È stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la nuova versione del decreto milleproroghe. Al suo interno si fa riferimento anche alla proroga dello stato d’emergenza da Coronavirus. Il presidente Conte ha specificato comunque che l’atto in sé non contiene le disposizioni di rinvio dello stato emergenziale. Riguarda infatti solo alcuni provvedimenti. In ogni caso, bisogna sapere quali sono precisamente le decisioni prese dal Governo e quali sono le nuove date previste per la fine di questo stato d’urgenza.
L”Italia si è trovata in una dichiarata situazione d’emergenza. Il termine e l’istituto provengono dal Codice della Protezione Civile del 2018, e hanno una loro specifica disciplina. Esistono cioè dei termini massimi di differimento e di estensione dei provvedimenti.
In ogni caso, questo stato ha permesso al Governo di prendere decisioni rapide ed efficaci per il contrasto al contagio. Quasi tutti i DPCM trovano la loro base giuridica in questa situazione. Allo stesso modo l’istituto si trova alla base giuridica delle ordinanze dei vari Ministeri che hanno in questi mesi istituito le zone rosse, arancioni e gialle, nonché di quelle che stabiliscono gli indicatori di diffusione del contagio.
Ma nel nuovo DPCM la proroga dello stato di emergenza è al 31 gennaio 2021 in Italia? Ecco cosa cambia e le ultime news.
Proroga Stato Emergenza Covid: data rinvio decreto milleproroghe ma non per situazione d’emergenza
Il decreto milleproroghe ha annunciato il rinvio dello stato d’emergenza. Bisogna però specificare un paio di punti.
In primo luogo, bisogna dire che in realtà il decreto milleproroghe non parla di alcun rinvio. Gli art. 18 e 19 del decreto fanno solo riferimento all’estensione dell’efficacia di alcuni provvedimenti legati allo stato di emergenza. Dettano infatti l’estensione -fino alla fine dello stato d’urgenza e comunque non oltre il 31 marzo 2021- delle misure di cui all’allegato 1. Questo allegato riguarda principalmente atti di natura organizzativa e logistica per il personale sanitario, le reti assistenziali territoriali, le scuole, le università, gli ordini professionali.
In parole povere, il decreto milleproroghe non ha esteso la situazione d’urgenza. A parlare della vera proroga dello stato di emergenza Conte, durante la conferenza stampa di fine anno a Palazzo Madama. Il presidente ha parlato di due possibilità.
La prima, più sicura a livello politico, è quella di prolungamento dell’istituto fino al 31 marzo. Questa scelta è più pragmatica che altro perchè il Governo, consapevole della sua debolezza politica, sceglierebbe di far coincidere la fine di questo stato con la scadenza di alcuni provvedimenti a questo legati. Per esempio, la gestione provvisoria dello smart-working.
La seconda possibilità è il rinvio al 31 luglio. Questa sarebbe la più sensata, perchè permetterebbe il rinnovamento delle misure limitrofe e l’organizzazione accurata del piano vaccinale. Ma è anche l’ultima data utile. Il codice della Protezione Civile prevede infatti una durata dell’istituto in questione fissata a 12 mesi, con la possibilità di una proroga di massimo 12 mesi ancora. Ma questo non vuol dire che lo stato d’emergenza può durare due anni. Il rinvio va infatti conteggiato a partire dalla prima proroga già avvenuta, il 31 luglio 2020.
Cosa prevede il nuovo stato emergenza Covid: novità
Come già detto, pare probabile la proroga dello stato d’emergenza a luglio 2021. Questa sarebbe la soluzione più pratica ed utile, tenendo conto dei timori legati ad una nuova terza ondata di Coronavirus e alla necessità di organizzare la vaccinazione della popolazione.
Detto questo, se e quando il governo deciderà di rimandare la fine di questo stato, le possibilità rimarranno grosso modo le stesse. Funge da base giuridica per una serie di provvedimenti governativi e ministeriali utili per affrontare l’emergenza che il nostro paese sta fronteggiando. Da evitare le critiche riguardo la presunta natura dispotica di questo istituto: è parte della nostra tradizione costituzionale.
Bisogna specificare che in sé lo stato di emergenza non è una singola norma o un singolo provvedimento. Se si dovesse dare una definizione, si potrebbe dire che funge da terreno giuridico per una serie di atti e misure. Tali atti sono particolari nel senso che derogano alla struttura istituzionale solitamente vigente nel nostro paese. Non perchè sono diversi o contrari ai diritti fondamentali, ma perchè sono approvati più velocemente. Proprio perchè deroganti è previsto un limite massimo di tempo per il rinvio del termine finale.
Questa premessa va fatta per poter affermare che il semplice rinvio dell’urgenza non comporta automatica posticipazione dei provvedimenti a questa legati. Limitazione agli spostamenti, organizzazione del lavoro e del commercio, normative e sanzioni sono indipendenti dalla base legale su cui si fondano. Sono stabilite e revocate in maniera autonoma. Parlare di novità legate a questa protrazione dello stato emergenziale può essere quindi confusionario.
Nel momento in cui avverrà, allora potranno continuare ad essere promulgati nuovi provvedimenti o estendere misure già esistenti. Tutto questo nel senso che tali decisioni vengono prese più velocemente in virtù dell’emergenza; finita questa potranno essere prese comunque, ma dovranno seguire in iter istituzionale più lungo.