• Romano
  • Gelisio
  • Coniglio
  • Quarta

Chi è Abdul Ghani Baradar: biografia del capo dei Talebani

A. A.
22/11/2024

Capo e leader dei talebani, chi è Abdul Ghani Baradar chiamato anche Mullah Baradar Akhund o Mullah Brother: biografia, età, moglie, figli, vita privata e patrimonio.

Foto per capire chi è Abdul Ghani Baradar

Foto per capire chi è Abdul Ghani Baradar

Co-fondatore dei talebani, insieme al mullah Mohammed Omar. In molti lo ritengono il candidato più forte per guidare il nuovo governo dell’ Emirato islamico dell’Afghanistan.

Combatte contro i sovietici negli anni 80, divenendo un vero mujaheddin, ovvero un combattente islamico fondamentalista.

Dopo una serie di straordinarie vittorie è artefice della conquista del potere in Afganistan insieme al mullah Omar, nel 1996. Durante il governo ricopre ruoli militari e amministrativi.

Nel 2001, quando l’Emirato cade, occupa il posto di Vice Ministro della Difesa.

Viene arrestato dalle forze di sicurezza in Karachi, Pakistan, nel 2010. Su richiesta degli Stati Uniti nel 2018 viene liberato in modo che possa condurre i negoziati di pace in Qatar.

Firma l’accordo di Doha con gli Stati Uniti guidati da Trump nel febbraio 2020, patto che doveva rappresentare una svolta verso la pace. Dopo la firma viene nominato capo dell’ufficio politico dei talebani.

A parlarci di lui non sarà solo il suo ruolo di capo dei talibani, Abdul Ghani Baradar chi è oggi, quanti anni ha, origini, vita privata, dove vive, moglie e figli, sarà la sua biografia a rivelarcelo.

Chi è Abdul Ghani Baradar: biografia, età, moglie, figli e patrimonio del capo dei Talebani

Per scrivere una biografia e sapere chi è Abdul Ghani Baradar, interviste al Newsweek, ultime notizie e riviste americane, ci saranno utili per scoprire innanzitutto età, altezza, peso, vita privata, origini, moglie e figli del capo politico.

Nato nella provincia di Uruzgan nel 1968, non si conosce precisamente la sua data di nascita né il suo segno zodiacale. Non sappiamo la sua altezza né il suo peso. Uomo dall’aspetto serioso; fisico imponente, tratti marcati. Ha folte sopracciglia scure, barba folta ed occhi neri.

Appare spesso con una sottile montatura di occhiali e l’abito tradizionale, una lunga veste bianca, ricoperta da foulard scuri ed un turbante nero.

Il Twitter di Abdul Ghani Baradar è attualmente sottoposto a restrizioni, ma in passato era l’unico social usato dall’uomo per condividere pensieri e riflessioni dopo la sua liberazione.

Circa le sue origini sappiamo che cresce a Kandahar. Secondo il The Guardian la storia della sua vita adulta sarebbe “la storia del conflitto incessante e spietato del Paese”.

E’ considerato un vero mujaheddin, ovvero un combattente islamico, alimentato dal fervore religioso e dalla brama di conquista del potere.

Circa la sua vita privata sappiamo che è sposato, la moglie di Abdul Ghani Baradar è la sorella del fondatore e capo dei talebani Mohammed Omar, più noto con il nome Mullah Omar, morto nel 2013, di cui era il vice e braccio destro.

Ieri Abdhul, chi era prima di essere capo dei talibani

Molti lo considerano il futuro presidente dell’Emirato islamico, Abdhul Ghani Baradar chi è oggi e cosa ha fatto prima di essere leader dei talebani, non tutti lo sanno. Ripercorriamo le prime tappe della sua vita.

La sua vita è stata segnata dall‘invasione sovietica, a partire dal 1979, combattendo con i Mujahideen afghani. Nel 1989 i russi vengono cacciati dall’Afghanistan e nel Paese scoppia la guerra civile.

Durante questo periodo il leader politico fonda una madrasa a Kandahar insieme all’ex comandante e presunto cognato, Mohammad Omar. Si tratta di un convitto musulmano ove si impartiscono insegnamenti di religione e diritto.

Nel 1994 insieme fondano il movimento dei talebani,  che in lingua pashtu significa “movimento guidato da giovani studiosi islamici dediti alla purificazione religiosa del Paese e alla creazione di un emirato”. 

Dopo una serie di straordinarie conquiste militari che stupiscono il mondo, nel 1996 riesce a prendere il potere insieme ad Omar. Viene considerato artefice chiave di quelle vittorie.

Secondo il The Guardian l’uomo è spinto dal fervore religioso, dall’odio diffuso per i signori della guerra e dal sostanziale sostegno dei servizi segreti del Pakistan.

