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Reati degli insegnanti sugli alunni: quali sono e cosa fare

Redazione Controcampus 30 Ottobre 2020
R. C.
01/12/2024

Sempre più spesso si parla di reati degli insegnanti sugli alunni; abusi di potere e violenze fisiche o psicologiche, il punto dell'avvocato Cecchino Cacciatore.

Le ingiustizie a scuola perseguibili penalmente sono una realtà di fatto. Ma quando si può denunciare un insegnante? C’è un limite oltre il quale è possibile contestare un insegnante. Anzi, è previsto l’obbligo di denuncia da parte del dirigente scolastico. Stiamo parlando di casi di abuso di potere, violenza psicologica a scuola, abuso dei mezzi di correzione o altri atteggiamenti umilianti e denigratori ai danni degli alunni. Ma come distinguere quando un insegnante prende di mira un alunno per correggerlo e aiutarlo, dall’abuso di potere? Commette reato l’insegnante che minaccia di bocciare, oppure offende un alunno in classe davanti a terzi? Offese, minacce o atteggiamenti ambigui che possono turbare i minori, mettendo in allarme i genitori.

Mentre a casa la famiglia si chiede quando si può denunciare un insegnante, a scuola c’è chi è tenuto a vigilare sulla sicurezza degli alunni in classe. Scatta l’obbligo di denuncia da parte del dirigente scolastico quando i maltrattamenti subiti dagli alunni sono da considerarsi reati degli insegnanti sugli alunni veri e propri, perseguibili penalmente. Ma prima di intervenire con testimonianze dei compagni di classe, prima di denunciare un insegnate che umilia un alunno, forse è meglio indagare a fondo su quel limite che distingue il potere punitivo e coercitivo di un docente, che ha a cuore la sicurezza dei ragazzi e la loro educazione, da un reato vero e proprio.

Prima di coinvolgere il dirigente scolastico o, addirittura, la Procura della Repubblica, bisogna essere certi del comportamento illecito della maestra o del docente.

L’avvocato Cecchino Cacciatore e il Dottor Nicola Cesaruolo illustreranno l’elenco completo dei reati degli insegnanti sugli alunni che avvengono a scuola, condanne e soluzioni.

Una consulenza che spiega ai genitori cosa fare in caso una violenza a scuola, maltrattamento o abuso di potere del professore. A chi rivolgersi in caso di reati degli insegnanti sugli alunni , e cosa rischia l’insegnante.

Quali sono i reati degli insegnanti sugli alunni: dall’abuso di correzione ai maltrattamenti

Che ruolo ha l’insegnante e che obblighi ha in caso di reato a scuola?

“Gli insegnanti sono pubblici ufficiali e rappresentano la pubblica amministrazione. Non è da poco possedere tale veste. La qualifica di pubblico ufficiale fa sì che l’insegnante possa rendersi autore di un reato c.d. proprio. Si tratta di un reato che può essere commesso solo da un pubblico ufficiale. Inoltre, l’insegnante ha l’obbligo di riferire le notizie di reato di cui venga a conoscenza nell’esercizio delle sue funzioni. Nascondere al proprio Dirigente Scolastico una notizia di reato accaduta durante il servizio è un comportamento sanzionabile.– affermano l’avvocato Cecchino Cacciatore e il dottor Nicola Cerasuolo.

Al pari dei reati commessi dai genitori nei riguardi dei figli, tale argomento rappresenta un tema assai delicato. La scuola non è soltanto un luogo di trasmissione di conoscenze. Esso è anche, e soprattutto, il posto dove il minore è educato ed accudito. In certi versi, l’ambito scolastico è quello che più emula il nido domestico. Ecco dunque spiegata l’enorme rilevanza attribuita al ruolo dell’insegnante.”- spiegano gli esperti. Quello del docente, infatti, è un lavoro che comporta grandi responsabilità, soprattutto al tempo del Coronavirus.

