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Cosa si può fare in zona rossa in Italia, restrizioni aree-zone

Martina Sapio 11 Dicembre 2020
M. S.
19/11/2024

Permessi e cosa si può fare in zona rossa a dicembre, spostamenti consentiti, visite a familiari, congiunti, motivi assistenza e divieti in queste regioni.

La zona rossa ha restrizioni più decise, perché è quella a maggior rischio tra le delineate dal DPCM 4 novembre. Qui ci sono regole più stringenti della mobilità, degli esercizi commerciali, delle visite a parenti e congiunti. È necessaria l’autocertificazione per tutti gli spostamenti, e pochi sono quelli giustificati in base ai suoi motivi. Fondamentale è conoscere cosa è permesso e cosa no, quali sono le restrizioni fondamentali e le sanzioni previste per chi le viola.

Ma cosa si può fare nella zona rossa e restrizioni previste, non sembrano più preoccupare gli italiani perché questa area sembra essere scomparsa dalla cartina a zone Covid dell’Italia. Dopo Campania, Lombardia, Veneto e altre regioni, attualmente ormai solo l’Abruzzo, che pure è in procinto di cambiare colore e dirigersi verso un rischio più basso.

Le regioni rosse sono state spesso definite in lockdown, a causa delle numerose limitazioni alla mobilità dei cittadini. Vediamo allora meglio quali sono gli spostamenti consentiti in queste zone, cosa effettivamente si può fare e cosa cambia rispetto alla normativa precedente.

Cosa si può fare in zona rossa: restrizioni a spostamenti e acquisti possibili in queste aree

Essere in zona rossa cosa significa? In Italia è al momento quella con più limitazioni agli spostamenti e all’esercizio delle attività commerciali. È necessaria l’autocertificazione per qualunque tipo di circolazione.

A differenza delle zone gialli e di quelle arancioni, in una regione rossa sono vietati tutti gli spostamenti non giustificati. Quando si dice giustificati si intende quelli sostenuti da comprovate esigenze lavorative, di salute e di necessità. Non vige qui alcun coprifuoco, permanendo il divieto di mobilità a tutte le ore del giorno e della notte.

Questo è quanto premesso dal DPCM istitutivo delle varie zone del 4 novembre 2020. Le disposizioni vanno però conciliate con il nuovo decreto governativo, emanato in vista delle feste natalizie.

Questa nuova normativa, infatti, dispone una serie di nuove regole. Va tuttavia ricordato che quando sono presenti più leggi sulla stessa materia, prevalgono le leggi più specifiche, in questo caso più restrittive. Al momento, quindi, le regole della zona rossa prevalgono su quelle nuove previste per le feste natalizie, che sono paradossalmente meno restrittive.

In ogni caso, le nuove regole prevedono un generale divieto di circolazione intra regionale tra il 21 dicembre e il 6 gennaio. Nelle giornate del 25 e 26 dicembre e 1 gennaio, inoltre, non ci si potrà spostare dal proprio comune. Tutte queste nuove restrizioni in zona rossa in Italia impattano poco, in quanto questi spostamenti tra regioni, province e comuni sono sempre vietati salvi i motivi dell’autocertificazione.

Per quanto riguarda i negozi, il nuovo DPCM prevede che questi possano rimanere aperti fino allle 21:00, per permettere lo shopping natalizio. Anche qui, però, le disposizioni vanno coordinate. I negozi in zona rossa resteranno dunque chiusi limitatamente a quanto previsto per le sue regole originarie.

Spostamenti zone rosse visite congiunti, familiari assistenza

Vediamo ora qual è la disciplina prevista per i tipici spostamenti delle feste. Parliamo ovviamente del visitare la famiglia, i congiunti e chi ha bisogno di assistenza.

Come già premesso in precedenza, in zona rossa gli spostamenti sono sempre vietati se non sorretti dai motivi dell’autocertificazione. La nuova normativa nazionale diventa praticamente equivalente a Natale, Santo Stefano e Primo dell’anno. In queste date, infatti, è vietato uscire dal proprio comune se non si ha una giustificazione.

Ma visitare i familiari ed i congiunti rientra nei motivi dell’autocertificazione? In parole povere, no. La visita ai parenti non rientra nei motivi di necessità, anche se quei parenti abitino da soli. Questo punto in particolare ha scatenato varie proteste da parte delle regioni. Queste accusano infatti il governo di spaccare le famiglie, dato che potrebbe verificarsi la paradossale ipotesi di nuclei familiari che pur abitando a pochissima distanza non possono incontrarsi nelle giornate di festa.

