contagio? C’è una cura, una terapia, dei medicinali che si possono prendere a casa?

Febbre, mal di gola, tosse secca, mal di testa, sintomi della pelle, vomito, diarrea, sindrome di Kawasaki, raffreddore, gastrite, gastroenterite, glicemia, congiuntivite, ferro basso, feci chiare. Ma come si manifesta il Covid nei bambini piccoli sotto i dieci anni e neonati e quando chiamare il pediatra?

Sono queste le domande che si pongono i genitori in autunno ed inverno. Quando bisogna preoccuparsi e quando invece ci sono i sintomi della semplice influenza?

La Dottoressa Tiziana Romano, esperta pediatra, ci aiuta a capire come distinguere il Coronavirus dal raffreddore, e quali sono i sintomi del Covid nei bambini piccoli.

Covid e bambini: sintomi, come si fa a sapere se è influenza, raffreddore o Coronavirus

Dottoressa, cosa c’è da sapere sul Covid nei bambini: quando è giusto preoccuparsi, chiamare il pediatra e quando invece si tratta di panico infondato del genitore? Quali sono i sintomi più comuni del Covid19 sui piccoli? Come facciamo a distinguere il virus da una comune influenza o da un raffreddore?

“L’infezione da Sars-CoV-2 nei bambini ha uno spettro di presentazioni. Passiamo dalla completa assenza di sintomi, peraltro molto frequente, alle polmoniti e alle sindromi di infiammazione multi sistemica simili alla malattia di Kawasaki. Nel mezzo ci sono tutte le manifestazioni descritte anche negli adulti. Tra queste, ricordiamo febbre, mal di gola, raffreddore e tosse secca. Non solo: possono presentarsi anche mal di testa, affaticamento, diarrea e vomito.” afferma la pediatra Tiziana Romano -.

Come facciamo a distinguere il virus del Coronavirus da influenza stagionale o da un comune raffreddore?

“Nei bambini è molto difficile distinguere le due cose. Tuttavia, la grande mole di asintomatici adulti che si è palesata quest’estate mostra le stesse caratteristiche. Ovviamente, con l’arrivo dei primi freddi, ci saranno molti bimbi che inizieranno a presentare raffreddore o tosse. Quando questi sintomi sono isolati e non coinvolgono altri componenti della famiglia, possiamo stare ragionevolmente più tranquilli.”– spiega la Pediatra Romano -.

“Attenzione, però, ai bimbi nella fase acuta dirinitiinfettive. Queste, infatti, comportano tanta necessità di starnutire o tossire. In questo caso, è bene che i bambini siano comunque tenuti a casa. In questo modo, si potrà ridurre la circolazione di virus con sintomi respiratori. Potrebbe aiutare a distinguere le varie forme la perdita del gusto e dell’olfatto. Questa, infatti, è abbastanza tipica dell’infezione da Sars-Cov-2. Tuttavia, non è chiaro se nei bimbi questi sintomi siano frequenti come negli adulti. In ultimo, i bambini presentano molto più spesso degli adulti sintomi gastrointestinali. Tra questi, in particolare, vomito e diarrea.“- aggiunge la professionista in pediatria-.

Cosa fare in caso di Coronavirus nei bambini

Come dobbiamo comportarci in caso di sintomi di Covid nei bambini, febbre, mal di gola, tosse secca, mal di testa, vomito, diarrea? E in caso di tampone positivo al Coronavirus?

È difficile, ora dovrebbe essere chiaro, parlare di “sintomi di covid”, soprattutto quando il bambino è l’unico a manifestare sintomi nella famiglia, ma in caso si verifichino più sintomi sopracitati, è bene che il bimbo resti isolato in attesa di valutare l’evoluzione e l’eventuale risultato del tampone. In caso di tampone positivo il bimbo resterà isolato, a meno che non necessiti di ricovero, fino all’avvenuta guarigione, stabilita da due tamponi naso-faringei negativi eseguiti ad almeno 24 ore di distanza, anche se al momento è in corso di revisione il protocollo che prevede due tamponi per decretare la guarigione completa.”- chiarisce l’esperta.

