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Profili falsi Facebook e Instagram: come riconoscerli e rischi

Martina Sapio 16 Giugno 2021
M. S.
23/11/2024

Dai profili falsi Facebook, Instagram, Twitter, Hongout, Tinder e altri social network alle conseguenze per chi li gestisce: come riconoscerli, denuncia e reato per profili fake.

Sono di solito account senza foto, nomi falsi, informazioni inventate. Giuridicamente  possono essere considerati reato i profili falsi su Facebook, perché le persone siano disposte a correre dei rischi, potrebbe avere più di una risposta. Veri e propri fantocci digitali che vengono utilizzati per gli scopi più diversi. Da una parte, infatti, offrono la possibilità di seguire ed osservare qualcuno senza metterci la faccia. Tra i motivi, c’è anche chi li usa per scoprire un tradimento, o per spiare gli altri. Dall’altra, nei casi più gravi, permettono a chiunque di spacciarsi per un’altra persona.

Ma creare un profilo fake su Instagram, Facebook, Twitter, Tinder è un reato ed ha delle conseguenze, anche legali in caso di denuncia.

Caso tipico è quello del profilo falso dei soldati americani, utilizzati per truffare persone ingenue o vulnerabili. Nel 2019 Facebook rilevò che quasi la metà dei suoi account attivi erano fake. Un numero spaventoso, se ci si ricorda che si parla all’incirca di un miliardo di persone. Su Instagram, altra popolare piattaforma social, le pagine fasulle ammontavano a venticinque milioni. Cifre importanti, quindi, che rendono sempre più attuali le domande più chieste.

Cosa sono i profili falsi, come riconoscerli, cosa fare e come difendersi? Ma anche quali sono le conseguenze per chi crea un account fake, quale reato esiste e come denunciare? Per rispondere alle nostre domande, abbiamo chiesto l’intervento dell’autorevole  Avvocato penalista Cecchino Cacciatore e del suo collaboratore, il Dott. Costantino Luciano.

Come riconoscere i profili falsi sui social network come Facebook, Instagram, Twitter e Tinder

Un account è fake quando creato su un certo social che non fa riferimento a nessuna persona reale. A volte sono creati da persone vere, altre volte sono bot pubblicitari. Le informazioni di contatto e le foto sono di solito inventate o false. In alcuni casi vengono prese, senza permesso, da altri account.

Ma la domanda che tutti si pongono è: come capire se un profilo è falso su Instagram, Facebook, Twitter, Tinder ecc? La risposta non è semplice, né vale per tutti i casi. In alcune situazioni, infatti, molto lavoro viene messo nella creazione di questi account. Quando poi vengono usati per truffare persone vulnerabili, o per scopi criminali, diventa davvero difficile.

Frequentemente vengono pubblicizzate app per scoprire profili falsi sui social. Ma non tutte sono affidabili, e non sempre riescono a risalire a chi ha creato il falso account.

Ci sono però alcuni segnali che possono dirci come riconoscere profili falsi su Facebook.

  • Il primo segnale d’allarme è che l’account ha nessuna o poche foto. Che si tratti di album o foto principale, se l’account è completamente vuoto c’è un buon motivo per essere sospettosi.
  • Il secondo inizio per riconoscere profili fake su Instagram e Facebook è la sua recente creazione. Molte pagine false vengono create per scopi specifici, e tentano di raggiungere quanti più utenti possibili subito dopo la creazione. Se l’account ha pochi giorni, o addirittura poche ore di vita, probabilmente non è autentico.
  • Il terzo è la mancanza di amici in comune. Per come sono strutturati i social, è molto difficile che una persona vera, magari straniera e senza amici in comune vi contatti all’improvviso. La mancanza di qualunque collegamento può essere un campanello d’allarme.
  • Il quarto ed ultimo è la mancanza di interazione. Se si è stati aggiunti da un account fake, difficilmente questo parlerà o interagirà dopo essere stato accettato.

Non è altrettanto facile rispondere a come scoprire chi si nasconde dietro un profilo falso. Non esistono veri meccanismi di controllo in questo senso. I siti e le app che offrono di scovare i creatori di account fake possono individuare solo alcuni aspetti. Per tutto il resto, l’utente medio può solo bloccare o rifiutare l’altro soggetto.

Perché si creano fake people: a cosa serve un profilo falso

Chiunque può creare profili falsi sui social network, agenzie governative, ragazzi ordinari, criminali. Tutto quello che serve è un e-mail, un numero di telefono, delle foto rubate o modificate ed il gioco è fatto.

Ma gli scopi per cui i vari soggetti creano questi account possono essere molto diversi. Come già detto, un caso specifico è quello di fingersi qualcun altro. Questo fenomeno è molto comune su piattaforme che promuovono la creazione di rapporti virtuali, e chi si nasconde spesso non riesce ad uscire dalla bolla di internet. Basta vedere quanto sono numerosi i profili falsi su Tinder, Skype ed Hangout.

Può trattarsi di una vera e propria sostituzione, dove l’account fake finge di essere una celebrità o un soldato. O, più frequentemente, si usano foto ed informazioni di un’altra persona per sembrare più attraenti o interessanti. Grave è il caso di chi si finge qualcun’altro per il solo scopo di adescare sono diversi i casi denunciati.

