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Caregiver famigliare: significato e definizione, chi è, cosa fa

C. S.
28/11/2024

Dal significato e definizione di caregiver famigliare, ai requisiti Inps e previsti dalla legge: chi è, cosa fa e come fare domanda: il punto dell'avvocato Stefano Rinaldi.

Caregiver famigliare

Caregiver famigliare

Con la definizione di caregiver si indica colui che si prende cura di anziani e disabili, spesso a titolo gratuito e non professionale. Tra le sue mansioni c’è l’organizzazione dell’assistenza che il proprio paziente necessita, che generalmente è un familiare. Ma i compiti di un caregiver familiare e cosa fa nel lungo periodo, spesso non è confinato alla sola assistenza occasionale. Nella maggioranza dei casi le responsabilità che si assume questa figura assistenziale sono molteplici, e possono spaziare dall’assistenza diretta alla sorveglianza passiva.

Per assistenza diretta, ad esempio, si intende il lavare, cambiare e preparare il cibo alla persona malata. Si parla invece di sorveglianza passiva laddove la persona disabile, ad esempio, sia a letto ma debba essere controllato, oppure possa causare situazioni di pericolo per sé o per gli altri.

Cosa fa il caregiver familiare in Italia in molti casi diventa un vero e proprio lavoro, ed è riconosciuto dalla legge quando sussistono determinati requisiti. Queste figure assistenziali rientrano nella categoria dei badanti o degli operatori socio sanitari – OSS .

Sono molte le famiglie che lottano per ottenerne dall’Inps il riconoscimento, ma la normativa è ancora poco efficace e insufficiente.

Significato Caregiver: definizione del termine ed espressione anglosassone in uso comune

Per comprendere definizione di Caregiver famigliare bisogna fare un’analisi etimologica del termine stesso.

L’espressione è anglosassone ed è ormai entrata nell’uso comune, nonostante la sua pronuncia possa sembrare complicata. La sua traduzione è: “colui che si prende cura” di qualcuno gratuitamente perché solitamente è un familiare. A fornirci ulteriori informazioni sul significato è l’avvocato Stefano Rinaldi. 

Stiamo parlando di una persona che aiuta un’altra persona che appartiene al suo nucleo familiare a titolo gratuito, poiché quella persona non è autosufficiente. Normalmente vi sono delle modalità diverse di aiuto. Ad esempio, tale figura aiuta la persona non autosufficiente in adempimenti personali come lavarsi, pulire la casa, preparare i pasti“.

Oppure altre forme di aiuto che sono di natura indiretta quindi sorvegliandolo, sbrigando le sue questioni personali oppure facendo degli adempimenti fuori casa che lui non può fare. Si prende cura di un familiare in tutte quelle cose in cui il familiare da solo non è in grado di fare“. – Conclude l’avvocato Rinaldi.

Quanti sono gli assistenti Caregivers in Italia a oggi

Abbiamo visto chi è il caregiver in Italia: colui che si prende cura, a titolo non professionale e gratuito, di una persona cara affetta da malattia o con un qualsiasi altro bisogno di assistenza a lungo termine. In questa definizione sono inclusi anziani, soggetti colpiti da disturbi psichici o malattie neurodegenerative.

L’indagine dell’Instat del 2015 ha stimato quanti sono in Italia. Stando all’indagine sono circa 8 milioni e mezzo, oltre il 17% della popolazione, le persone che in Italia si prendono cura di chi ha bisogno di assistenza. E solo 900mila lo fanno per mestiere, rientrando cioè nella categoria dei badanti. Sempre dagli stessi dati apprendiamo come le fasce d’età maggiormente rappresentate in Italia sono quelle tra i 45 ed i 55 anni e tra i 55 ed i 65 anni, rappresentando oltre il 50% dei casi.

Cosa prevede la legge sul Caregivers famigliare

Un punto fondamentale è capire cosa prevede la legge per questa figura assistenziale della famiglia. A fornirci le informazioni essenziali è sempre l’avvocato Stefano Rinaldi.

Esiste una legge che è la 104/92, che è una norma estremamente vecchia, ma che già aveva stabilito un numero di ore di permesso per un lavoratore per assistere un familiare che fosse in difficoltà. Nello specifico questa norma consente di avere tre giorni di permesso al mese, cumulabili anche in un’unica soluzione, ed eventualmente di poter beneficiare di un congedo straordinario della durata massima di 2 anni”.

Per poter accedere a questi benefici la persona malata deve essere visitata dall’INPS. Ed all’esito di una visita medico legale se ci sono i presupposti della malattia della persona da accudire, uno dei familiari può essere formalmente nominato tale figura e usufruire di tutti questi benefici“.- Continua l’avvocato.

Nel 2018 è capitato che la legge di bilancio  prevedesse lo stanziamento di un fondo di 20.000.000 presso il Ministero del Lavoro. Questo fondo è stato istituito per aiutare alcune figuri particolari come il coniuge, il convivente di fatto e i familiari entro il 2° grado“. Conclude l’avvocato Stefano Rinaldi.

Per ottenere accesso a questo Fondo ed il riconoscimento di care giver familiare i requisiti sono indicati dalla legge. In Italia è stata presentata alla Camera il 4 ottobre del 2018, la proposta di legge 124 su iniziativa di molti deputati.  Ecco quindi elencati in 4 punti essenziali proposti dalla legge:

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Cristina Siciliano Sono laureata in Lettere Moderne e specializzanda in Filologia Moderna (curr. Umanistica Digitale). Ho esperienza nell'ambito della comunicazione ed ho svolto l'attività di pubblicista per diverse testate giornalistiche online, anche all'Estero. In questi ultimi due anni ho potuto lavorare come assistente part-time all'Università. Ho un'ottima conoscenza della lingua inglese e buone capacità informatiche e di Team working. Attualmente il mio punto di forza è sicuramente la mia modestia, che mi permette di conoscere tutti i miei limiti. Ho una grande passione per la scrittura, che è nata sulla carta ed è migrata sulla tastiera. Infatti, mi piace scoprire, conoscere, imparare e amo qualsiasi cosa racconti una storia. Leggi tutto
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