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Chi è la Befana e da dove viene: storia e origini Epifania

R. C.
14/12/2024

Attesa il 6 gennaio, ecco chi è la Befana e da dove viene per portare a bambini e non, dolci e carbone, storia, significato, origini e tradizioni della festa dell'Epifania.

Foto per capire chi è la Befana

Foto per capire chi è la Befana

Indossa scarpe rotte e vestiti rattoppati, ha pochi denti, il viso raggrinzito dall’età, il mento aguzzo e il caratteristico naso prominente.

È la vecchina più amata dai bambini. Colei che con la sua scopa la notte tra il 5 e il 6 gennaio riempie le calze appese ai camini di dolci e anche di carbone per i più monelli.

Simbolo dell’anno appena passato e di buon auspicio per quello appena cominciato, è la figura che chiude le festività natalizie. Come si dice la fattucchiera che porta via tutte le feste e festività dell’anno precedente.

Legata ad origini e tradizioni lontane e ad antichi riti pagani, oggi l’Epifania si festeggia in moltissimi paesi.

A dirci di lei, da dove viene la Befana chi è, quanti anni ha, dove vive, perché porta caramelle o carbone, è una breve storia a svelarcelo, cosi come qual è il significato della festa dell’Epifania.

Chi è la Befana perchè porta caramelle o carbone: storia, significato e origini della festa dell’Epifania

Per scrivere una breve storia che ci dica chi è la Befana e da dove viene, origini, età e perché porta caramelle o carbone, ci affideremo alle più antiche tradizioni pagane e raconti delle nonne.

Innanzitutto iniziamo dall’etimologia del termine Epifania, la parola deriva dal termine greco ἐπιφάνεια, epifáneia che significa “apparizione” o “manifestazione”.

Si festeggia il 6 gennaio, giorno in cui la Chiesa Cattolica celebra la rivelazione di Gesù agli uomini, ed è l’ultima festa, quella che chiude il lungo periodo del Natale. Il detto recita: “L’Epifania tutte le feste si porta via.”

Anche in letteratura, troviamo questa figura. Il poeta Giovanni Pascoli ha scritto una poesia. Ecco l’incipit: “Viene viene…vien dai monti a notte fonda. Come è stanca! La circonda neve, gelo e tramontana”.

Alla figura di questa vecchietta sono stati dedicati anche film e filastrocche. Tra i film: La freccia azzurra del 1996, Miacarabefana.it del 2009, S.O.S B…a del 2011 e la B…a vien di notte del 2018. Tra le filastrocche, la più conosciuta è: “La B. vien di notte, con le scarpe tutte rotte, il vestito alla romana, viva viva la B….a“.

Nell’immaginario collettivo, c’è un significato della Befana così come un perchè porta dolci o carbone. E’ sempre stata vista come una vecchia signora, piena di rughe, con i capelli grigi e con addosso abiti pieni di toppe colorate. Questo perché rappresenterebbe l’anno appena passato, un anno ormai vecchio proprio come lei. I doni che invece porta nelle calze sono simbolo di buon auspicio, di cose buone in arrivo per il nuovo anno.

Origini Epifania: significato pagano e religioso

Chi l’ha conosce nelle sue origini  popolari, la ricorda da bambino per la calza che lasciava la notte tra il 5 e il 6 gennaio, ma chi è la Befana secondo un significato religioso, non tutti lo sanno. Sono tante le leggende, le storie che si tramandano sulla festa dell’Epifania.

Le origini risalirebbero ad antichi riti propiziatori pagani risalenti al X-VI sec a.C. Si trattava di riti legati all’agricoltura che si svolgevano durante le 12 notti dopo il solstizio d’inverno.

Pare che nel corso di queste celebrazioni ereditate dagli antichi Romani, delle figure volanti guidate dalla dea della vegetazione sorvolassero la campagna come a voler benedire il nuovo raccolto.

Oltre la tradizione pagana, c’è poi quella cristiana che è strettamente legata ai tre Re Magi. La leggenda narra che Gasparre, Melchiorre e Baldassarre nel lungo viaggio per arrivare a Betlemme da Gesù Bambino, non trovando la strada, chiesero indicazioni ad un’anziana signora che indicò loro il cammino. I Re Magi le chiesero se volesse unirsi a loro nel tragitto, ma la vecchietta rispose di no.

Quando i Re Magi ripresero il cammino, la donna si pentì di non averli accompagnati e così per rimediare preparò un sacco colmo di doni da portare a Gesù Bambino e si mise a cercali. Non riuscendo a raggiungerli, iniziò a bussare ad ogni porta. A consegnare i doni ad ogni bambino che incontrava sperando che uno di loro fosse Gesù Bambino.

Riti pagani di ieri e festività moderne, chi è la Befana oggi

Tutti nella loro infanzia avranno avuto una calza portata dalla Befana, chi è oggi lo sappiamo quindi grazie a tradizioni tramandate, oggi sono tanti gli eventi legati al 6 gennaio, diversi per ogni parte d’Italia e del mondo.

Festeggiare l’Epifania oggi è diventata una tradizione in moltissimi paesi che organizzano delle vere e proprie feste con tanti dolci, cioccolata calda e vin brulè.

In molte zone d’Italia si riscoprono e valorizzano antiche tradizioni che tra canti e musiche popolari, accompagnano le befane che recano doni e dolciumi nelle borgate dei paesi fino a notte fonda. Nelle città, nelle piazze, i bambini attendono impazienti l’arrivo della vecchietta con la sua calza con caramelle. Ma anche carbone a chi durante l’anno è stato più monello, magari scendendo da un campanile.

Ad Urbania poi, un piccolo paese dell’entroterra marchigiano, la storia riprende vita. Chi vuole sapere da dove viene la Befana, deve recarsi in questo posto, dove pare ci sia la sua Casa Ufficiale. Sempre qui poi, si celebra ogni anno la “Festa Nazionale”.

Nella regione Toscana invece esistono i Befani, uomini che il giorno dell’Epifania vanno assieme alla Vecchietta per le vie cittadine dei paesi a eseguire canti tradizionali maremmani.

In Liguria poi cambiano sia le tradizioni che l’etimologia della parola. In lingua genovese la parola ha il significato di “vecchia sporca e trasandata” e i ragazzi non ricevono calze, bensì scarpette di cioccolato ripiene di castagne secche, aglio e mandarini o soldi di cioccolato.

Anagrafica Principale
La Befana è la vecchina più amata dai bambini. Colei che con la sua scopa la notte tra il 5 e il 6 gennaio riempie le calze appese ai camini di dolci e anche di carbone per i più monelli. Pare si ad Urbania la sua Casa Ufficiale. Sempre qui poi, si celebra ogni anno la "Festa Nazionale della Befana".
Nome e CognomeBefana
Data di nascita06/01/1921
Luogo di nascitaUrbania
ProfessioneFattucchiera
Breve BiografiaLa Befana è la vecchina più amata dai bambini. Colei che con la sua scopa la notte tra il 5 e il 6 gennaio riempie le calze appese ai camini di dolci e anche di carbone per i più monelli. Pare si ad Urbania la sua Casa Ufficiale. Sempre qui poi, si celebra ogni anno la "Festa Nazionale della Befana".
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Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto
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