Denuncia per un reato commesso da insegnante su alunno

In che caso gli insegnanti si macchiano di reati di abuso di correzione o disciplina? Cosa fare e cosa rischiano gli insegnanti? In quali casi i reati degli insegnanti sugli alunni sono punibili e con quali pene?

“Al di là del dovere di ‘insegnamento’, l’insegnante ha un dovere ‘educativo’. Naturalmente, è importante che non si ecceda questo compito. In tal caso, infatti, si commette il reato di abuso di mezzi di correzione o disciplina previsto dall’art 571 C.p. L’insegnante è punibile con la reclusione fino a sei mesi se da tale abuso deriva il pericolo di una malattia nel corpo o nella mente. Sono previste pene più̀ gravi se dal fatto deriva una lesione personale o la morte. Nell’ipotesi della lesione, si rischia la reclusione da sei mesi a tre anni.” -chiariscono i professionisti.

Si può incorrere nella reclusione dai tre ai sei anni in caso di lesioni gravi. Le pene possono oscillare tra i sei e i dodici anni in ipotesi di lesioni gravissime. Nel caso di morte, invece, la norma prevede pene che possono oscillare tra i tre e gli otto anni.“- chiariscono l’avvocato Cacciatore e il dottor Cerasuolo.

Quando l’insegnante incorre in reato?

Affinché la condotta risulti penalmente rilevante è necessario che l’insegnante si avvalga in modo distorto di uno strumento lecito, esponendo l’alunno al pericolo di una malattia nel corpo o nella mente. Un esempio è quello di un professore ritenuto colpevole dal Tribunale di Palermo. Il professore, di fronte al comportamento turbolento di uno studente, aveva reagito con violenza spingendolo, tra la porta e lo stipite, fino a causargli lesioni personali. -spiegano gli esperti.

Il Tribunale di Palermo ha inoltre ritenuto che non sussiste il reato nella condotta dell’insegnante che imponga di scrivere per cento volte ‘sono deficiente’ ad un alunno che aveva bullizzato un compagno. L’azione, infatti, era volta a rieducare il giovane, nonché a realizzare un sostegno solidaristico‐protettivo alla vittima del bullismo.”- spiegano l’avvocato e il praticante avvocato.

Elenco dei reati degli insegnanti sugli alunni: condanne e soluzioni

In cosa consistono i reati di percosse e maltrattamenti? Cosa rischiano gli insegnanti? Quali pene sono previste e per quali reati?

Un altro esempio è il reato di Maltrattamenti. Incorre nel reato di maltrattamenti chiunque ponga in essere ripetuti atti vessatori nei confronti degli alunni affidati. Un esempio è il caso di una docente che aveva usato mezzi di disciplina violenti, percuotendo in più occasioni gli alunni. Spesso aveva inoltre abbinato le punizioni fisiche a forme di intimidazione psicologica.”- chiariscono i professionisti.

Al di là, ed oltre i reati appena menzionati, vi è poi il reato di Percosse. Tale reato si riferisce a chi ‘percuote taluno se dal fatto non derivi una malattia nel corpo e nella mente’. Il reato è procedibile a querela di parte ed è prevista la reclusione fino a sei mesi e la multa sino a 309€.
Tale fattispecie viene ‘assorbita’ da altri reati se ‘la violenza fisica’ costituisca elemento costitutivo di altra ipotesi delittuosa o una circostanza aggravante (si pensi ad esempio alla Rapina e alla Violenza sessuale).”-spiegano, infine, gli esperti.

Reati degli insegnanti sugli alunni: pene e condanne in elenco
  • Abuso di correzione:
    • In caso di danni al corpo e alla mente: reclusione fino a sei mesi.
    • Nel caso di lesione: reclusione da sei mesi a tre anni.
    • In caso di lesione grave: reclusione da tre anni a sei anni.
    • In caso di lesione gravissima: reclusione da sei a dodici anni.
    • Nel caso di morte: reclusione da tre a otto anni.
  • Maltrattamenti.
  • Percosse: reclusione fino a sei mesi e multa fino a 309€.
© Riproduzione Riservata
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Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto