E’ da ormai quasi un anno che i dipendenti italiani della PA vivono nella realtà dello smart working. Lo stato di emergenza per via della pandemia da Covid-19 persiste, e così anche i decreti che regolano le modalità organizzative del lavoro pubblico.
Ricordiamo, infatti, che il 19 Ottobre del 2020 il Decreto ministeriale PA aveva introdotto lo smart working al 50% per la Pubblica Amministrazione. Le disposizioni sono state poi prorogate a Dicembre sino a Gennaio 2021.
Proprio con l’arrivo del nuovo anno, Fabiana Dadone, ministra della Pubblica Amministrazione, ha ritenuto nuovamente necessario sottoscrivere un’ulteriore estensione: proroga smart working dal 31 Gennaio 2021 sino al 30 Aprile 2021.
La condizione pandemica del Paese, infatti, resta ancora troppo grave secondo il Ministero della Pubblica Amministrazione e per i dipendenti pubblici italiani si prospettano altri tre mesi di lavoro da remoto.
Il mondo dei lavoratori privati, invece, vive una realtà diversa: ci sarà, infatti, la proroga per lo “smart working semplificato” sino alla fine di Marzo 2021.
Comunque, anche in questo caso, nei DPCM è fortemente consigliato di prediligere l’attività lavorativa a distanza.
Proroga smart working 2021: data rinvio decreto milleproroghe pubblicato nella Gazzetta Ufficiale
Il decreto Milleproroghe 2021 è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 31 dicembre 2020.
E’ giusto qui ricordare che il decreto Milleproroghe è uno strumento pensato per raccogliere e risolvere le disposizioni urgenti entro la fine dell’anno in corso. Attraverso questo documento, si stabilisce di posticipare o prorogare leggi in scadenza e ingressi di nuove normative.
Nel caso del 2021, questo decreto tratta, tra gli altri, l’argomento smart working: si attesta la validità fino al 31 Marzo 2021 di alcune disposizioni già esistenti.
In particolare, sono confermate:
- le norme relative al lavoro a distanza per i dipendenti con figli minori di quattordici anni
- le disposizioni per il personale PA
Non sono ancora stati stilati integralmente, però, i piani operativi attesi per la fine di Gennaio 2021 che chiariscono i canoni specifici che regoleranno il lavoro agile a seguito della proroga smart working.
Sarà possibile conoscere i criteri in maniera puntuale soltanto con l’approvazione del POLA (Piano Organizzativo Lavoro Agile) che illustrano dettagliatamente le modalità lavorative “a distanza” per gli enti amministrativi dell’intero paese.
Si prevede, comunque, lo smart working per almeno il 60% del personale della pubblica amministrazione. La percentuale non sarà unica, ma varierà secondo le necessità lavorative dei differenti uffici pubblici.
In più, potrebbe esserci un’altra proroga smart working per i lavoratori fragili o con disabilità, ma non ci sono ancora notizie ufficiali.
E’ chiaro ormai a tutti come la condizione dello stato di emergenza gestisca, inevitabilmente, l’intera società. Il mondo del lavoro specialmente, in ogni sua categoria, vive in un clima “anormale” a cui lavoratori si sono dovuti adattare forzatamente.
Ma ad oggi, la realtà dello smart working, amato da molti e detestato da altrettanti, resta ancora necessaria.
La domanda dei lavoratori adesso è questa: cosa cambierà dopo Aprile 2021?
Stato di emergenza in Italia fino ad aprile 2021
In Italia, lo stato di emergenza a causa della pandemia mondiale è stato prorogato fino ad Aprile 2021.
Fino a quella data, restano in vigore tutte le norme legate all’organizzazione medico-sanitaria, come l’incarico del Commissario Straordinario e le normative che regolano gli accordi per la produzione dei dispositivi di protezione.
Di pari passo, numerose sono le disposizioni già note che restano in vigore nella prima fase dell’anno. Tra le principali, ad esempio, salvo nuove norme, lo spostamento tra le regioni fino al 15 Febbraio. Fino al 30 giugno, invece, prorogati il bonus taxi al fine di evitare assembramenti sui mezzi pubblici e il blocco degli sfratti.