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Come diventare odontotecnico: cosa fare, corsi e formazione

Daniela Saraco 20 Ottobre 2020
D. S.
24/11/2024

Come diventare odontotecnico: cosa fa, scuola da seguire, corsi, formazione e requisiti per essere il tecnico dei denti e realizzare apparecchi, byte e altri dispositivi dentari.

Prima di intraprendere una carriera nel settore della Medicina, bisogna conoscere il percorso di studi previsto dal Ministero dell’Istruzione. Così da sapere nel dettaglio come diventare un odontotecnico dopo il diploma.

Quindi, cosa distingue un odontotecnico dalle altre figure che si occupano della cura dei denti? Quali sono le differenze tra odontotecnico e dentista? L’odontotecnico costruisce le protesi dentarie che il dentista inserirà nella bocca dei pazienti. Questo professionista opera con tecnologie avanzatissime. Si aggiorna costantemente per poter realizzare manufatti protesici. All’odontotecnico spetta la progettazione tecnica e la realizzazione delle protesi. Queste devono rispettare  le prescrizioni del medico dentista. Capiamo dunque come diventare odontotecnico, quale scuola, corso di studi è più pertinente per chi vuole diventare un professionista del settore.

Per poter esercitare questa  professione è necessario diplomarsi presso un istituto professionale, indirizzo Servizi socio-sanitari, nell’articolazione “Arti ausiliarie delle Professioni Sanitarie, Odontotecnico”. Il corso di studi è formato da tre anni. Al termine, lo studente sostiene un esame per ottenere un diploma di Operatore Meccanico,  che  consente di esercitare la professione come dipendente.

Per esercitare la professione in forma autonoma o per accedere ad un  corso di laurea, lo studente deve frequentare i due anni successivi. Al termine si ottiene l’abilitazione all’esercizio della professione odontotecnica. Oltre alle competenze specifiche, questo professionista deve essere preciso  e ordinato. Il tecnico, infatti, lavora con strumenti  tecnologici per realizzare apparecchi, byte e altri dispositivi dentari.

Questa figura lavora a stretto contatto con l’odontoiatra. Sono professioni diverse, con un percorso di studi diverso, ma con l’obiettivo di portare  benessere e salute nella bocca dei pazienti. Vediamo come diventare odontotecnico.

Come diventare odontotecnico: formazione, percorso di studi ed esame di abilitazione

Per sapere come diventare odontotecnico, occorre iscriversi ad un istituto superiore specifico. Dopo i tre anni lo studente deve sostenere un esame per Operatore Meccanico del settore Odontotecnico. Proseguendo per gli altri due anni, si ottiene un diploma di scuola superiore  per l’abilitazione. Questo titolo permette l’apertura di uno studio privato. Finito il percorso, infatti, lo studente può lavorare come dipendente presso laboratori privati, enti pubblici o aprire un’attività propria.

Abbiamo chiesto a Gaetano Manco, come diventare odontotecnico: “Per poter sostenere l’esame di Abilitazione alla professione  basta essere in possesso di un diploma. La prova è divisa in tre fasi: una prova scritta in diritto commerciale, gnatologia, scienze dei materiali, lingua straniera, pratica commerciale e legislazione sociale. La seconda fase è  pratica per attestare le competenze tecniche. Poi c’è un colloquio sulla discussione degli argomenti oggetto delle prove precedenti.

Per ogni prova viene assegnano  un punteggio specifico. La somma dei punti attribuiti andrà a costituire il punteggio finale. Per passare l’esame è necessario ottenere non meno di 25 punti nella prova pratica e il voto finale deve essere superiore a 60 su 100.

Chi è un odontotecnico, cosa fa e quanto guadagna

Dopo aver chiarito come diventare odontotecnico, proviamo a spiegare quali sono i suoi compiti. L’Odontotecnico progetta e realizza i dispositivi medici, come protesi dentarie e apparecchi ortodontici. Lavora con le impronte dentali e le radiografie fornite dall’odontoiatra. L’odontotecnico non può effettuare alcun intervento o semplice manipolazione nella bocca del paziente. L’odontotecnico è una figura al servizio delle persone, anche se, di fatto, non è abilitato a fare alcun intervento direttamente sulla persona. I suoi prodotti, infatti, sono realizzati sulla base di impronte dentali e radiografie fornite dall’odontoiatra.

È un professionista a cui sono richieste conoscenze in anatomia dell’apparato boccale, in biomeccanica, in fisica e in chimica. Lavora all’interno di laboratori attrezzati dove, tra i diversi compiti:

  • realizza il calco in gesso dove riprodurre il modello di mascella
  • costruisce i denti “artificiali” del colore, forma e posizione il più possibile simile al dente naturale
  • fabbrica gli apparecchi ortodontici di vario tipo per correggere malformazioni della mascella, dei denti o del palato.

Gaetano Manco spiega: “Lavoriamo su dimensioni davvero ridotte, dunque dobbiamo essere precisi. Modelliamo materiali diversi come ceramica, cera, resina ed usiamo trapani, pinze, lime e seghetti. Abbiamo il compito di costruire dispositivi medici funzionali  ed esteticamente personalizzate.”

La remunerazione è molto varia. Il livello più basso del CCNL è pari a 1.179,85 euro al mese. Il  livello più alto, invece, arriva a 1.756,04 euro al mese.

Corsi per diventare odontotecnico e formazione

Per diventare odontotecnico è sufficiente frequentare una scuola superiore specializzata. Non esistono corsi di formazione specifici. Ma nulla vieta di ampliare le proprie conoscenze e competenze con corsi per igienista o dentista. Per diventare dentista è necessaria la  laurea in Odontoiatria e protesi dentaria. La durata del corso è di 6 anni e durante l’ultimo anno di studi è obbligatorio effettuare un tirocinio presso un ospedale pubblico.

Per lavorare come igienista dentale occorre ottenere un diploma universitario in Igiene dentale, con successivo superamento dell’esame abilitante alla professione. C’è poi la  laurea Triennale in igiene dentale, la  laurea Magistrale in Scienze delle Professioni Sanitarie  oppure Master  in Igiene Dentale. Il titolo triennale ha valore abilitante all’esercizio della professione di Igienista Dentale. 

In pratica, il tecnico ha un importantissimo compito manuale, perché dalla qualità dei suoi prodotti dipende gran parte del successo  del dentista.

© Riproduzione Riservata
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Daniela Saraco Sona una donna, una madre, una docente. Scrivo di scuola e di formazione perché è il mio mondo quotidiano. La Direzione di Controcampus mi ha affidato la rubrica sulla scuola, per aiutare a capire meglio le notizie che raccontano la realtà scolastica, con pochi e semplici passaggi: • Cronaca, ossia il racconto dei fatti interessanti accaduti nel mondo della scuola • Inchiesta, è l'approfondimento di un tema attraverso ricerche e interviste. • Intervista, è interessante fare due chiacchiere con una persona particolare che ci può raccontare un'esperienza o una sua opinione. Perché è così difficile raccontare la scuola sui giornali? Perché è difficile trovare giornalisti davvero specializzati nel settore, che ha le sue caratteristiche peculiari e anche il suo lessico giuridico. Far scrivere un articolo sulla scuola a qualcuno che non sa cosa sia un PTOF, ignora le direttive delle ultime circolari ministeriali, non conosce la differenza fra un concorso abilitante per entrare in ruolo e uno aperto solo agli abilitati è come affidare la spiegazione di un discorso finanziario a un giornalista che non mastica neppure i termini base dell'economia. Gli articoli che riguardano la scuola e i suoi problemi, solitamente, nelle redazioni ormai sono affidati in molti casi a cronisti generici. Questo perché, mancando pagine specializzate e un interesse continuativo per il settore, l'articolo parte quasi sempre da un fatto specifico di cronaca spicciola avvenuto in tale o tal altro istituto, e che viene portato a conoscenza dei media da persone estranee alla scuola stessa. Io, invece, essendo ferrata sulle normative del settore e sui termini tecnici e avendo una memoria storica consolidata di quanto è avvenuto in precedenza, racconto episodi e avvenimenti di cui capisco la reale sostanza. Una scuola non ha un ufficio stampa o un addetto ai rapporti con i media, il Ministero non interviene se non con scarni comunicati che riguardano cose sue, i Presidi si trovano a dover rispondere a domande che rischiano di toccare particolari aspetti della privacy degli alunni e che, se rivelati incautamente, possono avere pesanti ripercussioni sulle vite di ragazzi spesso minorenni. Ecco perché risulta importante e necessario far scrivere di scuola a chi la scuola la fa! Leggi tutto