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Foto dei bambini sui social, Facebook, Instagram, WhatsApp, Internet

F. d. D.
20/11/2024

Regole, rischi e pericoli di mettere foto dei bambini sui social, Facebook, Instagram, Tik Tok e WhatsApp e perché coprire il viso a immagini di minori su internet.

Foto dei bambini sui social

Foto dei bambini sui social

Nonostante Carta di Treviso, legge sulla privacy, e Polizia Postale, sono ancora tanti i genitori che pubblicano immagini, fotografie e video dei propri figli sul web. Basti pensare ai baby influencer. Ma il problema va ben oltre. Pensiamo al diritto di cronaca, il cui limite è spesso superato a danno del diritto alla privacy, ad esempio in casi di immagini che riguardano minori.

E dunque, dalla modella Ucraina di 8 anni che va a convivere con un suo coetaneo, a Benny G, baby influencer in Italia. E ancora dalle foto shock del bimbo Aylan, morto sulla spiaggia al caso Cogne. Parliamo di un fenomeno e problema che va ben oltre il conosciuto sharenting, ma perora restiamo in famiglia e quanto accade tra “le mura domestiche”.

Secondo le statistiche, 7 genitori su 10 pubblicano immagini e video dei figli su Facebook, Instagram Tik Tok e WhatsApp. E non basta chiedersi: “Perché non posso pubblicare una foto di mio figlio sui social network?” “Perché devo coprire il viso del mio bambino in una bella immagine da caricare in un post su Facebook?”

I motivi vanno ben oltre la sola privacy, immagini dei bambini in tenerissima età non possono essere pubblicate, occorre sapere che aumentano rischi e pericoli nei confronti del minore.

A spiegarci perché non mettere foto dei bambini su Facebook, Instagram e Tik Tok, quali sono i rischi nel pubblicare scatti e video dei piccoli su internet, Guido Scorza, garante per la protezione dei dati personali e avvocato cassazionista.

Sarà invece Ruben Santopietro, specializzato in digital marketing a spiegarci come proteggere fotografie dei propri figli sui social network, e come impostare privacy e sicurezza.

Foto dei bambini sui social, Facebook, Instagram, Tik Tok e WhatsApp e Internet: rischi e pericoli

Un bel pranzo in famiglia con figli, cugini e nipoti minorenni. Una giornata al mare, una gita in montagna, il primo giorno di scuola elementare, il saggio di danza. Ogni momento è da immortalare con uno scatto che poi, però, non viene conservato segretamente tra le pagine di un album cartaceo dei ricordi. Tutto finisce online.

Dovremmo dire basta foto di bambini su Facebook Instagram e WhatsApp, immagini dei figli in tenerissima età non possono essere pubblicate, rischi e pericoli sono innumerevoli, casi di Polizia Postale lo testimoniano.

I rischi sono tanti e diversificati. Innanzitutto le fotografie di un minore identificabile (dal viso o da altri elementi) possono, purtroppo, esporre il piccolo al rischio di essere adescato. Nella dimensione fisica o in quella digitale. Un’immagine può accendere l’interesse di malintenzionati. Fornire informazioni utili a entrare in contatto fisico o digitale con lui.” – Ci spiega il garante per la protezione dei dati personali Guido Scorza. –

“C’è da considerare che il nostro viso contiene alcune tra le informazioni personali più sensibili che ci sono, i cc.dd. dati biometrici. Tali informazioni, se opportunamente utilizzate, consentono per tutta la vita del minore la sua identificazione. In ogni genere di contesto, fisico o digitale. Grazie – o per colpa – alle nuove soluzioni di riconoscimento facciale”.

