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Partite Iva e Covid: tra crisi e fine delle libere professioni, Gigi Casciello

R. C.
03/12/2024

Il dramma delle partite Iva dopo il Covid: tra crisi e fine delle libere professioni, come salvarle e cosa fare per ripartire secondo l'onorevole Gigi Casciello.

Partite Iva e Covid

Crisi economica Partite Iva e Covid

La pandemia generata dal Coronavirus ha innescato una serie di ripercussioni soprattutto sul piano economico non da poco. Molte filiere produttive, attività commerciali e lavoratori autonomi sono in ginocchio con il serio rischio di non poter riaprire.

Dicasi lo stesso per le partite Iva in Italia, dove le varie figure di avvocati, giornalisti, commercianti in proprio, solo per citarne alcuni, sono prossimi ad estinguersi. In una situazione simile di crisi che minaccia la fine di alcune professioni, urge dunque un piano finanziario che possa ristabilire un equilibrio del sistema Paese. Un qualcosa sembra muoversi su questo fronte con il decreto Ristori, ma ancora non basta.

Per capirne di più in merito e dunque avere delle indicazioni su come salavare i liberi professionisti e autonomi, e cosa fare per ripartire dopo la pandemia, abbiamo coinvolto nella disamina l’onorevole Gigi Casciello.

Un focus mirato, dunque, su lavoratori autonomi, partite Iva e Covid, e come questi due elementi siano collegati secondo un rapporto di causa-effetto. Inoltre, sempre oggetto di analisi è il post Coronavirus, con l’arrivo del vaccino che dovrebbe far decrescere definitivamente la curva epidemiologica e favorire la ripresa economica dei vari settori produttivi.

Crisi partite Iva dopo il Covid: cosa si è fatto e cosa si doveva fare per salvare le libere professioni

Iniziamo la nostra analisi della crisi delle partite Iva dopo il Covid cercando di capire cosa si è fatto e cosa si doveva fare. Il governo attraverso il decreto Ristori sta cercando di ripristinare almeno parzialmente un equilibrio economico messo in seria difficioltà dal Coronavirus. Il sistema finanziario nostrano, infatti, già proveniente da un periodo non proprio roseo, ha visto amplificarsi la negatività della propria condizione. Specie di quella dei lavoratori e dei liberi professionisti. Una categoria, quest’ultima, che rischia sempre più di estinguersi.

A tal proposito abbiamo coinvolto l’onorevole Gigi Casciello per un parere ed alcune indicazioni utili in merito.

“In questo momento le categorie maggiormente esposte alla crisi economica sono quelle degli autonomi. Quindi piccoli imprenditori, artigiani e liberi professionisti: insomma le cosìdette partite Iva. Da questo punto di vista è chiaro che bisogna evitare che ci sia una doppia Italia. Quella del lavoro garantito e quindi dei dipendenti da un lato, le cui garanzie sono state costruite nel tempo sulla base di studio e sacrificio, mancherebbe altro. E dall’altro, un’Italia fatta di lavoratori che non godono della stessa garanzia e che necessita per questo di interventi forti e rapidi” – spiega l’onorevole Casciello –

“Bisogna per tanto riequilibrare questa disparità – continua – facendo in modo che non ci sia. Lo si può fare innanzitutto sospendendo tutti i pagamenti fiscali verso lo Stato. Tutte le rate non pagate andrebbero sanate entro il 10 dicembre, ma pare evidente che chi non ha potuto farlo nei mesi precedenti non lo potrà fare nemmeno ora. C’è necessità quindi di una sospensione in tal senso almeno fino al 31 Marzo. Poi va sicuramente assegnato un indennizzo alle partite Iva pari all’ammontare della somma di utile dichiarata l’anno scorso di questo periodo”.

Avvocati, giornalisti e libere professioni si estinguono

Spostiamo ora l’attenzione sulle figure di avvocati, giornalisti e libere professioni destinate ad estinguersi, cercando di capire come salvarli. Insomma come tutelare una categoria professionale a forte rischio ma che rappresenta un elemento cardine del sistema finanziario. I lavoratori in proprio o autonomi, che dir si voglia, sono da sempre il motore dell’economia italiana al pari di aziende e grandi filiere produttive. Artigiani, commercianti, ristoratori, così come le famiglie, si ritrovano ora accomunati non solo dall’emergenza sanitaria ma da un destino economico che sembra segnato. Motivo per cui occorre fare uno sforzo atto ad assicurare loro una sopravvivenza che non è stata mai incerta come ora.

Seguiamo in quest’ottica ancora una volta le parole dell’onorevole Gigi Casciello:

“C’è un dato molto interessante da evidenziare in tal senso: ci sono circa 2 milioni di liberi professionisti iscritti alle casse previdenziali private, che sono state escluse dal contributo a fondo perduto di Maggio. E’ chiaro che per recuperare l’ammanco precedente bisogna garantire entro la fine di quest’anno un’indennità importante a fronte delle perdite riscontrate. Il problema è che per fare questo occorrono molti soldi e bisogna per forza procedere a debito”. 

Cosa devono fare partite Iva e liberi professionisti per ripartire

Vediamo infine cosa devono fare partite Iva e liberi professionisti per ripartire dopo la pandemia. Cerchiamo di ipotizzare uno scenario di quello che accadrà alle partite Iva nel post Covid e delineare una serie di elementi per la ripresa defintiva. Con l’arrivo del vaccino, infatti, la curva epidemiologica dovrebbe indirizzarsi verso una discesa decisa e favorire di conseguenza un ripristino economico graduale. Riportiamo anche in questa circostanza le parole in merito dell’onorevole Casciello:

“Nel periodo definiamolo così del post Covid, bisognerà in primis snellire la burocrazia ed alleggerire poi il carico fiscale. Condizioni, queste, che favorirebbero i tanti giovani che vogliono intraprendere una carriera professionale. Basti pensare ai costi di cassa forense a cui sono soggetti gli avvocati, per fare un esempio, che ammontano a circa tremila euro annui, più o meno. Per non parlare di chi non riesce nemmeno a far fronte alle spese delle casse previdenziali. Inoltre occorre accelerare i pagamenti da parte dello Stato, perchè tante piccole imprese ma anche professionisti che hanno prestato una propria collaborazione allo Stato (enti, Comuni etc.) assistono a dei ritardi nella retribuzione a volte anche di anni” – sostiene Gigi Casciello –

“Tuttavia se non ci sono fondi è chiaro che diventa complicato trasferirli da una parte all’altra – prosegue – è un cane che si morde la coda. Nel momento in cui si concretizza però quanto detto prima ne conseguirebbe una boccata d’ossigeno vitale per i lavoratori. Fermo restando che la condizione di crisi economica credo durerà ancora per un pò anche nel post Covid”.

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Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto
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