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Come diventare procuratore sportivo: cosa fare, corsi e formazione

Daniela Saraco 1 Novembre 2020
D. S.
21/12/2024

Ecco come diventare procuratore sportivo: corsi, esame di abilitazione, requisiti utili per gestire acquisti e trasferimenti nel mondo calcistico.

Oltre al direttore sportivo, esiste un’altra figura che deve possedere competenze specifiche nel mondo dello sport. Cerchiamo di capire chi è, i titoli di studio necessari e come diventare procuratore sportivo.

Questo professionista gestisce l’acquisizione e il trasferimento degli atleti da una squadra all’altra. E’ un lavoro interessante, dinamico e  molto soddisfacente anche dal punto di vista economico, se riesce a individuare sportivi di successo. Prima di spiegare come diventare  procuratore sportivo, cerchiamo di capirne il ruolo.

Il procuratore è presente in varie federazioni sportive come il basket, la pallavolo o volley e il calcio. I procuratori sportivi di calcio sono maggiormente richiesti. Questo perché ci sono giocatori, molto ambiti dalle squadre, che però  fanno gestire i propri trasferimenti solo da questi professionisti. I procuratori, infatti, curano gli aspetti commerciali e legali che riguardano i vari giocatori della squadra o federazione per la quale si lavora. Inoltre sono aggiornati sui  regolamenti vigenti a livello nazionale e internazionale. Infine, hanno dimestichezza con il diritto e la redazione di contratti.

Come diventare un procuratore sportivo per il calcio, in realtà ha un percorso semplice. Basta, infatti,  superare il test indetto dalla CONI e  la prova di abilitazione che viene indetta con un bando della FGCI. Per riuscire a superare queste prove però è necessario avere una formazione  economica o giuridica. Infatti i procuratori, spesso, hanno una laurea in Economia, in Giurisprudenza, oppure in Scienze dell’Economia e gestione aziendale. Vediamo nel dettaglio come diventare procuratore sportivo.

Come diventare procuratore: laurea o diploma e iscrizione al registro dei procurarti sportivi

Quella del procuratore sportivo è una professione molto ambita per chi ama il mondo dello sport. Da una parte c’è il vantaggio di lavorare nel settore sportivo, dall’altro la possibilità di guadagnare molto. Nel 2018 l’accesso alla professione di procuratore sportivo è cambiato con la Legge di Bilancio 2018. E’ stato infatti reintrodotto l’esame di abilitazione, eliminato nel 2015. Con la stesse Legge, la gestione dell’albo dei procuratori sportivi si è spostata sotto la competenza del CONI.

Per accedere all’esame, è necessario avere almeno la maturità, essere di nazionalità italiana o di un altro Paese dell’Unione Europea, avere la fedina penale pulita, possedere diritti politici e civili, essere iscritti al registro dei procuratori sportivi. Chi vuole svolgere questa professione, non deve essere un tesserato Coni, né un allenatore calciatore o dirigente.

A spiegarci come diventare procuratore sportivo è Antimo Di Lorenzo, professionista che ricopre questo ruolo:” Per diventare procuratore o agente dei calciatori non é necessaria la laurea. Io ho studiato Giurisprudenza e sono anche avvocato. Dunque, posso operare sul mercato come un agente ed assistere i calciatori in sede di trattativa, anche non iscrivendosi presso l’albo FIGC in quanto gli avvocati sono già iscritti presso un ordine professionale. Così come disciplinato dalla nuova norma in materia, invece, per i diplomati  è previsto un esame presso il CONI e successiva iscrizione all’albo degli agenti presso la FIGC.”

Chi è un procuratore sportivo, cosa fa e quanto guadagna

Un PS deve avere una forte passione per il calcio, basket o volley, per i suoi regolamenti e per il suo mercato. Antimo Di Lorenzo ci aiuta a capire di cosa si occupa un procuratore: “La  mansione principale  di un agente sportivo  è di assistere un calciatore durante la trattativa con una squadra e durante i due anni di procura. La procura può durare anche più a lungo. La retribuzione è variabile in base al contratto e in base alle categorie calcistiche.”