Nei cinque anni di controllo dell’Afghanistan, dal 1996 al 2001, svolge ruoli militari e amministrativi.

Nel 2001, quando l’Emirato cade, occupa il posto di Vice Ministro della Difesa. Nei successivi 20 anni di esilio mantiene la leadership e la guida del movimento.

Diviene così uno dei leader della Shura di Quetta, il governo in esilio dei talebani, più resistente al controllo dell’ISI e più propensa ai contatti politici con Kabul.

Cosa vuole Abdul Ghani Baradar, chi è oggi politicamente

Non solo come futuro presidente, Abdul Ghani Baradar chi è oggi in politica, lo sappiamo dalle vicende che lo vedono protagonista dal 2010 fino ad oggi, come leader indiscusso dei talebani.

Durante la presidenza di Obama viene visto con ostilità a causa delle sue capacità militari. Per questo dopo che la Cia lo rintraccia a Karachi nel 2010, Washington convince l’ISI ad arrestarlo l‘8 Febbraio 2010.

 Il 21 settembre 2018 l’inviato per l’Afghanistan di Donald Trump, Zalmay Khalilzad, chiede ai pachistani di rilasciarlo in modo tale che potesse condurre i negoziati in Qatar per la pace con gli USA.

Il 29 Febbraio 2020 firma  l’accordo di pace di Doha con gli Stati Uniti, seguito da una serie di incontri e di colloqui privi di progressi. Quest’ultimi sono serviti all’uomo per prendere tempo, e preparare un’offensiva finale volta a prendere il potere.

Dopo gli accordi diviene capo dell’ufficio politico dei talebani.

Il suo ritorno al potere per molti rappresenta “l’incapacità dell’Afghanistan di sfuggire alle sanguinose catene del suo passato”.

Dopo la caduta di Kabul arriva in città per formare un nuovo governo. L’uomo afferma in un’intervista che la vera prova dei talebani è solo all’inizio e che devono servire la nazione

A breve verrà dichiarata la rinascita dell’Emirato Islamico dell’Afghanistan. Secondo molti sarà lui il futuro presidente del nuovo Emirato.

Anagrafica Principale
Chiamato anche Mullah Baradar Akhund o Mullah Brother. Nato nella provincia di Uruzgan nel 1968. Combatte contro i sovietici negli anni 80, divenendo mujaheddin. Conquista il potere in Afganistan insieme al mullah Omar, nel 1996. Durante il governo ricopre ruoli militari e amministrativi. Nel 2001, quando l'Emirato cade, occupa il posto di vice ministro della difesa. Viene arrestato dalle forze di sicurezza in Karachi, Pakistan, nel 2010. Nel 2018 viene liberato. Firma l’accordo di Doha con gli Stati Uniti.
Nome e CognomeAbdul Ghani Baradar
Luogo di nascitaUruzgan
ProfessionePolitico
Breve BiografiaChiamato anche Mullah Baradar Akhund o Mullah Brother. Nato nella provincia di Uruzgan nel 1968. Combatte contro i sovietici negli anni 80, divenendo mujaheddin. Conquista il potere in Afganistan insieme al mullah Omar, nel 1996. Durante il governo ricopre ruoli militari e amministrativi. Nel 2001, quando l'Emirato cade, occupa il posto di vice ministro della difesa. Viene arrestato dalle forze di sicurezza in Karachi, Pakistan, nel 2010. Nel 2018 viene liberato. Firma l’accordo di Doha con gli Stati Uniti.
© Riproduzione Riservata
Antonella Acernese Studentessa di Lettere Moderne alla Federico II di Napoli. Sono cresciuta a contatto con libri d'ogni genere, sviluppando amore verso le lettere e il potere della loro combinazione. Ho iniziato a collaborare con testate giornalistiche e scrivendo su blog, sin da giovanissima,. L'obiettivo di affermarmi nel mondo lavorativo, in qualità di giornalista, è la mia più grande motivazione . Fortemente affascinata dall'essere attiva sul campo e vigile nello sguardo nei confronti della realtà. Mi appassionano i dettagli, i retroscena, la possibilità di scoprire antefatti e di non arrestarsi mai, in tale ricerca. La dedizione nella ricerca costante dei dettagli è alla base della rubrica di Attualità che curo: "Le biografie dei personaggi". Curiosità, fatti e i loro mondi da scoprire, mi affascinano e mi stimolano nell'addentrarmi in essi e narrarli. Dico da sempre e senza remore, di essere nata per scrivere, per fondere insieme questa mia passione alla volontà di contribuire ad un servizio pubblico, ad informare e far conoscere. Scrittura pulita, chiara e rispettosa, un plain language, è ciò a cui miro nella stesura degli articoli, affinché cronaca e notizie possano essere consumate da tutti, senza alcun ostacolo di chiarezza. Leggi tutto
Exit mobile version