Il legame che unisce il papà con la figlia femmina richiede precise attenzioni, per comprendere atteggiamenti giusti da assumere. Il comportamento del genitore è di imprenscindibile importanza per la crescita e per il suo sviluppo futuro. Spesso il senso di protezione risulta eccessivo, con genitori e soprattutto padri fin troppo invadenti anche in età adulta.
Spesso la giovane lo idealizza come “principe azzurro”. Si parla del “complesso di Elettra”, in un’età compresa dai 3 ai 9 anni, fenomeno parallelo al “complesso di Edipo” per i figli maschi. Risolvere tale complesso è fondamentale per garantire poi un rapporto sano.
Gli esperti hanno chiarito che il genitore maschio ha un ruolo fondamentale. Innanzitutto spesso da lui dipende l’autostima personale: un papà deve esser presente per infondere sicurezza e nutrire la sua self-confident.
Studi recenti sul legame padre figlia femmina hanno dimostrato che da tale relazione dipendano i legami affettivi che la bambina instaurerà col tempo. Gli esperti confermano che, se la figura paterna è stata un ottimo modello di riferimento, si ha maggiore probabilità di avere un atteggiamento positivo nei confronti del genere maschile.
Tale deduzione scientifica si spiega a partire dai primi anni di vita della bambina e futura adolescente. La giovane conosce, attraverso il genitore la prima figura maschile, in maniera intima e profonda. Ciò che fa o non ha, come si approccia, rimane impresso nella mente della figlia e avrà sicure ripercussioni nell’atteggiamento con altri uomini.
Come si evolve il rapporto padre figlia adolescente e in età adulta, cosa bisogna fare per migliorarlo e evitare conflittualità, saranno lapsicologa Anna Quaglia e pediatra Tiziana Romano a spiegarcelo.
Rapporto padre figlia adolescente: ruolo e funzioni del papà nell’adolescenza della bambina
“Come comportarsi con una figlia nella sua maturità“, è una delle questioni primarie nell’ambito del rapporto padre figlia adolescente, durante l’età di sviluppo. E’ riconosciuto da tutti come l’adolescenza sia un periodo determinante ma spesso anche complesso per una ragazza.
Conseguentemente può essere un’età di allontanamento emotivo e fisico tra le due parti.
Come possa essere vissuta questa distanza, indispensabile per la maturazione della non più bambina e quale sia il ruolo del padre in questa fase, ce lo chiariranno le esperte, la psicologa Anna Quaglia e la pediatra Tiziana Romano.
“Sicuramente il rapporto padre figlia è molto più influenzato dalle emozioni. Si tende spesso a proteggerla troppo in adolescenza, o al contrario a lasciarla andare, sottolineando dei caratteri troppo “femminili”. Noi psicologi sappiamo bene che l’adolescenza è un periodo in cui le ragazze tendono ad essere trasgressive perché cadono le strutture infantili, mentre quelle adulte non sono ancora presenti.” – Afferma la psicologa Anna Quaglia.-
“Il papà, per una figlia, è sempre il primo amore, quindi in adolescenza vi è sempre quella gelosia importante e talvolta involontaria, ma fisiologica. Deve essere sempre colui al quale la ragazza possa confidare cose, dinanzi al quale non deve sentirsi giudicata o proprietà privata. Talvolta è fondamentale anche essere presenti attraverso la madre. Per questo anche un rapporto genitoriale saldo e concorde è importante.” – Chiosa la pediatra Tiziana Romano.-
Accade che durante l’adolescenza, il genitore maschio debba modificare quel rapporto simbiotico e di totale protezione che aveva nei confronti della sua bambina, trovando un giusto equilibrio.
“Quando la ragazzina esce per le prime volte con tacchi e minigonna ovviamente deve stare attento e far capire che deve tenere gli occhi ben aperti. Deve avere il controllo della situazione, essendo la figura generalmente più autorevole. Se non c’è questa supervisione potrebbe aumentare il limite della trasgressione per richiamare l’attenzione del genitore.”- Fa sapere la psicologa Anna Quaglia.–
“Non deve essere né autorevole, né permissivo, ma deve trovare il suo equilibrio, cercando di proteggerla ma anche dettando, all’occorrenza delle regole.” – Aggiunge la pediatra Tiziana Romano.-
Ruolo, compiti e funzioni del papà con il figlia in età adulta
Quando parliamo di rapporto padre figlia in età adulta, vale la pena ribadire che non esiste un ideale di perfezione da seguire né un manuale da cui prendere spunto. Esistono però giusti atteggiamenti da assumere, quale impegno, lungimiranza e responsaiblità per evitare una relazione conflittuale.
Quel legame talvolta difficile da definire e da tenere saldo durante l’adolescenza, può consolidarsi ed equilibrarsi con l’ingresso nel mondo adulto, divenendo centrale. Si prende consapevolezza che la ragazza non è più la sua bambina, ma è una donna e come tale si rapporta ad essa.
Sul come si evolve in definitiva il rapporto padre figlia in età adulta, saranno la psicologa Anna Quaglia e la pediatra Tiziana Romano a spiegarcelo.
“Dinanzi ad un’adulta, un papà dovrebbe mostrare la sua fierezza ed il suo orgoglio nei confronti dei traguardi raggiunti. Dire “Sono fiero di te”, credo sia una delle cose più belle che una giovane possa sentirsi dire. Una dimostrazione d’affetto, in età adulta, è una delle cose più gratificanti.” – Afferma la pediatra .-
“Assistere ai vari traguardi che ha raggiunto e che consolidano il suo ingresso nell’età adulta, è ambivalente. Da un lato si vede felicità, dall’altra parte c’è anche quella tristezza, quella commozione, che è anche bello vedere per una figlia. La figura paterna non deve mai nascondere le sue emozioni in questi casi.” – Aggiunge la psicologa –
Consigli per migliorare il rapporto padre figlia adolescente e adulta
Diversi sono i consigli per migliorare il rapporto padre figlia adolescente e adulta per sapere cosa fare per migliorare, rendere felice la bambina ed evitare conflittualità.
Padri troppo assenti o fin troppo protettivi ed amorevoli, come si raggiunge un giusto equilibrio?
“Per migliorare il rapporto bisogna mantenere il giusto equilibrio. E’ possibile trovarlo anche guardandosi negli occhi dinanzi ad opinioni e vedute opposte, nel conflitto più assoluto. Per questo è fondamentale parlare, in qualsiasi età, sia dinanzi un figlio adulto sia adolescente, per comprendere le ragioni di un “no”, o di un diverbio.”- Consiglia la pediatra Tiziana Romano.-
“Il consiglio principale per migliorare il rapporto padre figlia in entrambe le età, è esserci sempre. In età adulta deve ovviamente farle capire di dover gestire da sola le sue cose ed assumersi le sue responsabilità. Lasciandole intendere che può contare sempre su di lui. Lui è un porto sicuro, una protezione autentica, l’uomo che mai potrà tradirla o abbandonarla.” – Conclude la psicologa Anna Quaglia.-