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Frutta per colite: quale mangiare e frutti da evitare al colon irritato

Redazione Controcampus 1 Febbraio 2021
R. C.
27/12/2024

Ecco quale frutta per colite mangiare a colazione, a pranzo o a cena per aiutare il colon irritabile: elenco completo frutti e quale evitare.

Chi soffre di infiammazione intestinale, si domanda spesso se esista una dieta per il colon irritato, menu settimanale che indichi quali cibi bisogna evitare e quali invece siano più indicati. Prima di vedere insieme la frutta per la colite, occorre capire che cos’è, i sintomi, le cause e come curarla.

Nota anche come sindrome dell’intestino irritabile o IBS, questo disturbo non è altro che l’infiammazione del colon, l’ultimo tratto dell’intestino crasso. Patologia molto comune, colpisce principalmente le donne di età compresa tra i 20-30 anni.

I sintomi della colite sono: stipsi o diarrea, dolori e crampi addominali, dolore anale e sanguinamento, bisogno di andare al bagno ma incapacità di defecare, perdita di peso, gonfiore, affaticamento e febbre. La frutta consigliata per colon irritabile, cosa non mangiare e rimedi naturali, aiutano ad alleviare questo tipo di disagi fisici. La causa è un’infiammazione molto importante, in funzione di questa è possibile classificarne le diverse forme.

Classificate a seconda della causa della malattia e della durata si suddividono in:

  • Acuta: se si manifesta con un singolo episodio improvviso
  • Cronica: sviluppo lento ma costante nel tempo.
  • Primarie: originate dal colon stesso.
  • Secondarie: provocate da malattie che interessano altri organi.
  • Infettive: derivano da infezioni e batteri.
  • Ischemiche: si sviluppano quando il flusso di sangue dal colon è ridotto.
  • Pseudomembranose: derivano dall’abuso di antibiotici;
  • Ulcerose: in cui la parete interna del colon appare rossa, sanguinante e presenta ulcere diffuse.

Per ridurla è possibile ricorrere a cure naturali. Esistono dei trattamenti fitoterapici, in grado di agire sulla mucosa dell’apparato digerente: aloe, malva, liquirizia e timo.

L’alimentazione e l’esercizio fisico sono fondamentali per chi soffre di questa patologia, occorre seguire delle diete particolari che prevedono il consumo di alimenti, in particolare verdura e frutta a basso contenuto di fibre.

Frutta per colite: quale mangiare a colazione, a pranzo o a cena per aiutare il colon irritabile

Quale frutta mangiare con la colite? Come abbiamo già sottolineato il menu e la dieta per il colon irritabile prevede l’utilizzo di particolari alimenti con un basso contenuto di fibre, la cui dose consigliata è di circa 30g al dì. Le fibre possono dare vita a un processo di iperfementazione dovuto all’azione dei batteri presenti nella flora intestinale. Le fibre di frutta e verdura possono causare la diarrea, provocando gas, distensione addominale, dolore a causa del richiamo di acqua da parte delle stesse dalla mucosa verso il lume intestinale.

Quindi chi soffre di colite e di colon irritabile spesso è obbligato a cambiare la propria alimentazione per poter ripristinare il proprio stato di salute. Tra  verdura e frutta per colite consentita c’è quella a basso contenuto fibre. Un’alimentazione sana può aiutare a lenire l’infiammazione riportando l’equilibrio intestinale. Ok a porri, cicoria, cetrioli, finocchi, lattuga, zucchine, pomodori, carote, patate, insalata e bieta, alimenti ricchi in fibra grezza e fruttoligosaccaridi che aiutano a purificare e detossificare il corpo.

Una cucina semplice e leggera è sicuramente il miglior aiuto. In caso di diarrea è consigliata l’assunzione di cibi astringenti come riso e limone, mentre in caso di stipsi è meglio scegliere alimenti che ammorbidiscono le feci e aiutano il transito intestinale come quelli ricchi di mucillagini tra cui malva, lino, zucchine. Brodo di verdure, centrifugati di frutta e verdura, lo yogurt e i passati possono aiutare a sfiammare e a decongestionare l’irritazione al colon.

