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Piante per curare la cistite: quali sono e controindicazioni

Redazione Controcampus 14 Gennaio 2021
R. C.
21/11/2024

Infusi, decotti e tisane, come pulire le vie urinarie con rimedi naturali: ecco l’elenco completo delle piante per curare la cistite.

Curcuma, ortica, sono solo alcune delle erbe officinali e piante per curare la cistite, grazie alle loro proprietà antibatteriche, antinfiammatorie e drenanti, sono considerate ottimi rimedi naturali per curarne i sintomi e per disinfettare le vie urinarie.

Prima di capire come curare la cistite con rimedi naturali, occorre capire che cos’è, le cause e come riconoscerla.

Si tratta di un’infezione delle basse vie urinarie, rappresenta un’infiammazione della mucosa vescicale. Colpisce maggiormente le donne in età fertile, molto più rara nell’uomo ed è spesso legata a problemi alla prostata o ai calcoli renali. Di solito è generata da batteri che dal ultimo tratto intestinale (Escherichia coli), dove vivono, possono raggiungere dall’esterno la vescica attraverso l’uretra. Nelle donne l’uretra è più breve e a differenza degli uomini non è protetta dall’effetto battericida delle secrezioni prostatiche. Inoltre, a causa della conformazione fisica dell’apparato urogenitale femminile vi è una più elevata probabilità di ingresso di batteri fecali rispetto agli uomini. Conoscere le migliori piante per curare la cistite, e consumare periodicamente una tisana per disinfettare le vie urinarie, aiuta a prevenire fastidi.

Tra le cause ci sono allergie alimentari, alimenti troppo acidi, scarsa quantità di liquidi assunti giornalmente, ipersensibilità dovuta a farmaci. Le tisane per infezioni vie urinarie sono utili a prevenire la comparsa di fastidiosi sintomi. I più comuni sono: bruciore alla minzione con aumento o diminuzione del numero di minzioni, presenza di sangue e pus nelle urine che possono apparire torbide e maleodoranti.

Esistono tantissime piante medicinali, erbe officinali e rimedi fitoterapici naturali per disinfettare e pulire le vie urinarie, per prevenire e curare la cistite naturalmente. Si tratta di prodotti naturali con proprietà antinfiammatorie, antibiotiche e diuretiche.

Quali sono le piante per curare la cistite: elenco completo e come usarle in base alle caratteristiche

Quali sono le migliori erbe e piante medicinali che disinfettano le vie urinarie? Ecco la lista completa delle piante per curare la cistite con rimedi naturali:

  • Curcuma: È l’antinfiammatorio naturale più potente sinora individuato. Aiuta a combattere diverse infiammazioni e dolori cronici. Ha elevate proprietà immunostimolanti, antiossidanti e antinfiammatorie antibiotiche, antitumorali, antiossidanti e antidolorifiche.
  • Zenzero: aiuta a ridurre il processo infiammatorio dell’organismo. Ha un effetto analgesico, antidolorifico, antinfiammatorio, anti-virale, antibiotico e antitumorale.
  • Ortica: tra le piante per curare la cistite in fitoterapia è spesso raccomandata. Le foglie alleviano le difficoltà nella minzione. Ha proprietà lenitive, disinfettanti, diuretiche e depurative, favorisce l’eliminazione di cloruri e acidi urici. È quindi in grado di abbassare l’acidità dell’urina disinfettando tutto l’apparato urinario e eliminando i batteri.
  • Uva ursina: antisettico delle vie urinarie, ha un’azione antibatterica, antinfiammatoria e calma lo stimolo continuo della minzione o il dolore. Può essere prescritta in caso di problemi alla prostata, cistite acuta e cronica, nell’uretrite e nella colobacillosi.
  • Malva: ha proprietà calmanti, antinfiammatorie e lenitive, è uno dei rimedi naturali per la cistite consigliabili anche in gravidanza. La tisana per cistite alla malva è tra le più efficaci.
  • Erica: ha proprietà: diuretiche, antisettiche e antinfiammatorie. Indicata nel  trattamento di infiammazioni delle vie urinarie, cistiti, uretriti e litiasi uratica. Elimina urea, acido urico e tossine dall’organismo, pertanto è ottima contro la ritenzione idrica.
  • Corbezzolo: le sue foglie vengono utilizzate in caso di infiammazioni all’apparato urinario, ed in particolare per la cistite. Ha proprietà antisettiche, analgesiche, diuretiche e soprattutto antinfiammatorie.
  • Gramigna: diuretico, antinfiammatorio e antibatterico naturale. È ottima in caso di cellulite ed ipertensione.
  • Betulla: buon rimedio contro la cistite. Stimola la diuresi, facilita l’eliminazione dell’acqua e accelera i processi di minzione, disinfettando le vie urinarie. Agisce contro la ritenzione idrica e cellulite e riduce l’effetto buccia d’arancia sulla pelle.