Dunque questo professionista è l’agente che cura gli interessi dell’atleta, in special modo nel corso delle contrattazioni per la stipula di un contratto. Tutela, quanto più possibile, gli interessi dello sportivo e, di riflesso, i propri. La retribuzione, infatti, può arrivare fino al 3% del compenso lordo percepito dall’assistito. Spesso gli sportivi si affidano ad un legale specializzato in diritto sportivo, affidando a quest’ultimo la procura relativa agli aspetti legali e contrattuali della professione.

Corsi per procuratore e formazione

Dopo aver chiarito come diventare un procuratore, spieghiamo come sostenere l’esame per ottenere l’idoneità alla professione da parte del Coni. I requisiti necessari sono:

  • Cittadinanza Italiana o di un altro paese dell’UE;
  • Conseguimento del diploma di scuola secondaria di II grado o laurea;
  • Non aver riportato condanne penali per delitti non colposi;
  • Essere in possesso dei diritti civili e politici;
  • Essere iscritti al registro dei procuratori sportivi con tassa d’iscrizione da 250 euro.

Inoltre è necessario superare una prova d’abilitazione. L’esame si svolge  nella sede del CONI e prevede una prova scritta con 30 domande a risposta multipla e una prova orale. Tra le materie da conoscere ci sono: diritto dello sport, diritto amministrativo e diritto privato.

Non esiste un percorso formativo  per svolgere questa professione, ma recentemente sono stati attivati dei corsi che uniscono le competenze trasversali a quelle economiche-giuridiche.  Molto spesso i procuratori sono ex atleti che hanno  maturato conoscenze specifiche richieste per lo svolgimento di questa professione. In pratica per capire come diventare un procuratore sportivo è necessario seguire le regole sportive, il mercato ed aiuta avere ottime competenze nello sport in cui si decide di operare

© Riproduzione Riservata
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Daniela Saraco Sona una donna, una madre, una docente. Scrivo di scuola e di formazione perché è il mio mondo quotidiano. La Direzione di Controcampus mi ha affidato la rubrica sulla scuola, per aiutare a capire meglio le notizie che raccontano la realtà scolastica, con pochi e semplici passaggi: • Cronaca, ossia il racconto dei fatti interessanti accaduti nel mondo della scuola • Inchiesta, è l'approfondimento di un tema attraverso ricerche e interviste. • Intervista, è interessante fare due chiacchiere con una persona particolare che ci può raccontare un'esperienza o una sua opinione. Perché è così difficile raccontare la scuola sui giornali? Perché è difficile trovare giornalisti davvero specializzati nel settore, che ha le sue caratteristiche peculiari e anche il suo lessico giuridico. Far scrivere un articolo sulla scuola a qualcuno che non sa cosa sia un PTOF, ignora le direttive delle ultime circolari ministeriali, non conosce la differenza fra un concorso abilitante per entrare in ruolo e uno aperto solo agli abilitati è come affidare la spiegazione di un discorso finanziario a un giornalista che non mastica neppure i termini base dell'economia. Gli articoli che riguardano la scuola e i suoi problemi, solitamente, nelle redazioni ormai sono affidati in molti casi a cronisti generici. Questo perché, mancando pagine specializzate e un interesse continuativo per il settore, l'articolo parte quasi sempre da un fatto specifico di cronaca spicciola avvenuto in tale o tal altro istituto, e che viene portato a conoscenza dei media da persone estranee alla scuola stessa. Io, invece, essendo ferrata sulle normative del settore e sui termini tecnici e avendo una memoria storica consolidata di quanto è avvenuto in precedenza, racconto episodi e avvenimenti di cui capisco la reale sostanza. Una scuola non ha un ufficio stampa o un addetto ai rapporti con i media, il Ministero non interviene se non con scarni comunicati che riguardano cose sue, i Presidi si trovano a dover rispondere a domande che rischiano di toccare particolari aspetti della privacy degli alunni e che, se rivelati incautamente, possono avere pesanti ripercussioni sulle vite di ragazzi spesso minorenni. Ecco perché risulta importante e necessario far scrivere di scuola a chi la scuola la fa! Leggi tutto