Tra i metodi di cottura sono da privilegiare le preparazioni semplici come la bollitura, la cottura a vapore, ai ferri, alla griglia, alla piastra, al forno, al cartoccio.

Elenco frutti da evitare per la colite, quali sono

In caso di infiammazione intestinale, è indispensabile cambiare alimentazione. Chi soffre di colon irritabile è costretto a ridurre o eliminare del tutto dal proprio menu il consumo di particolari alimenti. anche la scelta di frutta per colite consentita e no, può fare la differenza nella cura dei sintomi.

Non esistono alimenti che vanno bene per tutti, le specie tollerate e le dosi variano da persona a persona. Ma in linea di massima come prima cosa occorre eliminare tutti quei cibi preparati industrialmente con l’aggiunta di additivi, conservanti, coloranti, edulcoranti, addensanti. In caso di infiammazione e colite si devono eliminare tutti quei cibi che contengono zucchero raffinato in quanto peggiorano la situazione in atto. No a dolci, torte, pasticcini, gelati e cibi in cui c’è aggiunta di zucchero per conservarli meglio o dare un miglior sapore.

Da tenere sotto controllo: latte e i sui derivati come i formaggi, possono aggravare la situazione. Evitare i cibi piccanti, pepati, ricchi di grassi e gli intingoli troppo elaborati, bevande come coca-cola, aranciata, caffè e thè nero. Tra le verdure da tenere sotto controllo vi sono l’aglio e la cipolla oltre al peperoncino che possono essere troppo riscaldanti in caso di infiammazione al colon.

Evitare il consumare di legumi, cavoli, broccoli, asparagi, carciofi, funghi cavolfiori e cavoletti di Bruxelles, in quanto possono causare gas. Tra i metodi di cottura sono da evitare quelle tecniche che richiedono molti grassi come la frittura. No agli alimenti poco cotti ed è sconsigliato usare condimenti che rischiano di appesantire la digestione. Vanno infatti evitati tutti quei cibi ricchi di grassi, salumi, insaccati, formaggi grassi, in particolare quelli fermentati come il gorgonzola e pecorino. Per quanto riguarda la frutta, per colite dannosa per l’intestino, attenzione alle specie che iperfermentano, come pere, pesche, ciliegie, albicocche e prugne

Elenco frutta per colite: quali sono i frutti che fanno bene al colon irritato

Con la colite cosa mangiare, esiste della frutta per il colon irritabile? Come detto in precedenza molto dipende dal tipo di colite e dai sintomi ad essa associata. Quando si parla di dieta per la colite si parla in linea generale perché la tollerabilità ad un determinato alimento varia da persona a persona. In linea di massima la frutta per colite consigliata da mangiare è: mele, mirtilli, banane, agrumi, fragole e frutti di bosco, molte persone tollerano bene anche kiwi ed ananas.

  • BANANE: formano una barriera protettiva sulle pareti dello stomaco e favoriscono il benessere intestinale, aiutando a lenire le infiammazioni. Sono ricche di amido, il quale viene fermentato dalla flora batterica intestinale e produce acidi grassi a corta catena importantissimi per la buona salute della mucosa intestinale.
  • MELE: ricche di vitamina C e antiossidanti, contengono pectina (una fibra solubile) che contribuisce a eliminare le scorie nocive dal organismo e grazie alle proprietà assorbenti riesce ad aumentare la consistenza delle feci. La pectina contenuta al loro interno agisce anche da prebiotico, ovvero come nutrimento per quei batteri intestinali considerati buoni. I polifenoli contenuti al suo interno intervengono a livello intestinale proteggendo le mucose e dando un effetto lenitivo all’infiammazione. Le fibre presenti donano la giusta consistenza alle feci e ciò regolarizza la velocità intestinale, che sia troppo accelerata o troppo lenta
  • KIWI: Ricco in vitamina C, E e A, flavonoidi, potassio, beta-carotene riducono i radicali liberi e migliorano la salute generale rafforzando il sistema immunitario. Ricco in fibre e povero di carboidrati, aiuta a ristabilirsi più facilmente in caso di sintomi come la diarrea. Fonte ricchissima di sali minerali, importanti da reintegrare nei periodi caratterizzati da disturbi intestinali e diarrea.
© Riproduzione Riservata
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Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto