C’è chi sostiene che, ad oggi, la maggior parte delle persone intrattenga vere e proprie relazioni con gli smartphone. Come prolungamenti degli arti, ormai, non ci si muove senza averli a portata di mano costantemente. In casa e fuori, al lavoro, in viaggio, mentre si è a tavola.
Proprio per questo, purtroppo, non è difficile varcare la linea sottile che divide uso e abuso dello smartphone. Specialmente perché soddisfano innumerevoli funzioni che, spesso, sono davvero utili alla quotidianità. I piccoli schermi sono diventati dunque, in qualche modo, indispensabili.
Questa problematica è tristemente in crescita. Il rischio più grande è che vada ad interferire con le attività della vita “vera” di chi non riesce proprio ad allontanarsi da quella connessa al device.
Da una ricerca britannica, nel 2008, sono emersi dati preoccupanti. Su un campione di 2.163 persone, più di 6 ragazzi maggiorenni su 10 vanno a letto in compagnia del telefono. In più, oltre la metà degli utenti manifesta stati d’ansia quando ha lo smartphone scarico o senza ricarica. Idem se resta senza copertura di rete.
A spiegarci perchè e come si chiama la dipendenza da cellulare, definizione, sintomi e conseguenze negli adulti e nei bambini, lo psicologo: dottor Davide Algeri.
Sintomi della dipendenza da cellulare e cause nei giovani e adulti: cos’è la nomofobia da smartphone
Come si chiama la “malattia del telefono” ovvero la dipendenza da cellulare o smartphone?
Il termine abbrevia l’espressione “No-mobile phobia”, ed è noto anche come “sindrome da disconnessione”. Ossia la paura di non avere con sè il proprio smartphone in ogni momento. Quando non si è rintracciabili si vivono ansia e panico.
Dunque “Nomofobia” è il termine tecnico per descrivere la sensazione di sofferenza transitoria causata dal non avere il telefono con sè, dalla paura di perderlo e dall’ansia di non essere rintracciabili, anche se per poco tempo.
I soggetti che ne soffrono diventano praticamente ossessionati dalla necessità di avere il cellulare funzionante e sotto controllo per tutto il giorno.
“La problematica è fondamentalmente legata al controllo. Il telefonino si presta molto bene nella misura in cui ci consegna la possibilità e la sensazione di poter conoscere ciò che ci interessa delle altre persone. In ogni situazione. Partendo, ad esempio, dal contesto amicale. Arrivando a quello lavorativo.” – Principia lo psicoterapeuta Davide Algeri.-
“Si viene quindi a creare un’associazione tra lo stimolo e la risposta. Ad esempio, come stimolo può esserci un post, un messaggio, un email. Poi c’è la risposta della persona basata, appunto, sul controllo di quello stimolo. Quando non si può rispondere perché si è lontani dal cellulare, si genera nel soggetto un’ansia molto forte.”– Continua il professionista.-
“La nomofobia è un disturbo legato, quindi, al controllo. E, col tempo, si trasforma in una compulsione all’azione. La persona non riesce a tollerare la frustrazione di non poter controllare il telefonino. Si arriva addirittura a svegliarsi la notte pur di controllare che il telefono sia funzionante e connesso. O ci si porta il cell. in luoghi nei quali non si dovrebbe affatto utilizzare.”– Chiarisce, analizzando i sintomi e le conseguenze della dipendenza da cellulare.-
“Inoltre, specialmente nei giovani, il disturbo si può manifestare a causa di una scarsa autostima o a problemi relazionali. Si ricerca affermazione e riconoscimento nelle attività che si possono svolgere attraverso lo smartphone. Questo è collegato all‘abuso dell’utilizzo di internet o dei social network.” – Spiega Davide Algeri.-
“Negli adulti, invece, la nomofobia può verificarsi soprattutto a causa delle situazioni lavorative. Per via di timori dovuti, ad esempio, ad informazioni importanti che possono sfuggire poiché non si è raggiungibili telefonicamente. Si diventa ossessionati dal telefonino e questo genera uno stress totale. Sia quando si è incollati al piccolo schermo, sia quando si è distanti. Alla base della problematica c’è, comunque, una forte insicurezza.” – Chiarisce lo psicologo, distinguendo i casi.
