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Viaggi dopo il Covid: come cambierà il modo di viaggiare, Tessa Gelisio

R. C.
20/11/2024

Come saranno i viaggi dopo il Covid: come cambierà il modo di viaggiare post Coronavirus, il parere dell'ambientalista e presentatrice tv Tessa Gelisio.

Viaggi dopo il Covid - Tessa Gelisio

Viaggi dopo il Covid - Tessa Gelisio

Uno dei tanti ambiti influenzati negativamente dalla pandemia in atto riguarda il viaggiare. Viaggiare dopo il Coronavirus in aereo, in treno o in auto non sarà più la stessa cosa. Viaggi di gruppo proposti dalle agenzie per molto tempo potrebbero non essere più proposti agli amanti del turismo. Nuovi pacchetti vacanza a misura di famiglia o coppia, cambiamenti e divieti che condizioneranno voli, tratte in mare ed anche vacanze all’estero.

Gli spostamenti nazionali ed internazionali hanno subito grossi cambiamenti che si protrarranno inevitabilmente fino al post Coronavirus. I viaggi dopo il Covid, dunque, saranno diversi rispetto a quelli attuali, dove le norme restrittive ne limitano il raggio d’azione. Come cambierà il modo di viaggiare e di spostarsi post pandemia (e dunque anche dopo il vaccino) è una domanda a cui appare ancora poco chiaro dare una risposta.

Proprio per questo motivo abbiamo coinvolto nella nostra disamina il parere di un’ambientalista nonchè nota presentatrice tv Tessa Gelisio.

La carriera di quest’ultima si è sviluppata in una prima fase proprio attraverso programmi fondati sugli spostamenti, via mare e non solo. Basti pensare appunto a “Pianeta Mare”, o ancora “Italia che vai”, “Solaris”, “il mondo a 360°” e molti altri. Contenuti televisivi accomunati anche dalla tematica ambientale, della tutela del mondo e della natura che ci ospita.

Ciò ovviamente si ricollega alla nuova mobilità in essere con una sempre maggiore tendenza verso soluzioni green ed eco-sostenibili. Vediamo, per tanto, come cambierà il modo di viaggiare delle persone. Come saranno i viaggi dopo il Covid in Italia e all’estero, e quando si potrà andare di nuovo in vacanza. Ma è interessante anche valutare se sta maturando una nuova consapevolezza nel turismo, se è nata l’esigenza di darsi delle regole in questo senso.

Viaggi dopo il Covid in sicurezza: come cambierà il modo di viaggiare delle persone con nuove regole

Iniziamo la nostra analisi dei viaggi dopo il Covid in sicurezza muovendo dal come cambierà il modo di viaggiare delle persone. Cosa si potrà fare, dunque, dove non possiamo o potremo andare in caso di continuità delle misure di contenimento. Come saranno allora i viaggi in aereo, o in nave per non parlare dei viaggi vacanze e del turismo. Una serie di incognite legate al viaggiare durante e dopo la pandemia ancora irrisolte.

A tal proposito abbiamo coinvolto la figura della nota presentatrice tv ed ambientalista Tessa Gelisio. Di seguito le sue opinioni in merito:

“Non ci sarà ovviamente un immediato ritorno al passato e alla normalità dal punto di vista della mobilità. Ci saranno viaggi ancora di prossimità come accaduto quest’estate, quindi non ci saranno grosse differenze. Si tenderà a spostarsi di più in Italia e dunque sul territorio nostrano piuttosto che andare all’estero. Sicuramente appena dopo il vaccino la situazione andando a migliorare porterà ad un allentamento graduale delle misure restrittive. Quindi è ipotizzabile che a settembre prossimo avremmo vissuto un’estate come quella di pochi mesi fa” – spiega Tessa Gelisio –

“Questo ovviamente tenendo sempre presente il rispetto delle regole anti -Covid – prosegue – non un via libera per tutti insomma. Psicologicamente bisognerà per tanto stare ancora attenti anche perché non ci sarà un’immediata copertura vaccinale tanto ampia da garantire un’immunità di gregge. I viaggi dopo il Covid quindi saranno secondo me ancora di carattere nazionale, anche perché comunque se non si è vaccinati, non si rischierebbe mai di andare altrove con un tipo di sanità differente”.

Come viaggiare dopo il Coronavirus in auto, camper, barca

Incentriamo ora il focus maggiormente sul come viaggiare dopo il Coronavirus in auto, camper o barca. Nello specifico la questione è se maturerà o meno una consapevolezza di darsi nuove regole sul piano della mobilità nei viaggi dopo il Covid.

La presentatrice tv ed ambientalista Tessa Gelisio si è espressa così a riguardo:

“Sulla mobilità c’è già un orientamento maggiore verso l’eco-sostenibilità: basti pensare alle auto elettriche ad esempio. Per le navi e gli aerei, invece, il discorso è un po’ più lungo poiché i costi sono decisamente più elevati e anche la tecnologia di sviluppo è più indietro. Per quanto riguarda poi il settore turistico si è un tantino indietro rispetto ad altri ambiti dal punto di vista ambientale. Eccezion fatta per il turismo naturalistico ovviamente. Mentre i turismi legati al divertimento, all’arte e al viaggiare sono meno legati al fattore sostenibilità. Vengono scelte le località naturali sempre più, ma ciò non implica anche una sostenibilità del viaggio” – afferma Tessa Gelisio –

“Un viaggio è sostenibile se ha un mezzo di trasporto e strutture che accolgono con un ottimo impatto ambientale. I mezzi poi si stanno spingendo verso le basse emissioni con gli esemplari ibridi o elettrici supportati dagli Eco bonus. Per quel che concerne la consapevolezza, invece, esiste una costante progressione della sensibilità delle persone. Il problema più che altro è la velocità con cui avviene questo cambiamento. Se si fa ad esempio una transizione ad una società a zero emissioni in cento anni si avranno delle conseguenze; se invece la si concretizza in dieci anni ce ne saranno delle altre. La tempestività d’intervento è fondamentale sul piano ambientale, attualmente è in atto ma procede un po’ a rilento. A ciò in ultimo si aggiunge il fatto che essendo sul pianeta 8 miliardi di persone circa diventa complicato maturare un cambio di rotta rapido”.

I viaggi dopo il Covid: come saranno i turisti del futuro

Parlare dei viaggi dopo il Covid vuol dire anche iniziare a focalizzare come saranno i turisti del futuro. Cosa cercheranno questi ultimi dai viaggi aerei, o marittimi, o ancora on the road, in seguito alle nuove condizioni post pandemia. Ci sarà ovviamente una maggiore voglia di libertà, di svago per mettersi alle spalle definitivamente quello che è stato. Il virus, i decessi, i ricoveri e le moltpelici negatività generate dalla diffusione del contagio.

Se prima del Coronavirus il viaggiare era inteso come un di più, un’esperienza di arricchimento ma pur sempre un plus. Nel post Covid sicuramente muteranno le modalità e caratteristiche di ciò che cercano i viaggiatori. Coloro che si mostravano maggiormente indirizzati verso l’estero ora guarderanno di più in “casa”, dunque al proprio Paese. Questo porta a pensare che ci sarà un numero minore di voli aerei per prediligere i viaggi in auto. Sia per una questione di sicurezza che di prevenzione nei confronti di un latente nemico virale. Ciò porta di conseguenza ad escludere anche i mezzi di trasporto come veicoli turistici, ad esempio bus, treni e pullman.

Si svilupperà probabilmente una predilezione dell’esplorazione “wild”, con la natura in primo piano rispetto a villaggi affollati o mete balneari. Del resto il timore è probabile che ci accompagnerà ancora per un pò, oltre la continuità del rispetto di norme che sono divenute parte integrante della nostra esistenza e saranno destinate ad esserlo ancora per molto.

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Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto
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