L’unica visita consentita è quella ai soggetti non autosufficienti, cioè quelli che hanno bisogno di assistenza. In questo caso, infatti, si integrano gli estremi dei motivi di necessità giustificati.

Spostamenti nelle zone rosse per lavoro: come fare

Come già detto, la circolazione nelle regioni rosse è consentita solo per i motivi dell’autocertificazione. Tra questi motivi c’è quello lavorativo. Vediamo meglio cosa significa.

Spostarsi per lavoro è uno dei pochi tipi di mobilità consentiti; permette, in qualunque data e a qualunque ora, di muoversi tra comuni, province e regioni.

Inizialmente si era pensato che per motivo lavorativo si dovesse far riferimento a quelle esigenze lavorative improrogabili, necessarie o urgenti. Ad oggi, dopo un’interpretazione delle disposizioni governative, il campo di applicazione si è allargato.

I motivi lavorativi ricomprendono qualunque spostamento legato ad una mansione lavorativa, che per essere effettuata necessità della mobilità in virtù della stessa strutturazione del rapporto di lavoro. In parole povere, ci si può muovere tutte le volte che il lavoro lo richiede.

In questo senso, sono spostamenti giustificati anche quelli solo largamenti correlati al proprio lavoro. Il tragitto casa-lavoro, la pausa pranzo in un luogo diverso, le consegne a domicilio e così via.

Spostamenti nelle zone rosse per motivi di salute: come fare

I motivi di salute ricomprendono un’altra, vasta categoria di spostamenti consentiti in zona rossa. Analizziamo meglio questo aspetto.

Per motivi di salute si intendono tutti quegli spostamenti necessari per effettuare certe terapie. Si parla di terapie improrogabili o necessarie, come chemioterapie, PET, o interventi chirurgici ritenuti fondamentali dai medici.

La particolarità di questo motivo, ed è per questo che è stato a lungo criticato, è che il dato normativo sostiene che lo spostamento al di fuori della provincia o della regione debba essere effettuato solo quando non sia possibile ricevere il trattamento nel luogo in cui si risiede. Molte proteste si sono sollevate adducendo l’impossibilità, in questo modo, di lasciar scegliere i cittadini riguardo ai luoghi dove farsi curare.

In un’interpretazione recente, poi, si è ammesso rientrante nei motivi di salute anche il semplice controllo dal medico di base, l’appuntamento dal dentista e così via. Quindi, anche le terapie e le cure più mondane rientrano nel novero delle giustificazioni della mobilità.

Cosa non si può fare in zona rossa dal 4 dicembre: divieti e sanzioni

I divieti e le sanzioni più rilevanti sono quelle previste per gli spostamenti non giustificati. In zona rossa, quindi, praticamente tutti quelli che non possono essere supportati da un’autocertificazione.

Come già detto, la circolazione è vietata senza un giustificato e comprovato motivo. La sanzione per la violazione di queste regole è un’ammenda amministrativa che può andare dai 400 ai 1000 euro, ridotta del 30% se pagata entro cinque giorni.

Ma non solo: se sull’autocertificazione sono riportati dati falsi o mendaci, questo integra gli estremi del reato di falsa attestazione a pubblico ufficiale. L’illecito, sanzionato all’art 495 del codice penale, può portare alla reclusione da uno a sei anni.

© Riproduzione Riservata
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Martina Sapio Studentessa di Giurisprudenza alla Federico II di Napoli, scrivo per la sezione Attualità e vedo nel giornalismo il modo migliore di mettere in pratica le mie conoscenze. Ho sempre amato scrivere così come ho sempre amato informarmi sul mondo che mi circonda, sul suo modo di cambiare e di evolversi. Per questo ho deciso di iniziare ad esplorare questo mondo. Capire da quali meccanismi è mossa la nostra società. Mi interesso in particolar modo di politica e di tematiche economiche, sia di carattere nazionale che internazionale, di come queste costanti influenzino tutti noi. Nello scrivere cerco di essere quanto più diretta e chiara possibile: un lavoro di ricerca e di rifinitura che ha come obiettivo la sola, vera informazione. Leggi tutto