“Considerato che nessuno di noi può lasciare a casa il suo viso, per sempre la condivisione di quello scatto potrà limitare la libertà della persona ritratta. Lui o lei non potrà scegliere se e in che misura condividere il proprio viso online. Poiché qualcuno ha scelto per lui. O perché lei o lui hanno anticipato questa scelta a un momento nel quale non erano sufficientemente maturi.” – Fa sapere il Garante  –

Perché non mettere immagini sui social e internet dei minori

A dircelo, sono consigli degli esperti e casi della Polizia Postale, foto dei bambini sui social violano la privacy e mettono a rischio e pericolo i minori.

Le nuove soluzioni di deep fake consentono, partendo da una fotografia qualsiasi del volto di una persona, di creare altre immagini e video. Anche a contenuto pedopornografico.”- Mette in guardia l’avvocato Guido Scorza -.

“Vale la pena quindi pensarci due volte quando si sceglie di pubblicare fotografie online. La domanda che dovremmo sempre porci prima di cliccare sul pulsante di condivisione è se siamo certi che, anche in futuro, non ci dispiacerà che il mondo ci veda in quello scatto. Perché una volta che è online è difficile sperare che torni nella nostra esclusiva disponibilità. E che, dunque, si possa riuscire a rendere nuovamente privato ciò che abbiamo reso pubblico. Ed è bene non dimenticarsene mai!– Dichiara il garante per la protezione dei dati personali -.

Legge sulla privacy per le foto dei bambini sui social network

Dovrebbe essere innanzitutto il buon senso a stabilire che le immagini dei bambini in tenerissima età non possono essere pubblicate su internet, prima ancora che una legge.

La materia delle foto dei bambini sui social network, Facebook, Instagram, Tik Tok WhatsApp, come su Internet oggi è regolata dalla Carta di Treviso e dalla Legge sulla Privacy.

“La disciplina europea della materia, come quella nazionale, riconosce ai dati personali dei minori, tutti – immagini incluse ovviamente quando il minore è identificabile – una tutela rafforzata. Ogni qualvolta si pubblica una fotografia del minore senza il suo consenso e senza che ciò sia giustificato da una qualche base legale adeguata, si viola la sua privacy. I mass media, in particolare, dovrebbero considerare la pubblicazione delle foto dei minori a ipotesi davvero eccezionali.”- Chiosa il garante per la protezione dei dati personali Guido Scorza- .

“Quando la privacy del minore viene violata si possono utilizzare i rimedi previsti nella disciplina europea. Dunque, si può chiedere a chi tratta, conserva, pubblica quella fotografie, di cancellarle. Di rimuoverle dal web o di deindicizzarla in modo che non possano essere più trovate dagli utenti. Gli strumenti esistono, insomma. Ma il rimedio principale resta l’educazione alla privacy. Che potrebbe consentire di prevenire la violazione, anziché provare a rimediarvi successivamente.” – Puntualizza l’avvocato -.

“La pubblicazione della foto di un bambino sui social è raramente lecita. Lo è solo quando ciò è nell’interesse dello stesso. O necessario per l’esercizio di un diritto o interesse prevalente rispetto alla privacy del minore. Se proprio si vuole pubblicare la fotografia di un minore, si potrebbe pensare di omettere di inserire elementi come il viso. O eventuali segni particolari, il suo nome, il suo cognome o quello dei suoi genitori. E altre analoghe informazioni che possano renderlo identificabile.” – Conclude il Garante Guidi Scorza spiegando il perché coprire il viso dei bambini nelle foto condivise su Facebook, Instagram ecc.

Come pubblicare foto dei bambini sui social network in sicurezza

Ma se proprio non si riesce a dire basta alle foto dei bambini sui social, come Facebook, Instagram, WhatsApp, e nemmeno si ha premura di coprire il viso del piccolo sulle immagini per Internet, esistono, strumenti per la sicurezza e tutela della privacy.