Conseguenze della nomofobia o dipendenza da smartphone
Parlando della dipendenza da cellulare e di come riconoscerla, è importante analizzare le conseguenze negli adulti e nei bambini, in psicologia. Se privo di limiti di tempo, infatti, l’abuso degli smartphone può comportare problematiche sociali di vario tipo.
Nella nomofobia, come abbiamo visto, da un lato c’è la necessità di essere costantemente reperibili. Dall’altro lato, il disturbo ha come caratteristica fondamentale anche il bisogno di essere aggiornati in ogni momento sulle informazioni che gli altri potrebbero condividere tramite cellulare. Più passa il tempo, inoltre, più si sente crescere il bisogno di aumentare le ore passate con lo smartphone tra le mani.
“Il controllo si lega, in modo inconscio, alla sensazione di piacere. Come nelle altre dipendenze, anche in quella da telefono, l’attività svolta tende a ripetersi nel tempo. Poiché, mentre la si pratica, nel corpo viene prodotta dopamina, che è all’origine della sensazione piacevole.”– Puntualizza lo psicoterapeuta Algeri.-
“Privati del controllo del cell, per questo motivo, nei soggetti nomofobici si verificano vere e proprie crisi di astinenza. Lontane dal telefono, queste persone percepiscono ansia e angoscia e sentono la necessità di riavvicinarsi al dispositivo quanto prima. Da un lato per rispondere al bisogno di essere sempre contattabili e raggiungibili. Dall’altro per verificare e controllare ciò che stanno facendo i loro contatti.”– Chiarisce ancora, parlando di sintomi e conseguenze della dipendenza da cellulare -.
Le persone con questa problematica, come abbiamo visto, tendono ad essere ossessionate dalla paura di rimanere senza il telefono a portata di mano e funzionante. Proprio per questo, è tipico per i soggetti nomofobici avere sempre con sè due dispositivi, schede sim cariche e caricabatterie portatile. Il telefonino, insomma, rappresenta il loro cordone ombelicale col resto del mondo.
Rimedi dipendenza da cellulare: come disconnettersi
Chiarito che questo tipo di dispositivo fa male alla salute personale, sociale e peggiora i rapporti familiari, come smettere di usare lo smartphone se si soffre di dipendenza da cellulare e quali sono i rimedi nella nomofobia?
“Si deve lavorare sul livello di tolleranza. La persona deve imparare a sopportare, gradualmente, le ore di tempo in cui è priva del dispositivo. Ci si deve ritagliare degli spazi in cui ci si obbliga ad essere lontani dal telefonino. Ovviamente questo deve accadere lentamente, partendo da quantità di tempo minime. Per poi arrivare al massimo che la persona riesce a tollerare.”– Spiega lo psicoterapeuta Algeri –
“Tra i rimedi per la dipendenza da cellulare, la regola che viene utilizzata in terapia è proprio quella di “disintossicarsi” a piccoli passi. In questo senso, è importante, ad esempio, mettere dei limiti di tempo durante i quali si fanno certe attività. Circoscrivere ad un momento della giornata il controllo dei social. Ad un altro quello delle mail. E via discorrendo tutto il resto. Per riuscire ad organizzare queste ore in modo definito, esistono anche delle app create appositamente per calcolare i vari tempi e le attività svolte col cellulare.” – Fa sapere il professionista.-
“Nelle ore in cui si è lontani dal telefono, comunque, è utile dedicarsi ad attività che generano piacere. Una lettura, una passeggiata, lo sport, un film. Insomma, qualsiasi cosa rientri nell’interesse della persona ma che non coinvolga, categoricamente, l’utilizzo dello smartphone.”- Conclude lo psicoterapeuta Davide Algeri -.