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Chi era Agitu Ideo Gudeta, uccisa e violentata: vita e morte

R. C.
26/12/2024

Imprenditrice esempio di tutela del territori, chi era Agitu Ideo Gudeta, biografia, famiglia, figli, vita, morte e perché è stata uccisa l'Etiope, vittima di femminicidio.

Foto per capire chi era Agitu Ideo Gudeta

Foto per capire chi era Agitu Ideo Gudeta

Le montagne del Trentino erano la sua casa, le capre la sua vita, esempio di sostenibilità ed integrazione.

Sempre con il sorriso, forte, coraggiosa in ogni momento della sua vita, sempre pronta a lottare  al fianco dei contadini e degli allevatori etiopi.

La sua storia parlava di emigrazione, accoglienza, valorizzazione del territorio, amore per la terra e gli animali, autonomia e libertà femminile, nuove radici.

Sui social, in particolare su Facebook condivideva spesso scatti con i suoi amati animali. Non mancano poi foto in cui sempre sorridente mostrava i frutti spontanei del suo lavoro.

La sua vita, esempio per tanti, è stata spenta la sera del 29 dicembre 2020 da un suo ex collaboratore suo assassino.

Un caso non di razzismo come inizialmente supposto, ma di femminicidio che ci porta a capire chi era Agitu Ideo Gudeta, perché, da chi è stata uccisa e che rapporto aveva con il suo assassino, ecco una sua breve storia, vita e morte.

Chi era Agitu Ideo Gudeta: biografia, origini, età, vita e morte dell’imprenditrice agricola

Per scrivere una biografia che ci dica chi è Agitu Ideo Gudeta, Facebook e Instagram dell’imprenditrice, ci aiuteranno per sapere della sua vita privata, anziché la storia della sua morte, anni, origini e figli.

Nata ad Addisa Abeba, capitale dell’Etiopa, avrebbe compiuto 43 anni il 1 gennaio 2021. Suo padre, professore universitario, con la sua famiglia si era trasferito negli Stati Uniti per sfuggire alla repressione.

La donna Etiope invece lasciata la sua terra d’origine, aveva raggiunto l’Italia all’età di 18 anni per studiare sociologia all’Università di Trento, dove si era laureata alcuni anni fa.

Dopo gli studi aveva deciso di ritornare nel suo paese natale da dove era poi fuggita definitivamente nel 2010.

La sua attività aveva ricevuto apprezzamenti da Slow Food e dall’Expo di Milano nel 2015, durante l’importante evento fieristico, aveva rappresentato il Trentino. Da poco aveva aperto un negozio con i suoi prodotti locali nel centro di Trento.

Tra i tanti riconoscimenti anche quello come miglior prodotto del Trentino. La scorsa estate Legambiente aveva riconosciuto il valore del progetto assegnando ad  Agitu Ideo Gudeta, Bandiera Verde per il doppio valore di recupero delle tradizioni pastorali ed esperienza imprenditoriale brillante.

Aveva ambiziosi progetti per il futuro, aveva comprato un edificio dismesso dietro la sua abitazione di cui voleva farne un agriturismo bio la prossima primavera. Voleva poi aprire una foresteria con un piccolo bed and breakfast, aveva già chiesto i permessi per avviare i lavori.

L’Etiope nutriva un profondo amore per i suoi animali e per il territorio in cui viveva. In uno degli ultimi post su Facebook aveva scritto: “Amore incondizionato, nulla conta di più di loro nella mia vita e nulla mi appaga come il loro amore puro incondizionato, sono la mia forza e il mio rifugio, sono in grado di rigenerarmi, mi trasmettono serenità tranquillità e sono grata a loro, io esisto perché ci sono loro e sono la mia vita.”

Nel 2017, la senatrice Emma Bonino l’aveva voluta al suo fianco in un’iniziativa di sensibilizzazione sul ruolo delle donne immigrate e rifugiate in Italia.

Circa la sua vita privata, non sappiamo se fosse sposata, non abbiamo notizie di un marito di Agitu Ideo Gudeta ne tanto meno di figli.

Non è stata uccisa per razzismo, come è morta Agitu

Oggi dalle ultime notizie sappiamo chi era Agitu Ideo Gudeta prima di essere uccisa, ma cosa ha fatto e perché é morta per mano del suo assassino, suo dipendente?

Il 29 dicembre 2020, l’Etiope non rispondeva al telefono e non si era presentata ad un appuntamento con un tecnico.

La sua vicina insospettita, dopo aver bussato diverse volte alla sua porta, ha deciso di entrare con una chiave di riserva. Ha così scoperto il corpo senza vita dell’imprenditrice agricola.

