Oltre al direttore sportivo, esiste un’altra figura che deve possedere competenze specifiche nel mondo dello sport. Cerchiamo di capire chi è, i titoli di studio necessari e come diventare procuratore sportivo.
Questo professionista gestisce l’acquisizione e il trasferimento degli atleti da una squadra all’altra. E’ un lavoro interessante, dinamico e molto soddisfacente anche dal punto di vista economico, se riesce a individuare sportivi di successo. Prima di spiegare come diventare procuratore sportivo, cerchiamo di capirne il ruolo.
Il procuratore è presente in varie federazioni sportive come il basket, la pallavolo o volley e il calcio. I procuratori sportivi di calcio sono maggiormente richiesti. Questo perché ci sono giocatori, molto ambiti dalle squadre, che però fanno gestire i propri trasferimenti solo da questi professionisti. I procuratori, infatti, curano gli aspetti commerciali e legali che riguardano i vari giocatori della squadra o federazione per la quale si lavora. Inoltre sono aggiornati sui regolamenti vigenti a livello nazionale e internazionale. Infine, hanno dimestichezza con il diritto e la redazione di contratti.
Come diventare un procuratore sportivo per il calcio, in realtà ha un percorso semplice. Basta, infatti, superare il test indetto dalla CONI e la prova di abilitazione che viene indetta con un bando della FGCI. Per riuscire a superare queste prove però è necessario avere una formazione economica o giuridica. Infatti i procuratori, spesso, hanno una laurea in Economia, in Giurisprudenza, oppure in Scienze dell’Economia e gestione aziendale. Vediamo nel dettaglio come diventare procuratore sportivo.
Come diventare procuratore: laurea o diploma e iscrizione al registro dei procurarti sportivi
Quella del procuratore sportivo è una professione molto ambita per chi ama il mondo dello sport. Da una parte c’è il vantaggio di lavorare nel settore sportivo, dall’altro la possibilità di guadagnare molto. Nel 2018 l’accesso alla professione di procuratore sportivo è cambiato con la Legge di Bilancio 2018. E’ stato infatti reintrodotto l’esame di abilitazione, eliminato nel 2015. Con la stesse Legge, la gestione dell’albo dei procuratori sportivi si è spostata sotto la competenza del CONI.
Per accedere all’esame, è necessario avere almeno la maturità, essere di nazionalità italiana o di un altro Paese dell’Unione Europea, avere la fedina penale pulita, possedere diritti politici e civili, essere iscritti al registro dei procuratori sportivi. Chi vuole svolgere questa professione, non deve essere un tesserato Coni, né un allenatore calciatore o dirigente.
A spiegarci come diventare procuratore sportivo è Antimo Di Lorenzo, professionista che ricopre questo ruolo:” Per diventare procuratore o agente dei calciatori non é necessaria la laurea. Io ho studiato Giurisprudenza e sono anche avvocato. Dunque, posso operare sul mercato come un agente ed assistere i calciatori in sede di trattativa, anche non iscrivendosi presso l’albo FIGC in quanto gli avvocati sono già iscritti presso un ordine professionale. Così come disciplinato dalla nuova norma in materia, invece, per i diplomati è previsto un esame presso il CONI e successiva iscrizione all’albo degli agenti presso la FIGC.”
Chi è un procuratore sportivo, cosa fa e quanto guadagna
Un PS deve avere una forte passione per il calcio, basket o volley, per i suoi regolamenti e per il suo mercato. Antimo Di Lorenzo ci aiuta a capire di cosa si occupa un procuratore: “La mansione principale di un agente sportivo è di assistere un calciatore durante la trattativa con una squadra e durante i due anni di procura. La procura può durare anche più a lungo. La retribuzione è variabile in base al contratto e in base alle categorie calcistiche.”
Dunque questo professionista è l’agente che cura gli interessi dell’atleta, in special modo nel corso delle contrattazioni per la stipula di un contratto. Tutela, quanto più possibile, gli interessi dello sportivo e, di riflesso, i propri. La retribuzione, infatti, può arrivare fino al 3% del compenso lordo percepito dall’assistito. Spesso gli sportivi si affidano ad un legale specializzato in diritto sportivo, affidando a quest’ultimo la procura relativa agli aspetti legali e contrattuali della professione.
Corsi per procuratore e formazione
Dopo aver chiarito come diventare un procuratore, spieghiamo come sostenere l’esame per ottenere l’idoneità alla professione da parte del Coni. I requisiti necessari sono:
- Cittadinanza Italiana o di un altro paese dell’UE;
- Conseguimento del diploma di scuola secondaria di II grado o laurea;
- Non aver riportato condanne penali per delitti non colposi;
- Essere in possesso dei diritti civili e politici;
- Essere iscritti al registro dei procuratori sportivi con tassa d’iscrizione da 250 euro.
Inoltre è necessario superare una prova d’abilitazione. L’esame si svolge nella sede del CONI e prevede una prova scritta con 30 domande a risposta multipla e una prova orale. Tra le materie da conoscere ci sono: diritto dello sport, diritto amministrativo e diritto privato.
Non esiste un percorso formativo per svolgere questa professione, ma recentemente sono stati attivati dei corsi che uniscono le competenze trasversali a quelle economiche-giuridiche. Molto spesso i procuratori sono ex atleti che hanno maturato conoscenze specifiche richieste per lo svolgimento di questa professione. In pratica per capire come diventare un procuratore sportivo è necessario seguire le regole sportive, il mercato ed aiuta avere ottime competenze nello sport in cui si decide di operare