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Quando parla Conte stasera e cosa prevede il nuovo DPCM, novità

Daniela Saraco 25 Ottobre 2020
D. S.
23/11/2024

Ecco quando parla Conte stasera: orario e cosa prevede il nuovo DPCM firmato dal presidente del Consiglio dei Ministri, novità sul possibile lockdown.

Nel nuovo DPCM: bar, ristoranti e pub aperti anche la domenica ma lo stop è previsto per le ore 18:00. Ecco le categorie di commercianti che devono rispettare le nuove regole e le restrizioni a partire dal 24 ottobre per evitare un nuovo lockdown da coronavirus.

Quando parla conte domenica 25 ottobre 2020? L’emergenza sanitaria non si arresta e la paura di ritornare ad un lockdown colpisce tutta la cittadinanza italiana. Nell’ultimo bollettino sono 19.644 i casi e 151 le vittime in un giorno. La protesta contro le nuove misure restrittive prende piede nelle maggiori province del Paese: dalla Campania alla Lombardia, dal Lazio alla Sicilia. Il Governo risponde con una chiusura parziale di tutte le attività. Firmato, infatti, il nuovo DPCM che prevede la chiusura alle ore 18:00. La situazione risulta davvero molto grave. I commercianti dovranno restringere il personale a lavoro pur continuando a dover far fronte alle spese mensili dei propri negozi. Il Premier Conte ha però firmato, nel corso della notte, il nuovo DPCM con le misure restrittive anti- Covid. Quando parla Conte oggi 25 ottobre 2020? A breve è prevista una conferenza stampa.

Ecco cosa c’è scritto nel nuovo Decreto della Presidenza del Consiglio che entra in vigore lunedì 26 ottobre e vale fino al 24 novembre: stop a ristoranti e locali dalle 18, limitazione degli spostamenti, chiuse palestre e piscine.  Questo e molte altre le misure del nuovo DPCM firmato dal premier. Conte, infatti,  ha deciso di intervenire con un altro provvedimento restrittivo che, dopo diversi scontri con le Regioni, è stato firmato questa ed entrerà in vigore da domani. Vediamo le  novità contenute nel nuovo DPCM del 25 ottobre, attive  da lunedì 26 ottobre a martedì 24 novembre 2020.

Quando parla Conte stasera e cosa prevede il nuovo DPCM, novità per bar e ristoranti chiusi dalle 18

Quando parla conte domenica 25 ottobre 2020? Alle 13,30 la nuova conferenza stampa. Le nuove misure saranno valide a partire da domani. Questo perchè la curva dei contagi sale in tutta Italia  e le restrizioni in vigore non sono abbastanza incisive da evitare gli assembramenti.

Nel DPCM,  si legge che “le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) sono consentite dalle ore 5.00 fino alle 18.00; il consumo al tavolo è consentito per un massimo di quattro persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi”.

Dunque, è salvo il pranzo domenicale fuori al ristornate ma si accorcia di molte ore l’orario di chiusura delle attività ristorative. Le Regioni avevano proposto al governo di lasciare aperti i locali fino alle 23. Sicuramente il  Presidente del Consiglio dei Ministri, cerca di scongiurare  i rischi nati dagli assembramenti in fascia oraria serale, soprattutto tra i più giovani. Dunque stop anche alla movida con aperitivi e serate musicali.

Rimane consentita la ristorazione da asporto entro la mezzanotte. C’è ancora il divieto di consumare nelle vicinanze dei locali. Dalle 18, inoltre,  non è più possibile il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico. Per sapere quando parla Conte, basta collegarsi sulle reti nazionali ufficiali.

A che ora parla Conte per leggere il nuovo DPCM

Conte impone anche la chiusura totale di palestre e piscine, insieme a centri natatori, centri benessere, centri termali e stazioni sciistiche. La decisione, tuttavia, non comporta una chiusura totale allo sport . Infatti, se svolta presso centri e circoli sportivi nel rispetto delle norme igienico-sanitarie, l’attività sportiva è  consentita. Rimane vietato lo sport di contatto e l’attività sportiva dilettantistica di base. Restano invece consentiti gli eventi e le competizione di interesse nazionale, nei settori professionistici e dilettantistici, ma a porte chiuse.

Così come restano attivi i centri di riabilitazione o che erogano servizi ritenuti indispensabili. Questo perchè molti cittadini fragili necessitano di cure specifiche quotidiane. Arrestare, per esempio, i centri di terapie mirate comporterebbe seri danni fisici e psichici. Dunque le nuove misure hanno in considerazione la tutela dei più deboli. Le persone con disabilità motorie o con disturbi dello spetto autistico, disabilità intellettiva o non autosufficienti, possono anche ridurre il distanziamento sociale con i propri accompagnatori o operatori di assistenza.

E’ prevista la chiusura anche degli impianti sciistici. Gli stessi possono essere utilizzati solo da parte di atleti professionisti e non professionisti, riconosciuti di interesse nazionale dal Coni, dal Cip e/o dalle federazioni italiane.

Con le nuove misure  vengono sospese anche le attività di sale giochi, sale scommesse e sale bingo e casinò. Sono sospesi gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all’aperto.

Scuole e  misure da adottare

Tutta l’Italia è in attesa del discorso del Premier.  Quando parla Conte, infatti, il Paese si ferma. Anche i docenti sono in attesa delle regole scolastiche. Il DPCM del 25 ottobre  prevede novità  anche per il mondo della scuola. Vediamole nel dettaglio. Per gli studenti delle superiori arriverà la didattica a distanza anche oltre il 75%. Nella versione definitiva del nuovo decreto, valido da domani, c’è stata infatti una piccola modifica sulla DAD. Nella bozza era prevista una quota  di didattica a distanza  pari al 75. Cosa, evidentemente corretta ed aggiornata, prevedendo le attività digitali pari almeno al 75% . Di fatto, si va incontro alla richiesta delle  Regioni che volevano la didattica a distanza al 100%.

Di conseguenza, le scuole primarie e dell’infanzia rimangono in presenza, mentre per le scuole secondarie si tornerà in DAD. Le università, invece, devono organizzare lezioni sia in presenza che a distanza, in base all’andamento del quadro epidemiologico del Paese. Se vuoi sapere quando parla Conte, non resta che attendere  le ore 13:30.

© Riproduzione Riservata
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Daniela Saraco Sona una donna, una madre, una docente. Scrivo di scuola e di formazione perché è il mio mondo quotidiano. La Direzione di Controcampus mi ha affidato la rubrica sulla scuola, per aiutare a capire meglio le notizie che raccontano la realtà scolastica, con pochi e semplici passaggi: • Cronaca, ossia il racconto dei fatti interessanti accaduti nel mondo della scuola • Inchiesta, è l'approfondimento di un tema attraverso ricerche e interviste. • Intervista, è interessante fare due chiacchiere con una persona particolare che ci può raccontare un'esperienza o una sua opinione. Perché è così difficile raccontare la scuola sui giornali? Perché è difficile trovare giornalisti davvero specializzati nel settore, che ha le sue caratteristiche peculiari e anche il suo lessico giuridico. Far scrivere un articolo sulla scuola a qualcuno che non sa cosa sia un PTOF, ignora le direttive delle ultime circolari ministeriali, non conosce la differenza fra un concorso abilitante per entrare in ruolo e uno aperto solo agli abilitati è come affidare la spiegazione di un discorso finanziario a un giornalista che non mastica neppure i termini base dell'economia. Gli articoli che riguardano la scuola e i suoi problemi, solitamente, nelle redazioni ormai sono affidati in molti casi a cronisti generici. Questo perché, mancando pagine specializzate e un interesse continuativo per il settore, l'articolo parte quasi sempre da un fatto specifico di cronaca spicciola avvenuto in tale o tal altro istituto, e che viene portato a conoscenza dei media da persone estranee alla scuola stessa. Io, invece, essendo ferrata sulle normative del settore e sui termini tecnici e avendo una memoria storica consolidata di quanto è avvenuto in precedenza, racconto episodi e avvenimenti di cui capisco la reale sostanza. Una scuola non ha un ufficio stampa o un addetto ai rapporti con i media, il Ministero non interviene se non con scarni comunicati che riguardano cose sue, i Presidi si trovano a dover rispondere a domande che rischiano di toccare particolari aspetti della privacy degli alunni e che, se rivelati incautamente, possono avere pesanti ripercussioni sulle vite di ragazzi spesso minorenni. Ecco perché risulta importante e necessario far scrivere di scuola a chi la scuola la fa! Leggi tutto