Per quanto riguarda la famiglia del bambino, la pediatra Tiziana Romano afferma “La famiglia resta in isolamento almeno per 14 giorni.”- poi continua- “Con tutte le premesse esposte fino a qui, con i bimbi bisogna usare molta attenzione per la varietà di sintomi e gravità, ma ovviamente non è pensabile preoccuparsi subito in caso di sporadici starnuti o di qualche colpo di tosse, specialmente mattutino, quando la respirazione meno frequente e più profonda tipica della notte facilita l’accumulo di secrezioni mucose nei tratti alti dell’albero respiratorio.”

Il virus si manifesta allo stesso modo nei bambini e nei neonati?

La Dottoressa Tiziana Romano chiarisce che –“I bambini di età inferiore ai 3 mesi risultano i soggetti colpiti più gravemente da questa infezione. Ciononostante il loro coinvolgimento, anche in caso di madre positiva, è infrequente. In sostanza, l’infezione del bimbo con meno di 3 mesi di vita è poco frequente, ma se avviene può essere molto grave. Può comportare infatti febbri elevate o inappetenza marcata.”

Dai sintomi di Covid nei bambini ai consigli su cosa fare

Come possiamo prevenire il coronavirus nei bambini, quali regole comportamentali usare oltre a igiene, mascherine e distanziamento?

“Una vera e propria prevenzione non è possibile finché non avremo un vaccino efficace e sicuro. Nel frattempo, è fondamentale che i bambini seguano uno stile di vita corretto. Soprattutto è importante un’alimentazione varia. Fondamentali la frutta e la verdura di stagione. I loro componenti, infatti, sono in grado di velocizzare e rafforzare le risposte del sistema immunitario.”– afferma la dottoressa -.

Dottoressa Romano, quali rischi corrono i bambini contagiati da Covid-19?

“E’ difficile dare una risposta precisa. I bambini, infatti, finora mostrano di avere un’infezione generalmente più lieve.”- chiarisce la Pediatra, poi aggiunge -“Ciononostante, presentano anch’essi la possibilità (peraltro comune ad altre infezioni) di sviluppare un’infiammazione massiva che coinvolge tutti gli organi. Pertanto, è buona norma osservare il proprio piccolo.  Nel caso in cui le condizioni generali (reattività, appetito, febbre, colorito “strano”) sembrino peggiorare, è bene ricorrere ad un consulto medico.”-conclude la pediatra Tiziana Romano.

In caso di Coronavirus nei bambini, è importante non perdere subito la calma. Spiega al tuo bambino cosa sta succedendo parlando in maniera chiara e gentile e cerca di rassicurarlo. Anche per chi risulta negativo al test, il clima della pandemia può essere fonte di stress ed angoscia. È fondamentale, in questa dura fase storica, stare vicino ai propri figli per tutelare la loro salute mentale, oltre che fisica.

© Riproduzione Riservata
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Redazione Controcampus Controcampus è Il magazine più letto dai giovani su: Scuola, Università, Ricerca, Formazione, Lavoro. Controcampus nasce nell’ottobre 2001 con la missione di affiancare con la notizia e l’informazione, il mondo dell’istruzione e dell’università. Il suo cuore pulsante sono i giovani, menti libere e non compromesse da nessun interesse di parte. Il progetto è ambizioso e Controcampus cresce e si evolve arricchendo il proprio staff con nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus, ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Il suo successo si riconosce da subito, principalmente in due fattori; i suoi ideatori, giovani e brillanti menti, capaci di percepire i bisogni dell’utenza, il riuscire ad essere dentro le notizie, di cogliere i fatti in diretta e con obiettività, di trasmetterli in tempo reale in modo sempre più semplice e capillare, grazie anche ai numerosi collaboratori in tutta Italia che si avvicinano al progetto. Nascono nuove redazioni all’interno dei diversi atenei italiani, dei soggetti sensibili al bisogno dell’utente finale, di chi vive l’università, un’esplosione di dinamismo e professionalità capace di diventare spunto di discussioni nell’università non solo tra gli studenti, ma anche tra dottorandi, docenti e personale amministrativo. Controcampus ha voglia di emergere. Abbattere le barriere che il cartaceo può creare. Si aprono cosi le frontiere per un nuovo e più ambizioso progetto, per nuovi investimenti che possano demolire le barriere che un giornale cartaceo può avere. 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Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto