Il Governo ha di nuovo aggiornato i colori delle zone italiane: dal 4 dicembre numerose regioni passano in zona gialla con regole su spostamenti e coprifuoco nuove o diverse. Per quanto riguarda cosa si può fare in zona gialla, restano fermi i divieti previsti dal DPCM del 4 novembre. Nelle regioni gialle sono imposte restrizioni minime per gli spostamenti, le visite coniugali e ai congiunti. Rimangono però alcune restrizioni per gli spostamenti fuori regione, ed alcune ipotesi eccezionali di mobilità che devono essere giustificati per motivi lavorativi o di necessità.
Dopo un paio di settimane che hanno visto la curva epidemica crescente e le regioni italiane cambiare colore quasi settimanalmente, alla fine del mese di novembre 2020 finalmente sono arrivati dei risultati incoraggianti. Le regioni Campania, Lombardia, Toscana, Piemonte e Calabria hanno visto calare il numero dei contagi.
In numerose regioni l’indice RT (che è il più importante tra i 21 indicatori Covid) è sceso sotto la soglia di pericolo; questo significa che queste zone sono passate da rosse o arancioni a gialle. Quest’ultimo rappresenta il livello più basso di pericolosità configurato dal DPCM, con restrizioni minime in confronto a quelle previste per le zone più gravi.
Naturalmente, molti cittadini che si sono trovati a passare da una zona all’altra si chiedono cosa è possibile fare e quali sono gli spostamenti permessi. Parallelamente, quali sono le cose che non si possono fare e le relative sanzioni. Vediamo meglio questi aspetti per quanto riguarda le regioni gialle.
Cosa si può fare in zona gialla: regole spostamenti e acquisti possibili in queste aree
Per chi abita o è residente in una zona gialla, le regole condizionano spostamenti, mobilità, orari di apertura e chiusura di bar, negozi, ristoranti e così via. È fondamentale conoscere quindi la normativa che disciplina questi aspetti, poichè costituiscono il cuore fondamentale delle restrizioni per il Covid-19.
Il primo e fondamentale punto riguarda ovviamente la mobilità in queste regioni. Quali sono le restrizioni alla circolazione? In realtà relativamente poche: in zona gialla spostamenti in auto e a piedi sono consentiti senza obbligo di motivazione dalle 05:00 alle 22:00; vige cioè il coprifuoco.
Fuori da questi orari, le regole della zona gialla prevedono che gli spostamenti sono consentiti soltanto se supportati da comprovati motivi lavorativi, di salute o per situazioni di necessità. Questi motivi devono essere dichiarati nell’autocertificazione, che è dunque necessaria e da portare sempre con sé quando ci si sposta al di fuori degli orari consentiti.
Il DPCM del 4 novembre non prevedeva limitazioni particolari – oltre a quelle del limite d’orario – per gli spostamenti fuori dal proprio comune o dalla propria regione. A questo riguardo bisogna specificare però che ci si può muovere liberamente solo tra regioni gialle, e non tra zone di colori diversi. Per gli spostamenti intra-colore, infatti, serve l’autocertificazione e un motivo valido a questa legato che li giustifichi.
Al momento, tuttavia, devono essere considerate anche le nuove regole previste per le feste natalizie. Dal 21 dicembre al 6 gennaio è vietata la mobilità tra regioni, indifferentemente dal colore delle stesse, nel tentativo di evitare i grandi assembramenti tipici delle feste. Inoltre, per il 25 e 26 dicembre e il 1 gennaio è vietato spostarsi in comuni diversi; sono fatti salvi solo i motivi dell’autocertificazione.
Al momento non è prevista una limitazione generalizzata dell’attività sportiva. In zona gialla bar, ristoranti, gelaterie e attività limitrofe restano aperti fino alle 18:00. Dopo le 18:00 è consentito l’asporto fino alle 22 e la consegna a domicilio senza limiti d’orario. La nuova normativa “natalizia”, però, lascia i negozi aperti fino alle 21:00.
Spostamenti zone gialle visite congiunti, familiari e assistenza
Vediamo ora meglio quali sono le regole particolari previste per certi tipi di spostamenti in zona gialla. Si parla delle visite ai congiunti, ai familiari e per assistenza, in particolar modo per gli anziani che ne hanno bisogno. Il governo ha comunque messo a disposizione una pagina FAQ aggiornata per rispondere ai vari interrogativi.
Va premesso che la normativa generale del DPCM del 4 novembre per le zone gialle non prevedeva limitazioni in questo senso. Già negli orari consentiti (05:00-22:00) era permesso compiere tutti questi spostamenti senza bisogno di giustificarli. Al di fuori di questi orari, almeno le visite di assistenza erano comunque consentite in quanto rientranti nei motivi di necessità dell’autocertificazione.