La donna è stata uccisa barbaramente a martellate nella sua camera da letto dopo aver subito violenza.

La mattina del 30 dicembre, un suo ex collaboratore, il 32enne Suleiman Adams, di origini ghanesi, ha confessato l’omicidio dicendo di averla colpita a morte dopo una lite avvenuta per motivi economici. Uno stipendio arretrato che nei giorni precedenti, aveva più volte chiesto alla donna.

L’assassino avrebbe confessato di aver colpito più volte la sua titolare alla testa con un martello. Suleiman Adams avrebbe anche ammesso nel corso dell’interrogatorio di aver abusato della donna mentre era agonizzante. L’uomo ha detto di essersi nascosto nella stalla.

Il 32enne è rinchiuso nel carcere di Spini di Gardolo a Trento.

Già in passato, l’Etiope aveva subito attacchi razzisti, insulti, minacce, danni al bestiame, ai suoi terreni che nel 2018 l’avevano portata a denunciare un suo vicino. Arrestato  e condannato per lesioni a nove mesi di carcere. “Mi insultano, mi chiamano brutta negra, dicono che me ne devo andare e che questo non è il mio posto”, aveva detto.

Formaggi e tutela del territorio, chi era Agitu Ideo Gudeta imprenditrice

Non solo la storia della sua vita raccontata dalle ultime notizie, Agitu Ideo Gudeta chi era, possiamo leggerlo della sue foto e post di Facebook e Instagram.

La donna dopo aver conseguito la laurea in sociologia, era ritornata in Etiopia dalla nonna per lottare contro il land grabbing. Ovvero l’accaparramento delle terre da parte di multinazionali e Paesi stranieri per sfruttarle cacciando i contadini locali.

Per questo suo impegno contro lo sfruttamento delle terre da parte delle multinazionali era perseguitata dal governo. Minacciata di morte, a rischio di essere arrestata, e anche a causa della guerra, decide nel 2010 di ritornare in Italia e rimanervi definitivamente.

Si stabilisce a Frassilongo, un piccolo comune del trentino dove per vivere fa la barista. Il suo sogno però era quello di avere un allevamento di capre. Ben presto la sua idea diventa realtà.

Apre una sua azienda agricola, “La capra felice”. Inizia facendo ciò che avrebbe voluto fare in Etiopia, recupera terreni dismessi e abbandonati. Decide di allevare una razza di capre autoctone e in via di estinzione, la capra Mochena.

La donna si svegliava alle quattro del mattino per portare le sue capre al pascolo tra le valli e le montagne del trentino. Aveva anche imparato a proteggerle dagli orsi. “Quando vedo impronte o segnali della presenza di un orso mi chiudo in auto con dei petardi. Basta fare un po’ di rumore e il mio ‘vicino’ sa che è meglio andare da qualche altra parte”, aveva raccontato.

Grazie alla passione e alle conoscenze apprese dalla nonna, con undici ettari di terreno e un centinaio di capre produceva latte, formaggi, yogurt, tutto rigorosamente biologico.

L’Etiope uccisa, aveva dichiarato in un’intervista che dopo aver portato avanti alcuni progetti nel suo paese di origine con i pastori nomadi del deserto. Aveva imparato ad allevare le capre. Ha così pensato che con tutti i pascoli del trentino non sarebbe stato difficile fare del buon latte. L’idea è stata quella di recuperare alcune razze autoctone, delle capre molto resistenti che non hanno bisogno di nulla, come la razza Mochena per avviare un progetto che fosse sostenibile.

Anagrafica Principale
Le montagne del trentino erano la sua casa, le capre la sua vita, esempio di sostenibilità ed integrazione. Sempre con il sorriso, forte, coraggiosa in ogni momento della sua vita, sempre pronta a lottare  al fianco dei contadini e degli allevatori etiopi. La sua vita, la sua luce esempio per tanti, sono state spente la sera del 29 dicembre 2020 da un suo ex collaboratore.
Nome e CognomeAgitu Ideo Gudea
Luogo di nascitaEtiopia
ProfessioneImprenditrice agricola
Breve BiografiaLe montagne del trentino erano la sua casa, le capre la sua vita, esempio di sostenibilità ed integrazione. Sempre con il sorriso, forte, coraggiosa in ogni momento della sua vita, sempre pronta a lottare  al fianco dei contadini e degli allevatori etiopi. La sua vita, la sua luce esempio per tanti, sono state spente la sera del 29 dicembre 2020 da un suo ex collaboratore.
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Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto
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