Preparare drink è una via di mezzo fra l’arte e la scienza. Infatti, per imparare a fare cocktail non basta solo la creatività. Servono anche conoscenze e tecniche che permettono di ottenere i giusti equilibri gustativi ottimizzando tempi, consumi e costi.
Credere di poter diventare barman da autodidatti o seguendo solo un corso online è un errore comune che porta a metodologie di lavoro sbagliate, con scarsi risultati professionali.
Il primo problema che si può incontrare è studiare con contenuti incompleti o addirittura errati. Il secondo è che questo è un mestiere pratico e richiede soprattutto coordinazione, metodo e allenamento. Qualità che si possono sviluppare solo con la supervisione di un trainer esperto.
Ecco quindi una guida pratica, a spiegarci come diventare barista, requisiti, corsi da seguire, non solo online, lavoro, mansioni e quanto si guadagna, sarà Maurizio Zuddio professionista di settore a dircelo.
Come diventare barista e barman: cosa bisogna fare, corsi, formazione ed esperienza in un bar
Per diventare un diventare barista e barman di successo bisogna fare molta esperienza in un bar, senza però trascurare la formazione con corsi specializzati. Come in tutte le professioni, il percorso formativo che si realizza con tempo e studio tra i banchi di scuola, può incidere in maniera significativa. La scelta ideale quindi per chi ha le idee chiare fin da subito, è conseguire un diploma presso l’istituto alberghiero. Un indirizzo di scuola superiore che certamente agevola chi intende intraprendere questa professione.
Sia gli studenti che escono da una scuola alberghiera e sia coloro che vogliono avvicinarsi a questo mondo, possono frequentare corsi specialistici per baristi sia a livello regionale che provinciale. Generalmente, la durata di questi corsi è di sei o dodici mesi ed è per varie fasce di età. Inoltre, ci si può rivolgere anche alle associazioni e alle federazioni del settore, come la Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi).
Ci sono poi i corsi di formazione per diventare barman di vari livelli, come quelli promossi dal Laboratorio dell’Espresso di Filicori Zecchini, che spaziano dalla caffetteria creativa alla Latte art.
Una buona opzione può essere anche l’Università del Caffè fondata da Illy. Chi vuole lavorare come barman può specializzarsi presso la Mixology Academy, oppure presso la Flair Academy di Milano.
Un punto di rifermento nel settore è anche l’Associazione (Aibes) o la (Fib). Lo conferma anche il professionista Maurizio Zuddio.
“Associazioni (A.I.B.E.S.) e scuole specializzate per diventare un barman o un bartender nella formazione dell’individuo, esistono già da tempo. All’interno vi sono corsi che vanno dai classici per la caffetteria e designer o per la miscelazione avanzata e ormai da molti anni anche nella cosiddetta mixology”.
Questi corsi sono rivolti a ragazzi e ragazze, che sono interessati al settore della ristorazione e dell’accoglienza e che desiderano entrare nel mondo del lavoro dopo un breve corso prevalentemente a carattere pratico.
Differenza barman, bartender e barista: competenze
Dopo aver analizzato i possibili corsi e la migliore scuola per diventare barista e barman a pagamento e gratuiti, analizziamo la differenza fra le due professioni.
Il primo è una figura professionale che lavora nei bar, ristoranti, alberghi, imprese di catering occupandosi di preparare e somministrare bibite e cibi e tutti i prodotti di caffetteria.
Il barman invece è un professionista specializzato che lavora in discoteca, pub e locali notturni e si occupa della preparazione di bevande alcoliche come per esempio, cocktail e long drink.
C’è un’altra figura specializzata in questo ambito: il bartneder. Chi è il bartender e cosa fa, lo si può spiegare con la traduzione in italiano del termine inglese. Il significato in italiano di bartender è: una persona “che tiene il bar”. Infatti, ci riferiamo ad un operatore bar, specializzato in caffetteria o in miscelazione che lavora con un approccio più moderno. Sebbene in tanti facciano confusione, le competenze professionali non sono le stesse.
“La differenza tra barista e barman non è altro che la lingua, tra l’inglese e l’italiano. Il primo è addetto alle mansioni per lo più nell’ambito della caffetteria e tutto ciò che riguarda gli standard di servizio. Mentre, il bar-man è invece colui che si occupa dei distillati presenti in un locale e nella creazione dei cosiddetti cocktail. Quest’ultimo ha una preparazione più avanzata nell’utilizzare anche strumenti più specifici”. – Fa sapere il professionista nel settore Maurizio Zuddio –
“In Italia chi vuole diventare barista ha mansioni che dipendono anche da dove viene svolto l’impiego. In generale, si occupa di tutto ciò che è un bancone da bar. Bisogna saper utilizzare gli strumenti a disposizione, stoccare i materiali necessari. Controllare i prodotti in fase di scadenza e i rifornimenti dei prodotti per uso quotidiano ecc. Il suo ruolo è quello di essere un punto di riferimento nei servizi che vengono offerti ai clienti della struttura. Invece, la mansione nell’altro caso è soprattutto quella di preparare cocktail e bevande (alcoliche e non), servite dall’orario dell’aperitivo in poi”. – Spiega Maurizio Zuddio.
Quanto guadagna un barista: stipendio e guadagni di barman
“Lo stipendio di un barista e barman dipende dalla struttura in cui è impiegato. Ma come punto di riferimento ci si affida ai contratti per il turismo nazionale, i cosiddetti CCNL. Oppure dipende dal ruolo che offrono all’interno della struttura e dalla loro esperienza. Se vogliamo parlare di numeri, parliamo di stipendi in media 1200/1300 euro”.
Lavorare in un bar, o aprire un locale conviene certamente se si è in grado di offrire un servizio esclusivo e ricercato. Chi decide quindi di mettersi in proprio, aprire una propria attività e partita IVA, avrà margini di guadagno differenti. Lo stipendio in questo caso potrà essere maggiore o minore, in considerazione di diverse variabili che andranno ad incidere sulla propria attività: concorrenza, popolarità del proprio locale e costi.
I requisiti e le competenze specifiche sono molteplici, ed incidono sui guadagni attesi. Non basta saper preparare caffè intensi e cocktail fantasiosi. Al di là del bancone, bisogna trovare una persona affabile e accogliente, che sappia mettere i clienti a loro agio e riesca a intrattenerli. Gli ultimi consigli per diventare barista professionista, li fornisce chi ha grande esperienza nel settore della ristorazione e non solo.
“I requisiti per diventare barman e barista sono la passione, l’amore per il proprio lavoro, la puntualità e soprattutto la pazienza. La passione e le competenze acquisite tramite anche un corso di formazione si devono completare attraverso l’esperienza di lavoro in un bar. Questo perchè quando si intraprende un percorso formativo, infatti, è fondamentale affiancare allo studio la pratica sul campo. Altri requisiti importanti sono: manualità e ottime capacità relazionali. Per cui è importante mostrarsi empatici e comunicativi con i propri clienti” . – Conclude Maurizio Zuddio.