“E’ necessario partire da una riflessione. I social network sono piattaforme tecnologiche che abilitano pratiche di socievolezza tra utenti. Con l’evoluzione di questi strumenti si sono sviluppati nuovi spazi di relazione e comunicazione. Né totalmente pubblici né totalmente privati. Mantenere alto il proprio livello di privacy nei social network vuol dire esercitare il diritto a definire dei confini inviolabili. Escludendo dalle logiche di monitorabilità, condivisione, ricercabilità e indicizzazione le informazioni personali.” – Ci spiega Ruben Santopietro esperto in social e digital -.

“Le piattaforme online sono sempre più attente alla questione della privatezza. Migliorano costantemente gli strumenti offerti agli utenti. All’interno delle proprie audience è possibile definire il livello di pubblicità o privatezza dei profili personali. Inoltre, è possibile porre confini di accessibilità alle singole informazioni. Come avviene attraverso le “cerchie” di Google+ o le “liste” di Facebook.” – Spiega Santopietro -.

“Per queste ragioni, ritengo possibile confidare in un buon livello di sicurezza garantita dai social network nel pubblicare foto dei bambini piccoli sui social e internet. Laddove la condivisione venga effettuata in maniera scrupolosa. Mediante l’utilizzo consapevole dei tool per la gestione della privacy online.”

Impostazioni sicurezza e privacy social per pubblicare foto dei bambini

Se è vero che aumenta l’utilizzo dei social network tra adolescenti, pensiamo a Facebook che prepara una versione Instagram per under 13, cosa devono sapere per proteggersi?

Tecnicamente come pubblicare foto dei bambini su Facebook, Instagram, WhatsApp, e Internet in sicurezza, in considerazione della privacy e consenso del minore?

“Le principali piattaforme hanno facilitato nel tempo l’utilizzo dei tool per regolare le audience a cui sono destinati i contenuti pubblicati. Per limitare commenti indesiderati. O anche per ostacolare l’accessibilità di soggetti non graditi. Funzioni come “limitare”, “bloccare”, “nascondere”, sono state implementate nella fase di sviluppo più recente.”- Chiarisce il professionista -.

“All’interno del centro assistenza dei social principali è presente una sezione dedicata alla privacy e sicurezza. E’ possibile informarsi lì su tutte le funzioni fornite per tutelare i propri contenuti e le informazioni personali. Tra le varie, è possibile scegliere chi può avere accesso ai contenuti pubblicati. O utilizzare le “liste” – termine utilizzato per Facebook – per condividere i contenuti con un gruppo di persone specifico. Ancora, modificare il pubblico di un contenuto condiviso sulla bacheca principale. O scegliere chi può vedere i contenuti pubblicati in precedenza. E così via. Ultimamente, inoltre, sono stati inseriti i collegamenti rapidi alla privacy per modificare facilmente le impostazioni.”

Immagini e video possono essere pubblicate anche dagli stessi minorenni sui social network come Facebook, WhatsApp e Instagram.

“La naturale ingenuità dei più giovani, mista a un’attenzione più carente per i rischi derivanti
dall’utilizzo improprio dei Social, sono problematiche significative. Possono essere contrastate esclusivamente con una buona informazione ed “educazione” al mondo del web. E’ fondamentale che i minori vengano condotti al buon utilizzo dei Social Network. Per permettere anche ai più piccoli di approcciarsi alla realtà digitale in sicurezza.” – Conclude Ruben Santopietro.

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Flavia de Durante Laureata in Lettere Moderne con il massimo dei voti all'Università degli studi di Salerno. Da sempre amante della lettura, mi diletto a scrivere sin dalla prima adolescenza. Mi interessa esplorare il mondo circostante in tutte le sue sfumature ed in particolare l'animo umano e i rapporti interpersonali. I temi che maggiormente mi interessano sono quelli legati alla cultura, alla storia, al costume, all'ambiente, all'attualità. Vedo nel settore del giornalismo non solo la possibilità di trasmettere dati ed informazioni, ma anche una grande opportunità di acquisire nuove e varie conoscenze. La curiosità e la voglia di sapere sono i motori principali che mi hanno spinto a intraprendere questo percorso. Leggi tutto
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