Un’altra ipotesi è quella della creazione di un account completamente vuoto. Uno scudo dietro il quale nascondersi per poter seguire indisturbati una certa persona o pagina social.

Mentre nel caso precedente può esserci un’ipotesi di reato, quest’ultimo non presenta problemi sul piano legale.

Anche le agenzie pubblicitarie possono creare account fake, per indagare sui gusti dei loro consumatori. Ci sono stati casi di agenzie governative o affiliate a governi che usano account fake per spiare i loro cittadini.

Ma i motivi possono essere anche politici o legati alla lotta sociale. Per esempio, il caso dei account Twitter dei lavoratori Amazon. Centinaia di pagine nate nella notte, con nomi e foto reali, che usavano la loro piattaforma per contrastare l’ingresso delle associazioni dei lavoratori in Amazon.

Cosa si rischia a creare profili falsi su Facebook, Instagram, Twitter

In alcuni casi specifici, la creazione di profili falsi è un reato. Ma quali sono i presupposti? E cosa rischia chi crea un account falso?

Va preliminarmente evidenziato che l’avvento dell’era digitale, insieme alle innegabili opportunità, ha offerto il destro a numerosissime distorsioni le quali, in particolare, rischiano di minare una pluralità di beni tutelati dall’ordinamento giuridico come la pubblica fede e l’integrità della sfera esistenziale della persona.” – Premettono l’avvocato Cecchino Cacciatore, e il Dott. Costantino Luciano -.

“Il fenomeno della creazione di falsi profili social può esser scisso in due macrocosmi.” Sottinteso, in due ipotesi fondamentali. La prima è quando qualcuno si finge qualcun altro, cioè lo personifica. La seconda è quando invece l’account è usato come scudo, ma per altre finalità.

Continua poi: “La condotta di chi crea ed utilizza un profilo social, utilizzando abusivamente l’immagine di una persona del tutto inconsapevole integra l’ipotesi di reato di cui all’art. 494 c.p., rubricato “sostituzione di persona”. In breve, tale reato sancisce che: “chiunque, al fine di procurare a sé o ad altri un vantaggio o di recare ad altri un danno, induce taluno in errore, sostituendo illegittimamente la propria all’altrui persona […] è punito, se il fatto non costituisce altro delitto contro la fede pubblica, con la reclusione fino ad un anno”

Parlando dei presupposti necessari alla configurazione del reato: “Sotto l’aspetto dell’elemento oggettivo, è sufficiente una qualsiasi condotta ingannevole, come la creazione di un profilo social con effige od informazioni personali di altri. (Questo) teso a rappresentare una identità digitale non corrispondente al soggetto che ne fa uso, ed idonea ad indurre in errore quanti con questa interagiscano.”

Conclude poi l’Avv. dicendo: “Circa l’elemento soggettivo, essendo caratterizzato lo stesso dal dolo specifico, è necessario il fine di procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto ovvero, più semplicemente, nell’arrecare ad altri un danno.”

La seconda categoria riguarda più generalmente tutti quegli account che non fanno riferimento a persone vere. Ma di fatto non sono personali. Il creare profili falsi sui social costituisce in genere reato? O è illecito solo se anche lo scopo lo è?

“Molto più complesso è il fenomeno sotteso alla creazione di account “fake”, ovverosia di profili con nome e foto di celebrità ovvero di fantasia, palesemente irreali e comunque non rappresentativi di alcuna persona.” Inizia a rispondere l’Avv.

“Sono fatti salvi i casi in cui la creazione di profili falsi sia meramente strumentale al perseguimento di finalità penalmente rilevanti, quali l’adescamento di minori, le moleste, gli atti persecutori (fattispecie, quest’ultime, munite di autonoma rilevanza penale). Al di fuori di questi, per ora, la repressione degli account fake strumentale al perseguimento di ideali politici estremi o, in generale, all’incitamento di odio, sembra demandata all’hosting provider.” Spiega l’esperto. L’hosting provider è il gestore della piattaforma social.

“A tale ultimo riguardo,” Conclude infine l’Avvocato Cecchino Cacciatore: “Una recente sentenza del Tribunale di Roma del 23/02/2020 ha evidenziato che la libertà di manifestazione del pensiero non include discorsi ostili e discriminazioni basate sull’intolleranza. Sicché, entro certi limiti, Facebook ha il compito di esercitare un controllo. Ed in tal senso si sta muovendo Facebook, attraverso la implementazione del proprio sistema di rilevazione degli account fasulli per il tramite di sofisticati algoritmi (TIES: Temporal Interaction EmbeddingS).”

© Riproduzione Riservata
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Martina Sapio Studentessa di Giurisprudenza alla Federico II di Napoli, scrivo per la sezione Attualità e vedo nel giornalismo il modo migliore di mettere in pratica le mie conoscenze. Ho sempre amato scrivere così come ho sempre amato informarmi sul mondo che mi circonda, sul suo modo di cambiare e di evolversi. Per questo ho deciso di iniziare ad esplorare questo mondo. Capire da quali meccanismi è mossa la nostra società. Mi interesso in particolar modo di politica e di tematiche economiche, sia di carattere nazionale che internazionale, di come queste costanti influenzino tutti noi. Nello scrivere cerco di essere quanto più diretta e chiara possibile: un lavoro di ricerca e di rifinitura che ha come obiettivo la sola, vera informazione. Leggi tutto