Le migliori erbe per la cistite, quali sono

Qual è il più potente rimedio naturale per pulire le vie urinarie? In realtà non ne esiste solo uno. Anzi, l’azione combinata e sinergica di più piante per curare la cistite in elenco, attenua l’infiammazione e riduce i sintomi associati ad essa.

La parte da utilizzare dello zenzero è la radice e può essere utilizzata fresca o secca,  sotto forma di tisane, decotti o semplicemente per insaporire deliziosi piatti. Lo stesso vale per la curcuma, ma per essere assorbita e facilitarne l’assimilazione deve essere assunta insieme al pepe nero. La curcuma può essere utilizzata per la preparazione del famosissimo golden milk.

Gli estratti delle sue foglie di ortica sono usati a scopo diuretico e antinfiammatorio. Ha largo utilizzo anche in cucina, ovviamente è necessario bollirla per eliminare l’azione urticante delle foglie. Tra le migliori piante per curare la cistite naturalmente, c’è l’uva ursina che può essere acquistarla in erboristeria sotto forma di infuso, decotto, macerato freddo o tisana.

Per ripulire le vie urinarie si può preparare una tisana drenante. Occorrono 1 cucchiaino di equiseto (foglie), 1 cucchiaino di uva ursina (foglie), 1 cucchiaino di mais (stigmi), 1 cucchiaino di menta (foglie). La  miscela va lasciata infondere in 200 ml di acqua bollente per 10 minuti.

Mentre se volete preparare una tisana disinfettante occorrono 1 cucchiaio di equiseto (parti aeree), 1 cucchiaio di erica (foglie). Far bollire per 10 minuti l’equiseto in 200 ml di acqua, aggiungere l’erica e lasciare riposare per 10 minuti.

Un’ottima tisana per diminuire l’acidità delle urine  è quella composta da  un cucchiaio di foglie di uva ursina, un pizzico di bicarbonato. Questa miscela va lasciata infondere in 200 ml di acqua bollente per 10 minuti prima di essere filtrata e consumata.

Quando usare le erbe e piante per curare la cistite e controindicazioni

Le erbe presenti nella lista delle piante per curare la cistite aiutano l’organismo a mantenere in salute l’apparato urinario e fanno in modo che le tossine presenti nell’urina, rimangano meno tempo possibile nella vescica. Ma come qualsiasi rimedio naturale, non sono esenti da controindicazioni e effetti collaterali.

Infatti, come abbiamo ripetuto più volte,  è buona abitudine consultare il proprio medico curante. Specialmente in caso di malattie pregresse, assunzione di farmaci o integratori alimentari, oppure in caso di allergia verso uno o più componenti che lo costituiscono.

L’assunzione di zenzero e curcuma è sconsigliata se si fa uso di farmaci per il diabete, antinfiammatori e anticoagulanti, specialmente prima di un’intervento. Lo zenzero può provocare gastriti e ulcere se si superano le dosi giornaliere. Il consumo del corbezzolo deve essere limitato, questa pianta presenta al proprio interno dei potenti alcaloidi che possono creare disturbi più o meno gravi all’apparato digerente. Il su frutto ha proprietà astringenti e quindi deve essere evitato da chi soffre di stipsi, inoltre può avere interazione con i farmaci.

É sconsigliato l’uso di integratori a base di ortica per coloro che presentano ritenzione di liquidi causata da una compromessa funzionalità renale e/o cardiaca. Tra gli effetti collaterali in seguito al suo utilizzo i più comuni sono diarrea, nausea e dolore gastrico e reazioni allergiche a carico della cute. La betulla è generalmente ben tollerata. È sconsigliata ai soggetti allergici all’acido acetilsalicilico e a chi assume diuretici o anticoagulanti. Mentre l’uso dell’erica è da evitare in caso di insufficienza epatica od ipersensibilità verso uno o più componenti, in gravidanza e durante l’allattamento. Dosi troppo elevate possono irritare l’intestino.

Per quanto riguarda l’uva ursina, è sconsigliata per chi è affetto da insufficienza renale e se utilizzata per lunghi periodi può portare a irritazioni della mucosa gastrica, nausea e vomito.

© Riproduzione Riservata
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Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto