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Generazione Covid con meno scuola, università, musica e cultura, Gigi Casciello

R. C.
21/11/2024

La chiamano già generazione Covid: quella dei ragazzi con meno università, scuola, musica e cultura, il punto dell'onorevole Gigi Casciello.

Generazione Covid

Generazione Covid

La pandemia ha scosso inevitabilmente il tessuto sociale modificandone alcuni aspetti essenziali. Su tutti quello legato alla generazione del Covid, ossia del periodo in atto molto complicato sia sul piano economico che culturale oltre che sanitario. Ad essere minacciata non è solo la salute, ma anche il futuro dei giovani che pagano la crisi di questo periodo più di tanti altri. Una crisi che riguarda diverse aree: la formazione con l’università ormai trasferitasi online (al pari degli altri gradi d’istruzione). La cultura, con la musica che ha perso il contatto in presenza con il target di riferimento che è per l’appunto principalmente quello giovanile. Per non parlare del teatro o del cinema, luoghi di socializzazione ed aggregazione ma anche crescita dell’individuo. Insomma un quadro complessivo non proprio roseo per coloro che dovranno rappresentare la nuova società.

Facciamo il punto in merito insieme allonorevole Gigi Casciello, la cui esperienza ci è utile per tracciare al meglio una panoramica sulla generazione Covid.

Un’analisi completa del contesto sociale in cui si stanno formando i ragazzi, cosa succederà nel prossimo periodo ed il ruolo di politica e sindacati per salvare la loro condizione.

Generazione Covid: didattica a distanza e scuola online, più tecnologia ma meno emozioni

Iniziamo la nostra disamina riguardo la generazione del Covid partendo dalla didattica a distanza e scuola online. Un contesto con più tecnologia ma meno emozioni, dove il distacco e la mancanza di socializzazione la sta facendo da padrone. Una modalità, quella della DAD che sta creando disagio all’interno delle famiglie, con genitori degli studenti e docenti contrari alla controparte virtuale della dottrina in presenza. Il punto di contestazione principale concerne la mancanza di un rapporto diretto, e di conseguenza di uno scambio e trasmissione del sapere. Ecco cosa ne pensa in merito l’onorevole Gigi Casciello.

“Per ciò che riguarda la didattica a distanza io penso che durante il primo lockdown è stata quasi un disastro non essendo la scuola preparata ad affrontare tale forma di dottrina virtuale. Ma questo vale non solo per l’Italia, c’era una condizione generale non idonea per trasportare l’istruzione online. Anche da un punto di vista infrastrutturale dove ci sono intere aree del Paese che purtroppo non sono cablate o raggiunte dalla linea internet. Molti studenti così come i docenti sono stati costretti a fare l’impossibile per intercettare la connessione idonea per le video lezioni. Quindi soprattutto la prima fase della DAD è stata complicata per non dire disastrosa. In seguito un po’ migliorando l’organizzazione, un po’ per i fondi arrivati la condizione è migliorata da questo punto di vista” – sostine Casciello –

“Il problema che resta – prosegue – è che i ragazzi comunque hanno perso quasi un anno di formazione in presenza che non recupereranno facilmente, per tanto vi sarà un gap importante da colmare. Inoltre si è ampliato quello che il divario tra Nord e Sud sul piano accademico”.

Cosa succederà nei giovani con meno istruzione e cultura

La Generazione Covid è stata privata della socialità, oltre che della tradizionale istruzione. Cosa succederà nei giovani che hanno dovuto rinunciare agli incontri all’università, scuola, musica, teatro e cinema? Con la mancanza di quella serie di elementi fondamentali per la crescita e lo sviluppo sociale dell’individuo. Del resto le diverse forme d’espressione artistica, così come l’istruzione incidono in egual misura sull’evoluzione dei ragazzi. Il punto a riguardo di Gigi Casciello.

“Siamo una società dove ormai i rapporti sociali finiscono per prevalere su tutto il resto. I miei genitori andavano a mangiare la pizza o al ristorante due volte l’anno. Il matrimonio o le comunioni si facevano in casa, o ancora i rapporti erano di tipo amicale tra sorelle, fratelli, etc. Non c’era il rito dell’aperitivo, era un’altra Italia. Oggi invece la socialità è diventata un punto di snodo essenziale nella crescita delle persone. Dunque è inevitabile che la pandemia abbia comportato una serie di limitazioni comportamentali e di abitudini che specie i più giovani porteranno dietro a lungo” – afferma l’onorevole –

Quindi continua – “Per una volta confido in una cosa che non mi piace: la dimenticanza. Questa è una società senza memoria, ed in questo contesto potrebbe rivelarsi utile. Faccio un esempio: Per la morte di Paolo Rossi, sui social è stata citata una frase della canzone “Giulio Cesare” di Antonello Venditti che recita “Paolo Rossi era un ragazzo come noi”. Questo perché tutti pensavano che quello citato fosse il calciatore, senza sapere che Venditti si riferiva ad uno studente di architettura che fu ucciso a 19 anni a La Sapienza di Roma da un gruppo neo fascista. Questo per dire cosa, che la memoria è il punto essenziale della nostra vita, della nostra comunità. E oggi si sta verificando proprio questa perdita di memoria con una cultura in fase decrescente”.

Il ruolo della politica e dei sindacati per salvare la generazione Covid

In ultimo esaminiamo il ruolo della politica e dei sindacati per salvare la generazione del Covid. Un compito arduo che necessita di organizzazione e corretta programmazione al fine di migliorare una condizione attuale precaria. Ciò sia a livello formativo che lavorativo, aree d’azione dei politici così come dei sindacalisti, chiamati a recitare dunque un ruolo importante nel prossimo futuro dei giovani. L’onorevole Casciello si è espresso così su tale tematica:

“I sindacati dovrebbero imparare a rapportarsi con la realtà che oggi ci dice che il ruolo del sindacato non può essere solo quello di una giustizia corporativa. Lo sciopero della funzione pubblica è stata una cosa allucinante. Oggi per la scuola ad esempio c’è bisogno di un minimo di buon senso partendo dalla riorganizzazione del calendario scolastico. Il prossimo anno bisognerà recuperare ciò che non è stato possibile fare quest’anno. Non si può sospendere ad esempio l’attività didattica per maltempo, a meno che non vi siano reali problematiche di interruzione della connessione ad Internet. C’è per tanto bisogno di una programmazione adeguata. La politica invece, ha il dovere di fare di tutto perché si riparta dal merito a tutti i livelli. Sul piano accademico, universitario, per i ricercatori, professori, dottorandi etc. Ci sono tanti giovani professionisti che hanno studiato e dunque meritano di essere presi in considerazione”.

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Il suo successo si riconosce da subito, principalmente in due fattori; i suoi ideatori, giovani e brillanti menti, capaci di percepire i bisogni dell’utenza, il riuscire ad essere dentro le notizie, di cogliere i fatti in diretta e con obiettività, di trasmetterli in tempo reale in modo sempre più semplice e capillare, grazie anche ai numerosi collaboratori in tutta Italia che si avvicinano al progetto. Nascono nuove redazioni all’interno dei diversi atenei italiani, dei soggetti sensibili al bisogno dell’utente finale, di chi vive l’università, un’esplosione di dinamismo e professionalità capace di diventare spunto di discussioni nell’università non solo tra gli studenti, ma anche tra dottorandi, docenti e personale amministrativo. Controcampus ha voglia di emergere. Abbattere le barriere che il cartaceo può creare. Si aprono cosi le frontiere per un nuovo e più ambizioso progetto, per nuovi investimenti che possano demolire le barriere che un giornale cartaceo può avere. 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Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto
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