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Pasqua ebraica e cristiana: differenze e simboli a confronto

F. d. D.
03/12/2024

Significato della Pasqua ebraica e cristiana: differenza e quali sono simboli, tradizioni, origini della festività, perché e come si festeggia questo giorno nelle due religioni.

Livio Agresti dipinto personaggi Pasqua ebraica

Livio Agresti dipinto personaggi Pasqua ebraica

Parliamo di una delle ricorrenze più importanti nella religione, con numerosi simboli comuni e differenze. E’ importante conoscere il vero significato e le origini di questa festività.

Entrambe celebrano un importante passaggio: in aramaico, il termine “pasah” vuol dire proprio “passare oltre, passaggio”.

Nella tradizione cristiana, si ricorda la resurrezione di Gesù, dalla morte alla vita, così come era stato profetizzato.

La religione ebraica, invece, festeggia il ricordo della liberazione dalla schiavitù in Egitto e il viaggio verso la Terra Promessa.

Per comprendere a pieno la storia di questa festività comune alle due religioni, però, bisogna fare un passo indietro nel tempo. Arrivando anche a prima della resurrezione di Cristo. Del resto nel confronto tra Pasqua ebraica e cristiana, troviamo collegamenti tra culture: segni, simboli e tradizioni pasquali, trovano usi e origini in Gesù e nella sua religione.

Differenze tra Pasqua ebraica e cristiana: origine, significato e simboli, tradizioni e abitudini

Per conoscere il significato della Pasqua ebraica e cristiana, bisogna tornare alle origini di questa festività, ritrovando differenze ed analogie nei simboli, tradizioni e abitudini.

Entrambe cadono nello stesso periodo, all’inizio della primavera, seppur in giorni diversi. Il senso più profondo della festività, nelle due religioni, è il significato simbolico di liberazione, rinascita e nuova vita.

Per gli ebrei questa festività era, in un primo momento, legata all’attività agricola. Si celebrava infatti il raccolto dei primi frutti della campagna nel giorno che rappresentava la terza “festa del pellegrinaggio”. Assieme alla Pentecoste e alla Festa delle Capanne.

Successivamente, come si è detto, la Pesach ebraica divenne ricordo della decima piaga, ossia della liberazione del popolo ebraico dalla schiavitù in Egitto. Fu proprio allora, per i fedeli, che l’Angelo sterminatore uccise tutti i primogeniti egiziani risparmiando unicamente quelli ebrei.

Questo avvenne perché sulle porte degli israeliti vi era un simbolo che chiariva la fede religiosa di quella dimora: il sangue di un agnello. Com’è scritto nell’Esodo: “Io vedrò il sangue e passerò oltre, colpirò invece con il mio castigo l’intero Egitto e non voi.”

Ecco il primo simbolo pasquale comune alle due religioni, ebraica e cristiana a confronto: l’agnello. Se per gli ebrei rappresenta proprio la memoria dell’evento narrato nell’Antico Testamento, per i cristiani l’agnello immolato per la salvezza di tutti ricorda Cristo stesso con il suo sacrificio.

Gesù, sceso tra gli uomini per salvarli dal peccato originale, si sacrifica per amore per loro, morendo crocifisso. Dopo tre giorni risorge glorioso. I fedeli cattolici quindi, ogni anno, celebrano il passaggio dalla morte alla vita di Cristo.

Altri simboli della Pasqua ebraica e cristiana nella tradizione a confronto sono la colomba simbolo di pace. L’uovo o il pulcino, che sottolineano la rinascita e la nuova vita. Le campane, che suonano a festa per annunciare la resurrezione di Cristo.

Pasto e cena nella traduzione Pasquale ebraica

La cerimonia più importante è la cena della Pasqua ebraica, ricca di simboli dal significato profondo che ricordano la decima piaga e il passaggio dalla schiavitù alla liberazione nella Terra promessa. All’inizio del pasto, detto “Seder”, il più anziano della famiglia ricorda l’opera di Mosè in Egitto e la storia della libertà del popolo ebraico prima di iniziare a mangiare.

Il pasto pasquale ebraico ripercorre le tappe di quella storia, e ogni pietanza è accompagnata da letture sacre, canti e meditazioni. E’ tradizione degli ebrei avere in tavola:

Durante il Seder, viene sempre lasciato un posto vuoto con davanti la Coppa di Elia. Nessuno deve bere da quella coppa, né sedersi su quella sedia, poiché sono riservate all’Elia delle profezie, ossia a colui che annuncia la venuta del Messia e che lo condurrà dagli ebrei.

Usi e tradizioni della Pasqua ebraicha e cristiana a confronto

Festività della Pasqua ebraica e cristiana condividono simboli e tradizioni per celebrare il significato di questo giorno di festa, ma ci sono anche numerose differenze.

Nella tradizione ebraica, la Pesach si festeggia nel mese di Aprile e dura sette giorni, il più importante dei quali è il primo. Poco prima della cena, le case dei fedeli vengono pulite da tutti i lieviti e lievitati, poiché rappresentano peccato e malvagità.

E’ tradizione, poi, realizzare una piccola “caccia al tesoro” per i bambini, nascondendo nelle abitazioni dei pezzi di pane. La ricerca deve avvenire utilizzando soltanto una luce di candela ed ha uno scopo educativo. Una volta trovati i pezzi di pane, vengono raccolti per essere brucati al mattino.

A differenza della Pasqua ebraica, nella tradizione cristiana, invece, quando si celebra questa festività? La prima domenica dopo la luna piena che segue l’equinozio di primavera. Cioè in una data tra il 22 Marzo e il 25 Aprile.

In generale il periodo pasquale comprende sette giorni, definiti la “settimana Santa”, nei quali si compiono riti e cerimonie volti a ricordare la crocifissione, la morte e la resurrezione di Cristo. In particolare, i fedeli ricordano gli ultimi giorni della vita di Gesù prima della resurrezione:

Importante è il significato di alcuni simboli cristiani del giorno della Pasqua come il fuoco, del trionfo della luce sulle tenebre. L’acqua, elemento purificatore e veicolo del santo Battesimo. Il cero, segno di Cristo Salvatore, luce che illumina la vita dell’uomo.

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Flavia de Durante Laureata in Lettere Moderne con il massimo dei voti all'Università degli studi di Salerno. Da sempre amante della lettura, mi diletto a scrivere sin dalla prima adolescenza. Mi interessa esplorare il mondo circostante in tutte le sue sfumature ed in particolare l'animo umano e i rapporti interpersonali. I temi che maggiormente mi interessano sono quelli legati alla cultura, alla storia, al costume, all'ambiente, all'attualità. Vedo nel settore del giornalismo non solo la possibilità di trasmettere dati ed informazioni, ma anche una grande opportunità di acquisire nuove e varie conoscenze. La curiosità e la voglia di sapere sono i motori principali che mi hanno spinto a intraprendere questo percorso. Leggi tutto
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