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Responsabilità docenti in DAD: culpa in vigilando didattica a distanza

Flavia de Durante 18 Giugno 2021
F. d. D.
22/11/2024

Dalla responsabilità dei docenti in DAD alla culpa in vigilando degli insegnanti nella scuola, gli obblighi di vigilanza dei docenti che fanno lezione con pc, tablet, ecc.

La scuola, tra il 2020 e il 2021, ha completamente cambiato aspetto. I portoni degli edifici scolastici sono rimasti per lungo tempo chiusi, i cortili deserti. Alunni e insegnanti sono stati costretti a fare lezione tramite pc, cellulari tablet. Gli schermi, insomma, hanno fatto in modo che intere classi di studenti rimanessero in contatto. In questa “rivoluzione forzata”, dettata dalla pandemia da Covid-19, i cambiamenti e conseguenze non sono stato affatto pochi. Né facili, sia per i più piccoli che per gli adulti.

Poche ore seduti tra i banchi, troppe alla scrivania delle proprie camere. La parola chiave del sistema scolastico è stata Didattica a Distanza, che ha rivoluzionato, tra le altre cose, anche l’idea delle responsabilità dei professori.

Che succede quando si verifica un infortunio a danno di uno studente o un insegnante durante una lezione in DAD? Come può un insegnante intervenire se lo studente è dall’altra parte del pc? Questi sono solo alcuni degli interrogativi che hanno accompagnato la scuola in questo lungo periodo segnato dal Covid-19, dunque vediamo quali sono le responsabilità degli insegnanti in DAD e la culpa in vigilando nella didattica a distanza.

A spiegarci tutti gli aspetti di questo tema, il dirigente scolastico Rossella De Luca e l’avvocato penalista Elisa Cocchi. 

Responsabilità docenti in DAD e culpa in vigilando degli insegnanti se uno studente si fa male

Se uno studente o un insegnante si fanno male durante una lezione in didattica a distanza, si può parlare di infortunio? In realtà, la responsabilità dei docenti, nei lunghi mesi segnati dalla didattica a distanza a causa del covid-19, è stata misurata e regolata da norme non perfettamente definite.

Gli obblighi dell’amministrazione scolastica per i pericoli cui vanno incontro gli alunni sono gli stessi forniti per il servizio in presenza?

“Ampi dubbi sono stati legati alla fase di avvio della DAD. Sia per quanto riguarda l’infortunio docente che per quelli degli studenti. Anche perché sarebbe stato impossibile effettuare una valutazione del rischio fuori dal contesto scolastico.” – Principia la dirigente scolastica Rossella De Luca.-

“Gli obblighi dell’istituzione scolastica sono pertanto difficilmente definibili. Certo, dopo che la DAD è entrata a far parte del contratto dei docenti, qualche tutela in più è stata sicuramente prevista. Ma certamente è molto complesso il discorso che concerne la “vigilanza” durante la DAD. – Ci spiega la DS De Luca.-

“Sappiamo che all’atto dell’iscrizione si instaura un vincolo contrattuale, e dunque una responsabilità contrattuale. In virtù di questo insorge l’obbligo di vigilare sulla sicurezza e l’incolumità dell’allievo nel tempo in cui fruisce del servizio scolastico anche ai fini di evitare danni a se stesso o a un altro. In quest’ultimo caso, però, si tratta di responsabilità extracontrattuale. Non vi è al momento giurisprudenza che ponga in capo all’amministrazione responsabilità che comprenda anche queste situazioni.”- Puntualizza la De Luca.

Non si vede come possa esserci una responsabilità di un docente in merito a un infortunio verificatosi a casa dello studente mentre, ad esempio, lo stesso si recava al bagno. O come, allo stesso modo, possa configurarsi l’omessa vigilanza nelle dimore degli studenti.”

Culpa in vigilando didattica a distanza: copertura assicurativa

Nel periodo pandemico la DAD è certamente stata al centro di innumerevoli provvedimenti, discussioni e normative. Ma, purtroppo, il termine dell’anno scolastico non coincide con la fine della pandemia. Per questo è necessario che si ragioni ancora su alcuni aspetti della didattica a distanza come, appunto, la responsabilità dei docenti e la culpa in vigilando.

