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Come diventare direttore di supermercato: carriera e stipendio

Daniela Saraco 27 Ottobre 2020
D. S.
23/11/2024

Ecco come diventare direttore di un supermercato, responsabile e store manager, cosa fare, corsi, formazione, carriera e stipendio.

Le strutture alimentari, soprattutto le grandi catene e filiali, danno lavoro a milioni di persone. Ma come fare carriera in un supermercato? Solitamente si inizia da scaffalista, poi da banconiere e c’è chi arriva a fare il cassiere. La struttura di un supermercato è di tipo piramidale. Ci sono, dunque, le varie mansioni con i vari trattamenti economici e in vetta c’è un responsabile punto vendita che gestisce tutti. Se lavori in un market e sei ambizioso, scopri come diventare direttore di un supermercato.

Lo store manager di un supermercato è un professionista che ha molteplici mansioni e responsabilità. Il suo compito, infatti, è quello di gestire, controllare e garantire che tutte le operazioni sia svolte correttamente. Questo permettere al negozio di raggiungere i suoi obbiettivi economici senza alcun intoppo. Tra i principali requisiti, per ricoprire questo ruolo c’è la laurea. Questo titolo di studio è necessario per chi vuole essere un direttivo di una catena alimentare importante. La laurea indicata è in Economia o riguardante il settore alimentare/agroalimentare. In sole due alternative può bastare il diploma: se il supermercato è molto piccolo o se il candidato ha grandi capacità di leadership. Essere un buon capo, infatti, significa anzitutto dare l’esempio e saper gestire le problematiche con professionalità.

Per diventare direttore Conad, Esselunga o altra filiale di grande distribuzione, bisogna  anche saper risolvere qualsiasi problema ingerente alla propria mansione. E’ necessaria anche una elevata capacità di analisi e di risoluzione. Infine bisogna  essere sempre attivi, attenti e disponibili. Ricordiamo, infatti, che i supermercati lavorano anche durante le feste natalizie, di fine anno, pasquali e cosi via. Vediamo nel dettaglio come diventare direttore di un supermercato.

Come diventare direttore di supermercato o responsabile di un grande negozio alimentare

Per trovare lavoro come direttore di un punto vendita alimentare è necessario avere esperienza. Solitamente, infatti, la gavetta è essenziale per svolgere questo lavoro. Sono  pochi i casi, in cui basta inviare il proprio curriculum vitae ai centri di distribuzione presenti sul territorio italiano.

Questo avviene quando all’interno del negozio non ci sono figure che hanno i requisiti necessari. Quali sono? Alla base c’è l’esperienza in store alimentari grandi. Sotto il profilo di studi è necessario possedere la laurea. Esistono, infatti, molti corsi universitari che studiano le discipline di marketing e vendita, oltre la laurea in Economia o nel settore alimentare.

Questo perchè lo Store Manager alimentare è il responsabile del controllo organizzativo del punto vendita in cui lavora. Coordina, quindi, la politica dei prezzi del negozio, gestisce il contatto con i fornitori, è informato sul livello delle giacenze di magazzino. Si occupa di verificare la contabilità giornaliera.

Per sapere come diventare direttore di un supermercato, abbiamo chiesto qualche informazione al professionista e responsabile Matteo Liberti: “Copro il ruolo di responsabile di un punto vendita alimentare. Faccio parte di questo gruppo da 15 anni e ne vado fiero. Iniziai questo lavoro con la mansione di aiuto-scaffalista ma con la mia caparbietà ho iniziato la scalata. Ho intrapreso la gavetta, in pratica. Ho frequentato vari corsi di formazione per un avanzamento di carriera. Uno dei corsi  più importante è stato quello del visual merchandising che mira a formare uno specialista della comunicazione visiva e commerciale ed è necessario per valorizzare l’identità del brand. Comunque  il vero e proprio corso è la pratica sul campo .”

Cosa fa un responsabile di supermercato e quanto guadagna

Cosa fa il direttore del supermercato? Questa figurasi si occupa della gestione e supervisione del negozio e del personale. È responsabile che le normative igienico-sanitarie e di sicurezza sul lavoro siano rispettate da tutti i dipendenti, così come i regolamenti aziendali. Quando si verificano incidenti o situazioni impreviste, il direttore deve intervenire in modo rapido ed efficiente per risolvere il problema. Insomma non sono poche le sue mansioni. Tra le più importanti ci sono:

  • Conoscenza degli obbiettivi commerciali sa svolgere;
  • Gestione dei rapporti con la clientela in negozio e delle operazioni con la sede centrale;
  • Aggiornamenti sul comportamento della concorrenza;
  • Messa in atto di tutti i piani promozionali disponibili;
  • Revisione periodica di tutti i piani marketing attivi;
  • Saper proteggere i beni aziendali e il denaro contante ricavato;
  • Controllare l’allestimento della merce in vendita e il funzionamento della strumentazione.

