Sopravvissuta all’Olocausto e testimone della Shoah italiana. Il 15 Aprile 2021 viene nominata Presidente della Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, decide di nominarla senatrice a vita “per avere illustrato la Patria con altissimi meriti nel campo sociale”.
Per molto tempo rifiuta di parlare della sua esperienza ad Auschwitz, ma nei primi anni novanta decide di condividere la sua testimonianza. Nel 1997 è stata fra i testimoni del film-documentario Memoria.
Riceve diverse Lauree honoris causa: in Giurisprudenza nel 2008, in Scienze pedagogiche nel 2010, in Relazioni Internazionali nel 2020 e in Scienze per la pace nel 2021.
A causa delle minaccie e degli insulti subiti via internet, nel 2019 la prefettura di Milano le assegna una scorta. Il 9 ottobre 2020 pronuncia l’ultimo discorso pubblico, prima di ritirarsi a vita privata.
A raccontarci di lei, cosa ha fatto, cosa è successo, testimonianza e storia di Liliana Segre chi è oggi, quanti anni ha, marito, figli sarà la sua biografia a rivelarcelo.
Chi è Liliana Segre: biografia, storia, testimonianza, età, marito e figli della senatrice a vita
Per scrivere una biografia e sapere chi è Liliana Segre, intervista, testimonianze pubbliche, e libri, possono esserci d’aiuto per scoprire innanzitutto età, storia, vita privata, marito e figli della senatrice a vita.
Nata a Milano il 10 Settembre 1930, sotto il segno zodiacale della Vergine. La famiglia ha origini ebraiche. Cresce con il padre Alberto ed i nonni paterni, Giuseppe e Olga Loevy. La madre, Lucia Foligno, muore quando la bambina non ha neppure un anno. Trascorre un infanzia felice, vissuta in maniera agiata, amata profondamente dal padre. Con la famiglia è solita frequentare l’Ippodromo di San Siro e di domenica pranzare in Galleria con gli amici.
Donna dall’aspetto distinto e raffinato, dal portamento elegante. Capelli bianchi e corti, occhi piccoli e profondi ed un filo di trucco. Memore della tragica esperienza nel campo di concentramento, ha il numero 75190 tatuato sull’avambraccio durante la selezione nel campo di concentramento.
Nella sua intervista, Liliana Segre racconta gli orrori subiti in seguito alle leggi razziali fasciste del 1938, sin da quando a 8 anni viene espulsa dalla scuola elementare. Con l’intensificarsi delle persecuzioni, il padre prova a nasconderla presso degli amici con documenti falsi. In seguito il 10 Dicembre 1943, la bambina insieme al padre e due cugini, tenta la fuga in Svizzera, a Lugano, ma un ufficiale non permette loro di valicare il confine.
Il giorno seguente le autorità li arrestano a Selvetta di Viggiù e li trasferiscono presso il carcere di Varese, dove rimangono per 6 giorni. Poi passano a quello di Como e poi a San Vittore, a Milano, dove la prigionia dura 40 giorni.
Della sua vita privata sappiamo che è sposata, il marito di Liliana Segre è Alfredo Belli Paci, conosciuto nel 1948 a Pesaro, mentre era in vacanza al mare. Pur essendo cattolico, anche l’uomo ha vissuto la terribile esperienza della deportazione, per essersi rifiutato di aderire alla Repubblica di Salò. I due convolano a nozze con rito cattolico nel 1951 e hanno tre figli: Alberto, Luciano e Federica.
La donna afferma di essere rimasta profondamente colpita dalla personalità e dall’aspetto dell’uomo, molto simile al padre Alberto. A causa della candidatura dell’uomo alla Camera dei Deputati nel 1979, come anticomunista, il rapporto tra i due si incrina, ma la situazione ritorna alla normalità quando per amore della donna, l’uomo decide di abbandonare la politica.
Storia della Segre cosa è successo e testimonianza
Ancora oggi non tutti conoscono la sua storia raccontata in una sua intervista, Liliana Segre chi è, biografia e testimonianza sono in pochi a saperlo, nonostante l’importanza che questa rivesta. Ripercorriamo insieme le tappe fondamentali della vita della donna.
Molti la conoscono come senatrice a vita e per le onorificenze ricevute in questi anni, ma chi è Liliana Segre, storia della deportazione ad Auschwitz e sua testimonianza, non tutti ne sono a conoscenza. Ripercorriamo insieme le tappe fondamentali della vita della donna.
Insieme ai detenuti del carcere di San Vittore, (circa 600, compresi 40 bambini) il 30 Gennaio 1944, viene deportata dal binario 21 della stazione di Milano Centrale al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau, che raggiunge il 6 Febbraio.
Dei 605 prigionieri ebrei, circa cinquecento vengono mandati al gas e bruciati dopo poche ore. Alla selezione riceve il numero di matricola 75190 e viene separata per sempre dal padre, che troverà la morte il 27 Aprile 1944. Il 18 Maggio anche i suoi nonni vengono arrestati, in seguito deportati ed uccisi nelle camere a gas il 30 Giugno 1944.
Per circa un anno viene messa ai lavori forzati presso la fabbrica di munizioni Union. In seguito subisce altre tre selezioni in una delle quali perde la sua amica e compagna di lavoro Janina.