“Sarebbe opportuno che si avessero a breve chiarimenti dal Ministro dell’Istruzione sull’argomento culpa in vigilando in DAD e responsabilità dei docenti nella didattica a distanza. Anche in considerazione del fatto che non è per nulla detto che il periodo pandemico sia concluso.– Continua Rossella De Luca, con sguardo lungimirante.-

“Comunque, il 5 Maggio 2021, l’INAIL ha fornito alcuni chiarimenti riguardanti le assicurazioni. E ha sottolineato che la copertura assicurativa “non può che comprendere anche eventuali lezioni di scienze motorie e sportive erogate in DAD”. Quindi, per gli studenti la copertura assicurativa in DAD vale sia in ambito domestico, sia nelle attività legate al PCTO. Per gli insegnanti, invece, già la copertura assicurativa dal 2003 era stata estesa ai casi in cui, per lo svolgimento di un’attività lavorativa, si facesse uso di videoterminale.” – Conclude il dirigente scolastico Rossella De Luca.-

A questo proposito sappiamo che, di norma, le polizze assicurative per la responsabilità civile e per gli infortuni degli studenti prevedono la copertura per ogni infortunio che possa verificarsi durante l’orario scolastico. O, comunque, durante l’orario in cui sia autorizzata la permanenza presso i plessi scolastici. E’ compreso anche il “rischio in itinere”. Viene da chiedersi se queste polizze possano coprire anche eventuali infortuni verificatisi durante lo svolgimento della stessa Didattica a Distanza.

“Esistono polizze assicurative integrative specifiche in quanto di fatto trattasi di modalità differente di somministrazione delle lezioni. Non ritengo invece sia applicabile la polizza assicurativa di base. In quanto sì gli studenti sono in orario scolastico, ma non si trovano presso i locali della scuola. Né ivi si stanno recando.” – Chiarisce  a questo proposito l’avvocato penalista Elisa Cocchi.

Conseguenze legali: responsabilità docenti in DAD e obblighi

Comprese le lacune che non permettono di avere un quadro definito in merito alla culpa in vigilando nella didattica a distanza, è importante approfondire quantomeno quali siano gli strumenti legali a tutela della scuola “a distanza”. Quali sono le responsabilità dei docenti in DAD effettivamente riconosciute?

“Ai sensi dell‘art. 2048 c.c. i docenti sono liberati dalla responsabilità soltanto se provano di non aver potuto impedire il fatto. A mio avviso è possibile dimostrare di non aver potuto impedire il fatto dato che si trovano in luoghi diversi. E la webcam riprende solo parzialmente la postazione dello studente.”- Principia l’avvocato Elisa Cocchi.-

“Per questo, quindi, il docente va esente da responsabilità. Si pensi al ragazzo che nei giorni scorsi ha assunto veleno durante la DAD. Ritengo che in alcun modo il docente potesse impedire il verificarsi dell’evento. Qualora se ne fosse reso conto (unica possibilità: il ragazzo esplicitasse la sua volontà) poteva chiamare il 118. Ovviamente dopo aver reperito l’indirizzo di residenza dell’alunno. Sempre se si trovava lì dato che non è dato sapersi. In pratica, il docente non ha immediatamente a disposizione numeri di telefono dell’alunno e della famiglia. O indirizzo di residenza e del luogo di effettivo collegamento per intervenire prontamente. Deve quantomeno rivolgersi alla segreteria per ottenere tali informazioni. Pertanto l’intervento non può mai essere immediato. – Puntualizza l’avvocato.-

Se malauguratamente si dovesse verificare un infortunio durante le ore in DAD si dovrebbe procedere con una forma di denuncia?

“Secondo il mio parere, occorre segnalare l’evento alla scuola. Sarà poi quest’ultima che si attiverà con l’assicurazione. E per tutti gli adempimenti del caso.” – Conclude l’avvocato Elisa Cocchi.-

© Riproduzione Riservata
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Flavia de Durante Laureata in Lettere Moderne con il massimo dei voti all'Università degli studi di Salerno. Da sempre amante della lettura, mi diletto a scrivere sin dalla prima adolescenza. Mi interessa esplorare il mondo circostante in tutte le sue sfumature ed in particolare l'animo umano e i rapporti interpersonali. I temi che maggiormente mi interessano sono quelli legati alla cultura, alla storia, al costume, all'ambiente, all'attualità. Vedo nel settore del giornalismo non solo la possibilità di trasmettere dati ed informazioni, ma anche una grande opportunità di acquisire nuove e varie conoscenze. La curiosità e la voglia di sapere sono i motori principali che mi hanno spinto a intraprendere questo percorso. Leggi tutto