Matteo ci racconta: “Un responsabile di negozio cura anche il lato amministrativo ed è quello più complesso. Tra fatture, hccp, controllo merci in entrata e in uscita, non sono poche le mansioni da svolgere ogni giorno. Il lavoro più difficile e faticoso è quello di creare gruppo nel punto vendita, cercando un giusto equilibrio tra colleghi e soprattutto dare priorità al cliente.”

Per quanto riguarda lo stipendio, molto dipende dalla catena in cui si lavora. La  retribuzione, infatti, varia dai 1650,00€ ai 2450,00€ netti al mese. L’orario di lavoro di uno responsabile di negozio è intenso. Solitamente  segue l’orario di apertura del punto di vendita. Spesso sono richieste  trasferte  per partecipare a meeting con la direzione, oppure a incontri  di formazione e aggiornamento professionale.

Corsi per direttore di supermercato e formazione

Anche per i direttivi degli store alimentari è necessario frequentare corsi di formazione. Spiegato come diventare direttore di un supermercato, capiamo quali sono le possibilità di aggiornamento personale.

Ad integrazione della formazione universitaria, è  fondamentale aver frequentato corsi o master in  marketing, tecniche di analisi di mercato o logistica. Spesso i corsi di formazione sono organizzati direttamente dalle compagnie alimentari. Questo per approfondire competenze nella gestione aziendale e nell’organizzazione dei servizi. In passato, le funzioni del Direttore di filiale venivano svolte  dal titolare. Oggi, grazie alla professionalizzazione del settore, si stanno diffondendo figure manageriali in grado di gestire al meglio forme commerciali più complesse.

© Riproduzione Riservata
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Daniela Saraco Sona una donna, una madre, una docente. Scrivo di scuola e di formazione perché è il mio mondo quotidiano. La Direzione di Controcampus mi ha affidato la rubrica sulla scuola, per aiutare a capire meglio le notizie che raccontano la realtà scolastica, con pochi e semplici passaggi: • Cronaca, ossia il racconto dei fatti interessanti accaduti nel mondo della scuola • Inchiesta, è l'approfondimento di un tema attraverso ricerche e interviste. • Intervista, è interessante fare due chiacchiere con una persona particolare che ci può raccontare un'esperienza o una sua opinione. Perché è così difficile raccontare la scuola sui giornali? Perché è difficile trovare giornalisti davvero specializzati nel settore, che ha le sue caratteristiche peculiari e anche il suo lessico giuridico. Far scrivere un articolo sulla scuola a qualcuno che non sa cosa sia un PTOF, ignora le direttive delle ultime circolari ministeriali, non conosce la differenza fra un concorso abilitante per entrare in ruolo e uno aperto solo agli abilitati è come affidare la spiegazione di un discorso finanziario a un giornalista che non mastica neppure i termini base dell'economia. Gli articoli che riguardano la scuola e i suoi problemi, solitamente, nelle redazioni ormai sono affidati in molti casi a cronisti generici. Questo perché, mancando pagine specializzate e un interesse continuativo per il settore, l'articolo parte quasi sempre da un fatto specifico di cronaca spicciola avvenuto in tale o tal altro istituto, e che viene portato a conoscenza dei media da persone estranee alla scuola stessa. Io, invece, essendo ferrata sulle normative del settore e sui termini tecnici e avendo una memoria storica consolidata di quanto è avvenuto in precedenza, racconto episodi e avvenimenti di cui capisco la reale sostanza. Una scuola non ha un ufficio stampa o un addetto ai rapporti con i media, il Ministero non interviene se non con scarni comunicati che riguardano cose sue, i Presidi si trovano a dover rispondere a domande che rischiano di toccare particolari aspetti della privacy degli alunni e che, se rivelati incautamente, possono avere pesanti ripercussioni sulle vite di ragazzi spesso minorenni. Ecco perché risulta importante e necessario far scrivere di scuola a chi la scuola la fa! Leggi tutto