Detto questo, va specificato che la vecchia normativa va adesso conciliata con le nuove regole previste in occasione delle feste natalizie. Per evitare grandi assembramenti, infatti, sono state promulgate nuove restrizioni valenti anche per la zona gialla.
Dal 21 dicembre al 6 gennaio, come detto, non è possibile viaggiare tra regioni e province diverse dalla propria. Non è possibile farlo neanche per visitare i congiunti o i familiari. Ma c’è di più. Il 25 e 26 dicembre e il 1 gennaio non è possibile neanche spostarsi dal proprio comune. Questo significa che, sempre rispettando gli orari del coprifuoco, sarà possibile incontrare famiglia e congiunti solo se si trovano nello stesso comune.
Per spostarsi al di fuori del comune in queste date bisogna essere supportati dai motivi dell’autocertificazione. Purtroppo, il ricongiungimento tra congiunti e familiari non rientra in questi motivi giustificati. È invece giustificata sempre la mobilità a fini di assistenza, poichè rientra nei motivi di necessità; vale solo però nei casi di persone non auto-sufficienti.
Spostamenti nelle zone gialle per lavoro: come fare
Come già detto, in zona gialla il coprifuoco limita la mobilità. Dal 21 dicembre al 6 gennaio, però, è vietato spostarsi in regioni e province diverse se non per motivi “autocertificati”. Uno di questi è il motivo lavorativo. Vediamo meglio il suo significato.
È possibile spostarsi sempre, senza restrizioni, per comprovate esigenze lavorative. Ma che significa? Per capire, bisogna analizzare la circolare 6/2020 dei Consulenti del Lavoro. La circolare in questione recita che le comprovate esigenze lavorative non devono necessariamente riferirsi a compiti eccezionali, urgenti o indifferibili. Possono infatti riferirsi alle ordinarie esigenze lavorative; in parole povere, si parla di qualunque prestazione richiesta dal proprio lavoro secondo le modalità nelle quali questo si svolge.
Non serve quindi che la mansione sia urgente, o necessaria, o improrogabile. Basta semplicemente che sia funzionale allo svolgimento corretto del proprio lavoro; nel senso che lo spostamento è necessario per adempiere ai propri doveri. Non solo: si parla anche delle ordinarie incombenze della vita lavorativa non strettamente legate alla mansione. Tragitto casa-lavoro, pausa pranzo, consegne a domicilio e così via.
Spostamenti nelle zone gialle per motivi di salute: come fare
Un altro motivo sempre giustificato è quello di salute. In zona gialla è sempre permesso spostarsi, anche durante il coprifuoco, per questioni inerenti alla salute propria ed altrui. Vediamo meglio questo concetto.
I motivi di salute che rendono giustificabili gli spostamenti sono tutti quegli interventi o terapie ritenute indispensabili e non procrastinabili dal personale sanitario. Per esempio i cicli di chemioterapia, alcuni interventi non rimandabili ma anche prestazioni sanitarie meno importanti, come per esempio il dentista.
La questione è poco chiara su alcuni punti. Il governo ha affermato che è possibile spostarsi fuori dalla regione soltanto se i trattamenti necessari non sono disponibili dove si abita o dove si risiede. Questo significherebbe, in parole povere, che non si può scegliere di essere curati da un ospedale esterno, se si volesse.
L’unione nazionale dei consumatori ha promulgato un testo dove specificava i vari punti non chiari o coerenti tra di loro, chiedendo al governo una migliore delineazione delle questioni in esame.
Cosa non si può fare in zona gialla da dicembre: divieti e sanzioni
Come già chiarito, in zona gialla sono vietati gli spostamenti non giustificati dall’autocertificazione nella fascia oraria 22:00-05:00. Dal 21 dicembre al 6 gennaio è vietato muoversi tra province e regioni senza autocertificazione. Nei giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno, è vietato uscire dal proprio comune senza i motivi già precedentemente giustificati.
Detto questo, quali sono le sanzioni previste per chi infrange queste regole? Il governo ha specificato che si applicano le sanzioni già previste dal DPCM del 4 novembre.
La sanzione amministrativa per gli spostamenti non consentiti va da 400 a 1.000 euro, con una riduzione del 30% (280 euro) se pagata entro 5 giorni.
Non solo, però. Nelle ipotesi in cui l’autocertificazione sia falsa o mendace, scatta il reato di falsa attestazione a pubblico ufficiale, previsto dall’articolo 495 del Codice penale e punito con la reclusione da 1 a 6 anni.