Il 27 Gennaio 1945 i soldati nazisti la obbligano ad incamminarsi verso la Germania, insieme agli altri superstiti, in quella che è conosciuta come “La Marcia della Morte”, perché le strade della Polonia erano disseminate di cadaveri. Finalmente viene liberata a Malchow, un sottocampo di Ravensbrück, il 30 aprile 1945. Delle 605 persone con le quali era partita, la donna è tra i 25 sopravvissuti. Al suo ritorno a Milano scopre che della sua famiglia si sono salvati solo i nonni materni ed uno zio.
Della sua terribile esperienza Liliana Segre è testimonianza vivente, amata da tutti e richiesta come fonte inesauribile di memoria storica. La sua auterovolezza è da sempre riconosciuta, attraverso l’attribuzione di onorificenze e lauree ad honoris causa. Il 19 Gennaio 2018, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella la nomina senatrice a vita, nell’anno dell’ 80º anniversario delle leggi razziali fasciste.
Il 18 febbraio 2020, in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università di Roma “La Sapienza”, riceve un dottorato honoris causa in storia dell’Europa, dedicato a suo padre Alberto.
Il 17 Novembre 2020 l‘Unione Astronomica Internazionale le dedica l’asteroide 75190 Segreliliana, suo numero di matricola presso Auschwitz. Il 9 ottobre 2020 fa la sua ultima apparizione pubblica, dopo gli ultimi intensi anni attivi in politica e come testimone della Shoah.
Libri e frasi di Liliana Segre, chi è nelle sue citazioni
A parlare della senatrice a vita oggi non è solo la sua testimonianza e storia, Liliana Segre, chi è possiamo saperlo anche dalle sue frasi, citazioni e aforismi, nonché dai suoi libri.
Collabora nella stesura di diversi libri-testimonianza, Fino a quando la mia stella brillerà con Daniela Palumbo (2015); La memoria rende liberi con Enrico Mentana (2015); La sola colpa di essere nati con Gherardo Colombo (2021);
E’ autrice poi di opere inedite: Scolpitelo nel vostro cuore. Dal Binario 21 ad Auschwitz e ritorno (2018); Il mare nero dell’indifferenza (2019); Ho scelto la vita – La mia ultima testimonianza pubblica sulla Shoah (2020).
Ecco alcune delle sue più toccanti, citazioni e frasi di Liliana Segre.
- Ho la paura della perdita della democrazia, perché io so cos’è la non democrazia. La democrazia si perde pian piano, nell’indifferenza generale, perché fa comodo non schierarsi.
- La bellezza, il consumismo, il successo, essere qualcuno, sono diventati idoli. Poi gli idoli cadono e nel vuoto sono tornate parole antiche.
- Coltivare la Memoria è ancora oggi un vaccino prezioso contro l’indifferenza e ci aiuta, in un mondo così pieno di ingiustizie e di sofferenze, a ricordare che ciascuno di noi ha una coscienza e la può usare.
- Sognavo la vendetta: capii che non ero come il mio assassino e da quel momento sono diventata quella donna libera, quella donna di pace, che sono anche adesso.
- Indifferenza. Gli orrori di ieri, di oggi e di domani fioriscono all’ombra di quella parola. […] La chiave per comprendere le ragioni del male è racchiusa in quelle cinque sillabe, perché quando credi che una cosa non ti tocchi, non ti riguardi, allora non c’è limite all’orrore.
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Non mandate i figli in gita ai campi di sterminio. Lì si va in pellegrinaggio. Sono posti da visitare con gli occhi bassi, meglio in inverno con vestiti leggeri, senza mangiare il giorno prima, avendo fame per qualche ora.
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C’era spesso il vento, ad Auschwitz, che spazzava il campo. Una mattina vediamo rotolare polvere, stracci e brandelli di vestiti. E dove sono andati a finire, gli zingari? Quelle che sapevano tutto hanno risposto: li hanno gasati tutti stanotte. Non lo posso dimenticare. Io sono la memoria di quello che è successo.
Anagrafica Principale | |
Nata a Milano il 10 Settembre 1930, sotto il segno zodiacale della Vergine. La famiglia ha origini ebraiche. Cresce con il padre Alberto ed i nonni paterni, Giuseppe Segre e Olga Loevy. La madre, Lucia Foligno, muore quando la bambina non ha neppure un anno. Sopravvissuta all'Olocausto e testimone della Shoah italiana. Il 30 Gennaio 1944, viene deportata dal binario 21 della stazione di Milano Centrale al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau dal quale viene liberata il 30 Aprile 1945. | |
Nome e Cognome | Liliana Segre |
Data di nascita | 10/09/1930 |
Luogo di nascita | Milano |
Professione | Attivista, politica e senatrice a vita |
Anagrafica Principale | |
Nata a Milano il 10 Settembre 1930, sotto il segno zodiacale della Vergine. La famiglia ha origini ebraiche. Cresce con il padre Alberto ed i nonni paterni, Giuseppe Segre e Olga Loevy. La madre, Lucia Foligno, muore quando la bambina non ha neppure un anno. Sopravvissuta all'Olocausto e testimone della Shoah italiana. Il 30 Gennaio 1944, viene deportata dal binario 21 della stazione di Milano Centrale al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau dal quale viene liberata il 30 Aprile 1945. | |
Nome e Cognome | Liliana Segre |
Data di nascita | 10/09/1930 |
Luogo di nascita | Milano |
Professione | Attivista, politica e senatrice a vita |