Nell’epoca dell’immagine, parlare del reato della derisione del corpo e capire cos’è questo fenomeno basato sulla discriminazione dell’aspetto fisico è purtroppo necessario.
Vittima può essere chiunque, VIP, come successo per le foto al mare di Vanessa Incontrada, così come a tutti, più o meno famosi, tanto sui social network che nella vita reale.
Qualcuno è troppo in carne, qualcuno troppo magro. C’è chi è troppo alto, c’è chi dovrebbe avere più muscoli. E poi si continua con commenti sui capelli, sulla cellulite, sui tatuaggi e così via. Qualsiasi aspetto e caratteristica del fisico, insomma, può diventare oggetto di critica. Ed è proprio questa la traduzione di body shaming, cosa vuol dire in italiano, possiamo intenderlo come quell’atteggiamento critico volto a far vergognare chi è oggetto di derisione ed insulti.
Il problema principale, però, è che chi critica non ha alcun freno inibitorio. Specialmente sui social, il fenomeno è pericolosamente dilagante. Attraverso questi canali, infatti, non si ha assolutamente la percezione della gravità e del peso delle parole. Di quanto possano contare e ferire la persona che riceve il commento negativo.
Nella vita reale, invece, ad esempio, avviene spesso tra i banchi di scuola, nel malsano gioco psicologico tipico del bullismo.
Additare qualcuno e criticarlo per una caratteristica fisica può provocare davvero molti danni. Specialmente nella nostra società che vive quotidianamente in una realtà pregna di fisici stereotipati e descritti come “perfetti”.
Ad oggi, qualsiasi corpo “diverso” può, potenzialmente, entrare nel mirino delle critiche negative. Proprio per questo sono nati veri e propri movimenti che lottano ardentemente contro la derisione del corpo come la Body Positivity.
A spiegarci del significato di body shaming in psicologia, cos’è e come combatterlo è la psicologa e psicoterapeuta Roberta Grassotti, a spiegarcelo, a parlarci della fattispecie giuridica del reato e come difendersi è l’avvocato penalista Cecchino Cacciatore.
Significato di body shaming: traduzione del termine in italiani e cos’è in psicologia la derisione del corpo
Per capire il significato di Body Shaming cos’è secondo la traduzione in Italiano e non solo, secondo il linguaggio della psicologia, bisogna partire da esempi di casi di derisione del corpo che spesso avvengono sui social per mano di leoni da tastiera. Ecco perché abbiamo sentito anche Greta, vittima di offese sul suo aspetto fisico.
La traduzione letterale del termine, “corpo vergognoso”, si rivela essere molto di più. Queste due parole rappresentano l’atto di giudicare negativamente e con crudeltà il corpo di un altro. O accanirsi contro un tratto fisico nello specifico. Il tutto, ovviamente, non si basa su alcun tipo di autorizzazione. Ma causa, purtroppo, grandi danni a chi lo subisce. Specialmente dal punto di vista psicologico.
“La persona che sceglie di pubblicare sui social il proprio corpo dovrebbe, a monte, sapere che chiunque potrà vedere quel contenuto e commentarlo. Si dovrebbe riflettere su quanto si è in grado di sostenere quei commenti. Ovviamente, questo ragionamento non viene mai fatto. Specialmente dai più giovani.”– Principia la psicologa Roberta Grassotti.-
“C’è questo bisogno di apparire e di mostrarsi. Sui social non ci sono dei filtri ben definiti, e il commento dell’altro può fare molto, molto male. Se viene scritta una certa cosa, quella poi resta e ha un impatto enorme su chi riceve l’offesa. Viceversa, nella vita reale, si può reagire ad un commento negativo detto a voce. Ci si può allontanare o rispondere difendendosi.”– Analizza la psicologa.-
“Tutto si ricollega ad un discorso di autostima e di forza. Se si è fieri e felici del proprio corpo e di tutte le sue caratteristiche, si possono sopportare anche i commenti negativi. Tuttavia, non è affatto semplice, ed è faticoso. Indipendentemente dall’età. Il commento negativo è difficile da gestire un po’ per tutti. La reazione della vittima può sfociare in tanti modi. Ma, nella maggior parte dei casi prende una strada pericolosa.”
– Chiarisce la professionista, spiegando cos’è il body shaming in piscologia e quali sono le conseguenze sulla vittima di derisione del proprio corpo.-
“Infatti, prevale soprattutto un sentimento di desiderio di rivalsa. Ci si attacca all’offesa ricevuta e si cerca di migliorare a tutti i costi quella parte del corpo che è stata criticata dall’esterno. Spesso prendendo decisioni drastiche e pericolose. E’ complicato gestire la critica senza ripercussioni psicologiche, è molto raro che avvenga. Ognuno di noi dovrebbe avere, comunque, una consapevolezza di sè e del proprio corpo. E, soprattutto, si dovrebbe sempre lavorare per accettare le proprie caratteristiche fisiche. Non ci si deve mostrare nella speranza di ricevere commenti positivi. Ma sentirsi fieri di ciò che si è a prescindere dal pensiero degli altri.”- Conclude la psicoterapeuta Roberta Grassotti -.
La storia di Greta, vittima sui social per il suo aspetto fisico
Compreso il significato di body shaming, cos’è in psicologia, è importante ascoltare le storie delle vittime che, specialmente sui social, sono rimaste intrappolate in questo fenomeno di odio. Greta, ragazza venticinquenne, è una di quelle e ci racconta la sua testimonianza.
“Ho sempre avuto gravi problemi alla pelle. Allergie, dermatiti e soprattutto, una forte acne che mi accompagna sin dall’adolescenza. Non l’ho curata da subito. Non mi interessava molto all’inizio. Ma poi sono iniziate le prime prese in giro alle medie e alle superiori. Da allora, ho sempre cercato di avere grande cura della pelle facendo visite dermatologiche e terapie.”– Ci racconta Greta.-
“Purtroppo, però, specialmente sulle guance, sono rimasti numerosi segni. In parte dovuti all’aggressività dell’acne, in parte al fatto che io abbia trascurato la mia pelle per un po’ di tempo. Quando sono iniziate le offese a scuola, poi, mi sentivo così male da grattarmi ossessivamente il viso, nel disperato tentativo di strapparmi via i brufoli. Ovviamente, questo ha contribuito alla formazione delle piccole cicatrici che ancora oggi sono visibili. E’ stato un incubo, poiché era una presa in giro continua. Tra dermatiti e acne, mi sentivo sempre osservata e giudicata.“
– Continua la giovane vittima di body shaming, raccontandoci delle offese e derisione del corpo continuare su Instagram e Facebook. –
“Finita la scuola, il tutto si è spostato sui social. Specialmente su Instagram dove, dopo un lungo periodo di riflessione, mi sono decisa a pubblicare degli scatti del mio viso senza ritocchi per rimuovere i segni dell’acne. Iniziavo pian piano ad accettarmi. Mettevo meno fondotinta, mi mostravo di più. Per un po’ riuscii a non curarmi degli sguardi delle persone. Mi facevo la coda di cavallo anziché nascondere il viso con i lunghi capelli. Mettevo maglie scollate anche se le macchie qualche volta arrivavano anche sul collo, a causa delle dermatiti. Ma questo senso di spensieratezza è durato ben poco.”– Dice Greta.-
“Un piccolo gruppo di leoni da tastiera, infatti, iniziò ad offendermi sotto ai miei post su instagram. Ripetutamente e con ferocia. Ovviamente gran parte delle critiche erano rivolte al mio viso, all’acne. Non riuscivo a sopportarlo, e cancellai quasi tutte le fotografie. Avevo vergogna e non dissi nulla a nessuno, neanche ai miei genitori. Sopraffatta dalla tristezza e dalle insicurezze, disattivai il profilo per più di un anno. In quel periodo tornarono i fiumi di paranoie che mi avevano accompagnata per tutta l’adolescenza. Fortunatamente, essendo più grande, iniziai da subito un percorso psicologico di accettazione del corpo. Gran parte dell’aiuto, paradossalmente, arrivò proprio da internet. Infatti, lì sempre più persone denunciano e spiegano il significato del body shaming e delle sue conseguenze psicologiche.”- Racconta.-
“Proprio recentemente, dell’acne hanno parlato Matilda De Angelis, l’attrice. E anche Aurora Ramazzotti. Insomma, ragazze con un certo numero di followers che hanno trovato il coraggio di mostrarsi senza filtri, con la pelle imperfetta. E che non permettono alle critiche negative sul fisico di influenzare le loro vite. Anche io sto lavorando per raggiungere questo obiettivo, e ci sono vicina. Sono tornata su instagram e faccio quasi sempre la coda di cavallo!”- Conclude Greta, sorridente.
