Cambiano le zone rosse, arancioni e gialle in Italia, nuova mappa e cartina come dichiarato nella giornata di venerdì 13 novembre 2020. Il Ministro Speranza ha comunicato il contenuto, ufficioso, della sua nuova ordinanza. Il governo ha classificato la Campania come zona rossa, causa aumento casi Covid, con le misure restrittive più rilevanti. A quelle già in vigore si aggiungono nuove regole, restrizioni e divieti.
Nonostante infatti non sia ufficiale la dicitura di lockdown, di fatto si torna alle regole di marzo. Ci saranno grosse limitazioni alla circolazione e alla mobilità, in tutta la Campania. Chiusura dei negozi non essenziali, divieto di spostamento. Decisiva l’impennata dei contagi avvenuta nei giorni scorsi e la situazione ormai al limite del sistema ospedaliero. Queste condizioni hanno spinto il governo centrale a dichiarare la Campania zona rossa.
Nessuno può negare quanto sia complessa la situazione in cui la Campania versa in questo momento. Parlano le immagini delle ambulanze in fila agli ingressi degli ospedali di tutta la regione. Le macchine cariche di pazienti che aspettano di essere ricoverati, in attesa. Di parole se ne sono spese, più volte la parola lockdown è stata usata in riferimento alla Campania. Il governatore De Luca convintamente promuove la quarantena generalizzata da molto prima che si toccassero questi tragici picchi.
La problematica del nuovo lockdown in Campania è critica, ma la seconda ondata dell’epidemia Covid-19 sta colpendo duramente anche il resto d’Italia. La situazione è ritenuta preoccupante, e il governo, su pressione di personalità del mondo scientifico ed ospedaliero, sta considerando un nuovo lockdown nazionale; una decisione che ci si aspetta sarà presa nel weekend.
De Luca, lockdown in Campania e nuove regole, quali sono, cosa si può fare, divieti e restrizioni
De Luca è stato un protagonista di questa epidemia. Nell’ultima settimana, tramite la sua pagina Facebook, ha parlato anche del probabile nuovo lockdown in Campania prima che diventasse zona rossa.
Già da varie settimane De Luca si esprime a favore del lockdown, introducendo nel tempo varie misure restrittive. Questa posizione ha trovato supporto in un numero considerevole di cittadini campani, ma ha anche dato adito a numerose proteste. Anche se più cauto negli ultimi giorni, il governatore spinge però, nuovamente, per nuove misure.
Ha richiesto ed ottenuto l’invio dell’esercito e della Protezione Civile nella regione per supportare il sistema ospedaliero. Nella serata di giovedì si è espresso sull’ipotesi del lockdown; ha parlato in questa occasione di nuove ordinanze restrittive. Si pensava a chiusure localizzate soprattutto nel territorio di Napoli, per evitare assembramenti pericolosi per la diffusione del virus.
Dalla sua pagina Facebook ogni giorno informa i cittadini dei nuovi numeri dell’epidemia, delle decisioni prese e di quelle da prendere. Ma oggi a riferire ai cittadini della Campania del nuovo lockdown è stato invece il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, tramite un video pubblicato sui suoi canali social.
La nuova zona rossa significa fondamentalmente restrizione della mobilità e della circolazione oltre che restrizione dell’esercizio di alcune attività essenziali. Rispetto al marzo scorso, però, la gran parte delle imprese e delle aziende restano aperte. In ogni caso, anche senza dicitura ufficiale, molti lo hanno definito lockdown. Vediamo meglio quali sono le nuove regole.
Significato zona rossa in Campania: cosa si può fare e divieti
Quando la Campania diventerà ufficialmente una zona rossa, domenica 15 novembre 2020, nuove regole verranno imposte. Per quanto riguarda la mobilità sarà di fatto molto simile ad un lockdown.
L’inclusione nella zona rossa significa fondamentalmente limitazione drastica della mobilità. Gli spostamenti, come recita il più recente DPCM sulla questione, sono vietati sia in entrata che in uscita dalle zone rosse. Sono fatte salve le ipotesi della famosa autocertificazione: i comprovati motivi di lavoro o di salute o per situazioni di necessità. Senza questa autocertificazione non è possibile effettuare spostamenti, anche all’interno del proprio comune.
Come a Marzo, è permessa l’attività sportiva in forma individuale nei pressi della propria abitazione. Serve però la mascherina e la distanza di almeno un metro. Questa disposizione va però coordinata con la normativa regionale. Quest’ultima prevede infatti che nei luoghi soggetti ad affollamento (come per esempio un lungomare) l’attività sportiva è permessa solo dalle ore 06:00 alle 08:30. In tutti gli altri luoghi è permessa senza limiti d’orario.
Resta il coprifuoco dalle 22 alle 5, dove l’unica deroga è costituita dai motivi dell’autocertificazione; restano chiusi musei e mostre, insieme a teatri e cinema. La capienza massima dei mezzi pubblici resta fissata al 50%. Di fatto molte delle regole imposte dalla Regione prima della decisione del governo restano in piedi. Solo alcune fanno eccezione: quelle che vengono sostituite in toto o in parte – perché meno restrittive – dalle disposizioni del DPCM.
Molte delle disposizioni normative che comportano l’imposizione del lockdown in Campania riguardano però le imprese e le istituzioni più che la libertà dei singoli cittadini. Vediamo come.
Restrizioni lockdown in Campania e divieti della zona rossa
Il nuovo lockdown in Campania nuova zona rossa, colpisce soprattutto gli esercizi commerciali. A chiudere è infatti la generalità dei negozi. Fanno eccezione quegli esercizi che forniscono servizi essenziali (i già conosciuti supermercati, alimentari, farmacie, tabacchi, edicole e così via).
Nella zona rozza chiudono anche i centri estetici, ma restano aperti parrucchieri e barbieri. Chiusi restano i ristoranti, i bar, le pasticcerie, i pub e le gelaterie, per i quali resta la possibilità dell’asporto e della consegna a domicilio. La misura nazionale, che permette l’asporto fino alle 22:00, ha implicitamente sostituito quella campana, che lo permette fino alle 22:30. Non ci sono limiti di orario per la consegna a domicilio.
Chiudono i centri sportivi, salvo quelli che si occupano di attività riconosciute dal CONI e dal CIP come di interesse nazionale.
Dalla seconda media alla quinta superiore si pratica la didattica a distanza. Le università restano chiuse, salvo specifiche eccezioni. Restano aperte quindi solo le scuole dell’infanzia, le elementari e la prima media; ma anche qui c’è bisogno di un collegamento con la normativa campana. Fino a lunedì è infatti in vigore l’ordinanza n.89 della Regione, che imponeva la didattica a distanza dalle elementari in poi; la misura, che De Luca aveva adottato in polemica con il governo, deve ancora essere prorogata. Se questo avvenisse le misure regionali sopravvivrebbero a quelle governative del DPCM, essendo più restrittive, e in Campania resterebbero chiuse le scuole primarie e secondarie.