Reato di body shaming, denuncia e pene: come difendersi
Per parlare del significato di body shaming, bisogna analizzare anche le sue conseguenze dal punto di vista legale, affermando subito che parliamo di un reato da cui è possibile difendersi penalmente. A spiegarcelo, l’avvocato penalista Cecchino Cacciatore e il dott.Nicola Cerasuolo.
“La “derisione del corpo” è una pratica che, purtroppo, si sta diffondendo grazie alla complicità dei social network. Ed in particolare a causa dell’ utilizzo, spesso, incontrollato degli stessi. Rientra in tale definizione il comportamento posto in essere da chi “deride o offende una persona per il suo aspetto fisico”. Potrebbe essere tradotto come “ derisione o umiliazione del corpo”. L’oggetto del dileggio può individuarsi in una qualsiasi caratteristica fisica che l’autore dell’offesa non considera in linea con i rigidi canoni estetici “imposti” dalla società in cui vive. Ad esempio, l’altezza, la presenza di peluria o dell’ acne, il peso, il colore dei capelli e così via. “– Principia l’avvocato.-
“Sono chiare le ripercussioni che tale fenomeno può produrre nel campo del diritto penale. Qualora le caratteristiche della condotta tenuta siano tali da offendere l’onore o la reputazione della persona offesa, ben potrebbe il suo autore essere chiamato a rispondere dei reato di diffamazione. Allo stesso modo, si potrebbe ritenere integrato il delitto di atti persecutori previsto dall’art 612 bis C.p. qualora il comportamento denigratorio sia accompagnato dal continuo attacco alla vittima. Così da generare nella stessa gravi ripercussione sul suo stile e qualità di vita.” – Precisano i professionisti quando chiediamo se esiste un reato di body shaming.-
“Data la eterogeneità dei modi con cui le umiliazioni alla altrui persona possono estrinsecarsi, non può escludersi che, qualora ci si trovi difronte ad una vittima particolarmente sensibile, o caratterialmente debole, nei casi più gravi, le offese possano raggiungere limiti tali da integrare ipotesi di reato ancor più allarmanti. Data, quindi, la diffusività dell’allarmante fenomeno è chiaro che non si debba rimanere inermi, sottovalutandone la pericolosità. Ma è necessario stimolare immediatamente l’autorità giudiziaria.”- Viene puntualizzato.-
“L’argomento è talmente attuale ed in diffusione che, già, la giurisprudenza si è mossa affinché venga posta più attenzione sul tema. Al punto che la Camera dei deputati , nel gennaio 2020, ha accolto la proposta di legge contro il reato body shaming. La proposta si articola in 8 articoli che rappresentano un’estensione della legge sul “cyberbullismo”. Tra le novità più importanti, un numero telefonico di assistenza gratuita attivo 24 ore su 24 (il 114). Ed un’app anti-violenza.”- Concludono l’avvocato Cecchino Cacciatore e il dott.Nicola Cerasuolo in merito alla reato di body shaming-.